LAVORI D'AULA (3): ILLUSTRATO PROGRAMMA LAVORI COMMISSIONE SPECIALE PER LE RIFORME STATUTARIE E REGOLAMENTARI – LA RELAZIONE DEL PRESIDENTE ROMETTI (SER) – IL DIBATTITO

Il programma dei lavori della 'Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari', che lavorerà per 30 mesi alle modifiche necessarie per aggiornare Statuto regionale e regolamento dell'Assemblea, è stato illustrato all'Aula dal presidente Silvano Rometti. Tra le priorità in agenda ci sono la valutazione su Statuto e Regolamento consiliare, l'analisi sugli effetti delle riforme costituzionali e istituzionali, l'approccio unitario a riforme che migliorino applicabilità e funzionalità dei testi legislativi.

Data:

31 Mag 2016 15:30

Tempo di lettura:

6 minuti, 22 secondi

(Acs) Perugia, 31 maggio 2016 – Il presidente Silvano Rometti (SeR) ha illustrato questa mattina all'Assemblea legislativa dell'Umbria il programma dei lavori della 'Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari', che prevede “approfondimenti con focus tematici sugli aspetti della riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum e su quella istituzionale relativa alle macroregioni; valutazione singole norme statutarie per valutare eventuali interventi correlati alle riforme costituzionali; esame delle disposizioni del regolamento interno dell’Assemblea legislativa per verificare la sua effettiva aderenza alle norme statutarie e la sussistenza di eventuali difetti applicativi; verificare la legislazione attuativa dello Statuto, eventualmente individuando materie specifiche sulle quali concentrare l’attenzione, anche per migliorare l’applicabilità e la funzionalità dei testi legislativi. L’auspicio è che in questa Commissione si possa svolgere un lavoro comune, unitario, perché le regole, come abbiamo detto molto spesso, si fanno insieme, superando la logica di maggioranza e di opposizione. In questi mesi – ha spiegato il presidente Rometti - sono emerse difficoltà interpretative dell’attuale regolamento che richiedono interventi di modifica e che saranno attuati in via prioritaria. Questi riguarderanno la disciplina dei lavori dell’Aula per ciò che riguarda la verifica di ammissibilità di interrogazioni o interpellanze che contengano quesiti o questioni che esulano dalle competenze e responsabilità del presidente della Regione o della Giunta. I cittadini, infatti, non chiedono alla politica discussioni generiche bensì la risoluzione di problemi collegati alle competenze specifiche delle singole istituzioni. Per questo affronteremo il delicato tema di porre limiti al sindacato ispettivo. 

Altro punto da affrontare fin da subito è la questione relativa alle sostituzioni dei consiglieri regionali nelle sedute di Commissione, è necessario infatti chiarire la portata del dettato normativo che le disciplina, introducendo eventualmente correttivi alla luce del ridotto numero di consiglieri regionali e dei diversi organi consiliari cui partecipiamo. Una particolare riflessione – ha concluso - andrà fatta con riferimento alla disciplina delle sostituzioni nell’ipotesi in cui la Commissione adotti il sistema di voto ponderato. C’è poi la questione dell’assenza dei consiglieri e le conseguenze in termini di ritenute sull’indennità percepita. Sarà infine affrontata l'esigenza di correlare provvedimenti e leggi regionali di adeguate relazioni tecnico finanziarie. 
Altri temi di cui si occuperà la Commissione riguardano la rilettura della norma del regolamento che disciplina l'istruttoria in sede referente. Occorre costruire un procedimento che tenga conto del processo legislativo: dalla valutazione ex-ante di una proposta di legge fino alla verifica ex-post dei risultati ottenuti. Come pure è opportuno approfondire e valutare modifiche di regolamento che possano valorizzare la funzione dell'Assemblea in ordine alla valutazione delle politiche regionali. Si ritiene utile anche approfondire questioni che a vario titolo riguardano la disciplina dei gruppi politici: la riforma costituzionale, infatti, vieta di corrispondere rimborsi o trasferimenti di fondi pubblici ai gruppi politici in Consiglio regionale”.

GLI INTERVENTI
MARCO SQUARTA (FdI, vicepresidente): “Superare le divisioni e gli schieramenti di appartenenza. Serve comunque coraggio nell'affrontare le questioni urgenti. Sono contrario alla riforma costituzionale, ciononostante alcune scelte vanno fatte. Per quanto riguarda le spese di funzionamento dei gruppi possono essere superate, visto che le risorse sono esigue, affidando agli uffici preposti la forniture del materiale di cancelleria. La legge elettorale ha dimostrato di avere bisogno di essere rivista”.

CLAUDIO RICCI (Ricci presidente): “Condivido la relazione del presidente Rometti. In questi giorni si parla della velocità dell'economia digitale, doppia rispetto a quella dell'economia tradizionale. Appare dunque doveroso aggiornare lo Statuto e i regolamenti dell'Assemblea, intervenendo sui punti critici che sono emersi e facendo riferimento alle modifiche costituzionali. Con il referendum costituzionale inizierà la riflessione sulla riforma del sistema istituzionale e sulle macroregioni. Importante il supporto tecnico degli uffici nella valutazione tecnica degli emendamenti presentati in Commissione”. 

ANDREA SMACCHI (Pd): “L'Umbria potrà avere un ruolo da precursore rispetto alle altre Regioni nel riformare il proprio Statuto. Serve responsabilità e consapevolezza quando si modificano le regole, procedendo già da subito con la revisione del regolamento, per la quale non servono procedure particolari. Si dovrà affrontare il tema dei 'consiglieri delegati', incaricati dalla presidente della Giunta regionale di affrontare certi argomenti. Questo per agevolare gli assessori nel partecipare alle sedute di Giunta, dell'Assemblea, agli impegni istituzionali e alle riunioni romane. Una modalità già utilizzata in altre Regioni che potrebbero ridare slancio e operatività agli assessori, ora oberati di lavoro”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Pd): “Sulla legge elettorale, le Regioni hanno l'esigenza di essere istituzioni che governano il territorio e decidono, grazie al voto diretto dei cittadini che si esprimono col turno unico. Va mantenuto l'equilibrio tra due esigenze, su cui prevale però la scelta del governo. La legge elettorale regionale ha colto questo obiettivo, riconoscendo al cittadino il potere di scegliere di deve governare. Questo serve a tutti gli schieramenti e rende più efficiente la Regione. Partiamo dunque da una articolazione forte su cui possiamo lavorare”.

GIACOMO LEONELLI (Pd): “Invito a non speculare sulla proposta di Smacchi. Nessuno pensa di moltiplicare poltrone e aumentare i costi. Sarebbe stato più utile mantenere i 30 consiglieri riducendo magari le indennità, questo avrebbe garantito una migliore rappresentanza dei territori. In Consiglio comunale a Perugia sono stato 'consigliere delegato': 20 consiglieri regionali rappresentano una formazione a ranghi ridotti e quindi con questa figura si potrà agevolare la funzionalità della Giunta e della stessa Assemblea. Altrimenti ci troveremmo in difficoltà per garantire la presenza dei consiglieri e degli assessori senza penalizzare la presenza degli assessori sui territori quando negli uffici o agli eventi. I consiglieri delegati non dovranno avere un staff aggiuntivo e neppure produrre un aggravio di spesa”.

EROS BREGA (Pd): “L'attività della Commissione sarà importantissimo per una Regione che vuole essere all'avanguardia, guidare il regionalismo e assistere non passivamente alla riforma istituzionale. Nella passata legislatura il collega Barberini proponeva in questa Aula il doppio turno, una proposta che non è stata accolta ma su cui dobbiamo ancora riflettere. La Commissione dovrà orientarsi anche rispetto all'esito del referendum costituzionale, seguendo il messaggio politico che ne uscirà. Il dibattito su questo tema non deve essere chiesto per comunicati stampa sui giornali, il confronto deve avvenire qui. Spero che oggi parta un dibattito vero, da riprendere anche nelle prossime settimane. Ormai non si può pensare di aumentare il numero dei consiglieri, dato che il giorno seguente al referendum si inizierà a mettere in discussione le Regioni stesse ed il loro ruolo”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “Bene l'avvio della Commissione ma è paradossale parlare di questi argomenti quando la presidente Marini sta svendendo l'Umbria, senza che nessuno gli abbia dato alcun mandato. Su tutto il nostro agire sembra aleggiare lo spettro della presidente che va all'estero e quando è qui si trattiene  mezz'ora. In questi mesi è andata in giro in Toscana e Marche, ma nessuno l'aveva mai delegata ad 'eliminare' la Regione Umbria. Ci sarebbe stato bisogno di un dibattito. L'Aula sembra commissariata da poteri esterni. Parlare di Commissione Statuto può sembrare superfluo perché sopra di noi alcuni decidono senza nemmeno raccontarci cosa sta succedendo. Si sta agendo in modo bizzarro per cui noi saremo costretti a posteriori a cambiare quello che poteva essere fatto prima. La legge regionale elettorale è un monstrum giuridico di cui ha sorriso mezza Italia, con criticità ampiamente annunciate”.

LUCA BARBERINI (Pd): “Questa Aula dovrebbe occuparsi di più dei problemi degli umbri e meno delle sue regole interne. Stiamo parlando troppo a noi stesso, di regole, di funzionamento e ci stiamo disinteressando dei problemi della regione. Un'istituzione che si avvita su sé stessa perde di vista i bisogni dei cittadini e probabilmente avrà vita breve. È una contraddizione il fatto che che da un lato abbiamo ridotto i consiglieri regionali ma poi creiamo un grande numero di commissioni. La sensazione è che stiamo cercando soluzioni perché non riusciamo a dare risposte, ma rischiamo di mettere in piedi un'enormità di strutture. Non ho ancora capito se questa commissione si dovrà occupare anche di legge elettorale. Ma ritengo che non sia il caso di affrontare ora questo tema”.

SILVANO ROMETTI: “Garantire maggiore funzionalità ad Assemblea e Commissioni, verificare gli effetti epocali della riforma costituzionale con appositi approfondimenti. Queste saranno sicuramente le priorità della Commissione. Questi temi nel programma ci sono e andranno sviluppati. La discussione interna non serve a nulla ma i cittadini si aspettano risposte da istituzioni che funzionano grazie a regole ben scritte ed efficaci”. MP/

Ultimo aggiornamento: 06/10/2016