LAVORI D'AULA (2): BILANCIO DI PREVISIONE REGIONE UMBRIA 2018-2020 E LEGGE DI STABILITÀ REGIONALE 2018 – GLI INTERVENTI DELLA MATTINATA
L'Aula di Palazzo Cesaroni prosegue i lavori su Bilancio di previsione della Regione Umbria 2018-2020 e legge di “stabilità regionale 2018”. Dopo le relazioni di maggioranza e opposizione (https://goo.gl/eYtLCr) si sono svolti gli interventi dei consiglieri Claudio RICCI (RP “bilancio troppo rigido con limitate risorse libere”), Silvano ROMETTI (SeR “bilancio sano e solido. quadro generale apprezzato anche dagli organi esterni ”), Carla CASCIARI (PD “valorizza le eccellenze e scelte decise per la coesione sociale”), Giacomo LEONELLI (PD “questa manovra supera la retorica del declino”). La presidente Catiuscia MARINI che ha chiuso il dibattito ha parlato di “bilancio sano e in equità verso cittadini e imprese”.
21 Dic 2017 13:45
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(Acs) Perugia, 20 dicembre 2017 - L'Aula di Palazzo Cesaroni prosegue i lavori su Bilancio di previsione della Regione Umbria 2018-2020 e legge di “stabilità regionale 2018”. Dopo le relazioni di maggioranza e opposizione (https://goo.gl/eYtLCr) si sono svolti gli interventi dei consiglieri Claudio RICCI (RP “bilancio troppo rigido con limitate risorse libere”), Silvano ROMETTI (SeR “bilancio sano e solido. quadro generale apprezzato anche dagli organi esterni ”), Carla CASCIARI (PD “valorizza le eccellenze e scelte decise per la coesione sociale”), Giacomo LEONELLI (PD “questa manovra supera la retorica del declino”). La presidente Catiuscia MARINI che ha chiuso il dibattito ha parlato di “bilancio sano e in equità verso cittadini e imprese”.
GLI INTERVENTI DELLA MATTINATA
CLAUDIO RICCI (RP): “BILANCIO TROPPO RIGIDO CON LIMITATE RISORSE LIBERE -
Emerge ancora una volta un bilancio troppo 'rigido', con una componente di risorse libere piuttosto limitate. Sul totale di 2,7milardi di euro, le risorse libere equivalgono infatti ad appena 200milioni di euro. L'indirizzo pertanto deve essere quello di una più ampia razionalizzazione della spesa. Auspico per questo che nel 2018 possa essere predisposto un piano di razionalizzazione e riordino delle Società partecipate che possa portare ad una sostanziale riduzione della rigidità del sistema finanziario. Dovrà chiaramente proseguire con forza l'impegno per eliminare sprechi ed inefficienze. Tra i segnali positivi che emergono dal documento, la riduzione dei costi complessivi del personale (meno 0,8 milioni di euro). Siamo indubitabilmente ed oggettivamente di fronte a vincoli troppo stringenti rispetto alla finanza locale. Di fatto viene imposto alla Regione di tenere bloccati 125 milioni di euro quali quote accantonate rispetto ai 200 milioni di risorse libere. Per quanto concerne la sanità va fatto un ampio sforzo nell'utilizzo delle risorse disponibili. Si sta andando verso la centrale unica regionale di acquisti per la sanità, una centrale da ampliare ulteriormente per recuperare il maggior numero possibile di risorse. Il bilancio regionale rispetta i parametri previsti e non aumenta la tassazione, auspico tuttavia maggiori riduzioni fiscali. Sarebbe interessante pensare ad una riduzione selettiva dell'Irap per coloro che prevedono assunzioni. Bene l'iniziativa di creare una struttura unica regionale per le politiche del lavoro che mira a migliorare i livelli informativi, oggi troppo dispersivi. È importante e necessario un piano di valorizzazione delle strutture immobiliari della Regione mettendole a reddito. Positivi anche gli interventi previsti per la riqualificazione, ristrutturazione e miglioramento delle strade. Preoccupazione in merito allo smaltimento dei rifiuti. Nelle ultime ore è stato definito un accordo che prevede di gestire 10 mila tonnellate di rifiuti (ex Ati 2) nei prossimi 6 mesi con il trasferimento di essi ad Ascoli Piceno vista l'impossibilità di trovare soluzioni locali. Si tratta di un tema nodale a cui l'Assemblea legislativa dovrà trovare una soluzione nel corso del prossimo anno. L'auspicio è che nel prossimo futuro si possano determinare maggiori risorse stabili per lo sviluppo del sistema aeroportuale, prevedendo nuove rotte, oltre ad interventi sull'Alta velocità ferroviaria che va sviluppata, oltre che su Perugia, anche sull'area del Ternano e sulle principali città dell'Umbria”.
SILVANO ROMETTI (SeR): “BILANCIO SANO E SOLIDO. QUADRO GENERALE APPREZZATO ANCHE DAGLI ORGANI ESTERNI - Si tratta di un bilancio sano e solido, la cui sua messa a punto è stata però difficile perché predisposta al cospetto di un contesto particolarmente complesso della finanza pubblica. Diminuiscono i trasferimenti statali ed al contempo c'è incertezza sul taglio nazionale rispetto al sistema sanitario. Nonostante ciò la Regione Umbria mantiene l'invarianza fiscale confermando le agevolazioni e migliorandone alcune per l'associazionismo e la Protezione civile. È comunque importante proseguire nell'opera di razionalizzazione dei costi dell'Ente Regione e degli organi collegati. Sono stati mantenuti impegni importanti su settori prioritari, tra i quali il sociale ed in particolare sulla non autosufficienza e sugli asili nido. Bene gli investimenti previsti per il turismo, settore importantissimo per la nostra economia. Segnale considerevole è rappresentato anche dall'aumento del budget per il trasporto pubblico che passa da 100 a 105 milioni di euro. Come pure è importante la previsione di 4 milioni di euro per la manutenzione delle strade. Si tratta tuttavia di un bilancio su cui va evidenziato, come punto critico, la sua eccessiva rigidità. Una situazione generata anche da direttive europee che prevedono di tenere ibernate risorse che invece potrebbero essere indirizzate alla messa a punto di nuove politiche di sviluppo”.
CARLA CASCIARI (PD): “BILANCIO DI UNA REGIONE CHE VALORIZZA LE ECCELLENZE E NON HA PAURA DI FARE SCELTE PER LA COESIONE SOCIALE – Un bilancio che guarda a una prospettiva di Umbria più forte sia pure dopo una crisi che è stata più intensa qui che su altri territori e il sisma, che ha creato ulteriore instabilità e reso ancora più difficile portare avanti le priorità della Regione. Bankitalia conferma una lenta e faticosa ripresa che perdura da tre anni, con un miglioramento costante. Istat certifica l'aumento del Pil di +1,8 per cento a fronte del precedente calo di 2,5 punti, con il 2016 già +0,6. Quindi negli ultimi due anni c'è stata una maggiore vivacità dell'economia umbra, soprattutto su tessile, abbigliamento, meccanica e alimentare. Fra le criticità la scarsa occupazione, con il tasso disoccupazione al 10,5 per cento, aumentato di 1,6. Pochi i lavoratori autonomi e redditi più bassi per quelli dipendenti. Le imprese cercano personale poco qualificato e puntano ancora poco su innovazione. Gli sforzi fatti in questo bilancio sono rivolti a dare nuovo impulso a occupazione e ripresa dell'economia, consolidare competenze e qualificare capitale umano. Per quanto riguarda l'occupazione giovanile penso soprattutto ai neet, i giovani che non hanno un lavoro e non lo cercano: essi hanno bisogno di un accompagnamento più forte nell'inserimento lavorativo e un incentivo all'autoimprenditorialità. Si tratta anche di un atto con una forte caratterizzazione sociale, con lo stanziamento di fondi europei per l'Umbria e la comunità. Abbiamo potenziato la rete dei servizi integrati per la prima infanzia, siamo la prima regione come servizi offerti, grazie allo stanziamento di 1milione di euro, con cui si potranno abbattere i costi dei nidi e qualificare il sistema integrato dei servizi per la prima infanzia. Per disabili e non autosufficienti le risorse stanziate sono congrue con le spese sostenute negli anni precedenti, rispettando la programmazione. Gli over 65 sono il 24 per cento della popolazione e c'è un ingente stanziamento di 150mila euro per l'invecchiamento attivo. Inoltre, dopo una fase di stallo è adesso in piena operatività la legge per il contrasto al gioco d'azzardo patologico, finanziata con 40mila euro. Mi auguro di riscontrare maggiori accessi al centro regionale di riferimento e meno ai punti di accesso al gioco. Mentre 50mila euro finanziano la legge sullo riduzione degli sprechi alimentari e la redistribuzione a fini di solidarietà sociale. Le azioni previste da questa legge sono a pieno titolo inserite fra quelle per il contrasto alla povertà, che la Regione attuerà nel prossimo futuro anche sulla scorta dell'esperienza nazionale del reddito di inclusione e precedentemente sulla sperimentazione regionale del sostegno all'inclusione attiva. Misure adeguatamente sostenute dalla regione con risorse proprie, che rappresentano una risposta ai bisogni della popolazione che, anche per il perdurare degli effetti della crisi, ha conosciuto nuove povertà che riguardano i nuclei più fragili, composti da giovani coppie con figli o famiglie che assistono familiari disabili. A queste la Regione ha scelto di dare risposte concrete prevedendo l'attivazione, tramite risorse proprie, nazionali e europee. Di 160 progetti di vita indipendente. Non era mai stato fatto prima ed è segno che la Regione sa orientare le proprie politiche verso i soggetti più vulnerabili”.
Giacomo LEONELLI (PD): “QUESTA LEGGE SUPERA LA RETORICA DEL DECLINO. Gli ultimi anni sono trascorsi a leccare le ferite del periodo 2008-2014, a dirci quanto eravamo in difficoltà, alle prese con una crisi economica feroce, ma mi pare che questo atto dice che stiamo fortunatamente archiviando tale stagione. Anche se illustri 'soloni' della politica umbra degli anni Ottanta scrivono ancora del declino dell'Umbria, quando si tratta invece del periodo precedente, mentre il calendario va avanti. Chi ha il compito di governare, se riesce a introdurre elementi di discontinuità e elementi di chiarezza sulla strategia di sviluppo, determina un cambiamento nel risultato. Sui giornali, e siamo nel 2018, si leggono ancora i dati 2007-2014: li conosciamo, ma verremo giudicati sui dati 2015-2020.
Se vogliamo fare una buona terapia, serve una buona radiografia. Ci sono elementi indubitabili: il Pil passa dal -2,5 del 2014 al +2,4 di oggi, mentre il resto d'Italia sale dell'1,9. Si dice che i dati dell'export siano viziati dai metalli, ma anche senza tale dato siamo al +9,3 per cento, a fronte di un incremento nazionale del 7,8. Interessante anche il dato sull'occupazione: fino al 2014 è di -1,8, ma nel periodo 2014-2016 abbiamo un +2 per cento. Perfino le Marche crescono meno di noi, con l'1,2. Servirebbero più risorse per lo sviluppo, ma alcune scelte hanno già dato esiti positivi, vedi il turismo: prima del terremoto +6 per cento e siamo fra chi ha reagito meglio, pur avendo pagato il danno indiretto delle attività non ricomprese nel cratere del sisma che pure hanno fatto registrare calo di presenze, come Assisi o il Lago Trasimeno. Abbiamo ottenuto il risultato della risarcibilità dal governo alle imprese non presenti nel cratere. Infrastrutture: di questo elemento strategico il Pd ha fatto priorità. Se non avessimo avuto la capacità di collegarci all'alta velocità sarebbe stato un fallimento, come dicevo, rischiando, qualche tempo fa, ma abbiamo avuto ragione. Abbiamo fatto uno scatto in avanti ma non basta, bisogna collegare anche altre parti del territorio, riconoscendo però che quanto fatto è molto importante soprattutto per imprenditori e professionisti. Serve anche a Terni, e bisogna farlo subito. Giusto l'approccio sui temi del sociale, dei più deboli: ci sono risorse importanti su disabilità e non autosufficienza, il tema dell'infanzia mi rende orgoglioso per il fatto che la nostra regione sia capofila sui servizi all'infanzia, un investimento sul futuro. Tra i tanti interventi previsti, uno ci fa particolarmente piacere: l'esenzione dal bollo auto per le vetture delle associazioni iscritte al registro regionale che si occupano di trasporto socio sanitario. Senza dover pagare il bollo si liberano 80mila euro per i servizi al cittadino e alle persone che stanno male. Si tratta di un atto di civiltà e va a rafforzare l'approccio ai temi del sociale e alle associazioni, che certamente meritano attenzione e un aiuto”.
CATIUSCIA MARINI (presidente Giunta regionale): “La manovra tiene conto dei vincoli di legge e rispetta l'azione programmatica delineata nel Defr. La capacità di investimento e di finanziamento delle politiche regionali è molto limitata dalle normative nazionali. La Regione Umbria da 8 anni approva un bilancio di previsione senza azioni sulla leva fiscale, senza aumenti della tassazione. Un bilancio quindi in equità verso cittadini e imprese.
Le principali linee di indirizzo sono quindi l'INVARIANZA FISCALE, la conferma delle agevolazioni e delle esenzioni, RAZIONALIZZAZIONE DELLE SPESE di funzionamento, incremento degli accantonamenti obbligatori, finanziamenti per le politiche regionali di settore (TRASPORTO, SANITÀ, WELFARE), copertura del cofinanziamento della programmazione comunitaria, rideterminazione del finanziamento per il FONDO DEL TRASPORTO PUBBLICO, SPESA SANITARIA COSTANTE, nuovo indebitamento per la manutenzione straordinaria della viabilità di carattere regionale, acquisto degli immobili connessi allo sviluppo di AGENDA DIGITALE, interventi di attuazione del PIANO FORESTALE e per l'impiantistica sportiva.
Tra le spese essenziali vanno citate l'istruzione e il diritto allo studio universitario, gli interventi per l'assetto del territorio, le politiche abitative, lo sviluppo sostenibile e la tutela dell'ambiente, i trasporti e il diritto alla mobilità, le politiche sociali e della famiglia, cofinanziamento degli investimenti per il rafforzamento della competitività del sistema economico regionale, sostegno ai sistemi associativi dei Comuni, il sostegno dei costi di gestione del Centro di formazione professionale regionale, che ha sedi a Terni, Narni e Orvieto, risolvendo alcuni problemi che si erano determinati dopo il trasferimento delle Province.
C'è stata la riduzione dei costi per il personale, le sedi e le Agenzie regionali, che pure svolgono ruoli di grande rilevanza in materia di diritto allo studio, di prevenzione e di protezione ambientale. Ci sono stanziamenti per la cultura, i grandi eventi, i festival come Umbria Jazz, il Teatro stabile dell'Umbria, le iniziative che si svolgono in tante città, teatri e scuole della regione. Viene integrato il fondo per la non autosufficienza e quello per lo sviluppo delle attività aeroportuali.
Abbiamo previsto risorse per le famiglie che pagano rette per l'asilo nido anche se la Regione Umbria ha un tasso di copertura degli asili nido del 37,5 per cento mentre gli obiettivi dati dall’Unione europea erano del 33 per cento. Andrà a regime il sostegno al reddito per la lotta alla povertà e per le famiglie che incontrano criticità legate alla perdita del lavoro. La lotta alla povertà deve garantire un pieno diritto di cittadinanza alle persone.
Saluto e ringrazio il direttore regionale Giampiero Antonelli che il 31 dicembre lascerà l'amministrazione dopo tanti anni alla guida dei servizi finanziari e di bilancio della Regione”. MP/AS/PG