LAVORI D'AULA (2): ASSESTAMENTO BILANCIO 2015: GLI INTERVENTI DELLA MATTINA

Data:

24 Nov 2015 00:00

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(Acs) Perugia, 24 novembre 2015 – Avviato il confronto in Aula sul ddl della Giunta regionale riguardante l'assestamento del bilancio di previsione 2015. Nella prima parte della seduta (interrotta alle 14.15, riprenderà alle 15.15) sono intervenuti nove consiglieri Brega (PD), Ricci (Ricci Presidente), Rometti (Socialisti E Riformisti), Squarta (Fdi), Liberati (M5S), Biancarelli (UMBRIA Piu' Uguale), Fiorini (Lega Nord), Leonelli (capogruppo Pd), De Vincenzi (Ricci Presidente).

INTERVENTI
EROS BREGA (PD): “RIPRESENTERÒ EMENDAMENTI PER ULTERIORI RISORSE A FAVORE ORATORI, SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI E ASSISTENZA A FASCE DEBOLI - Ci troviamo ad approvare un assestamento del bilancio superiore di 20 milioni di euro rispetto a  quello dello scorso anno. Una cifra che ci fa capire l'importanza di questo documento rispetto a scelte da fare sugli oggetti da sostenere. In merito ai mutui per l'acquisizione degli immobili dei consorzi, si tratta di un tema che non si può liquidare, come ha detto l'assessore Paparelli, con un 'noi non c'eravamo'. Si tratta di 7milioni 500mila euro, che arriveranno con molta probabilità a circa 10, che rappresentano una scelta strategica, quindi è fondamentale capire la strategia di riferimento rispetto a questo tipo di investimento. In Commissione ho presentato un emendamento, per il quale sono stato attaccato, che non voleva andare contro le politiche di genere e quindi verso chi subisce violenze. Ho soltanto ritenuto opportuno spostare alcune risorse verso le fasce sociali più deboli. Avevo anche proposto di istituire un capitolo di 200mila euro per sostenere leggi di iniziativa consiliare. In merito alla sanità, dò atto a chi ha gestito il settore nella passata legislatura, quindi in gran parte alla presidente Marini, di aver dovuto fare i conti con le tante oggettive difficoltà affrontate, ma ciò nonostante il nostro ha continuato a rappresentare un ottimo modello a livello nazionale. Per il futuro ci attendono sfide importanti e difficili che richiedono scelte coraggiose e concrete. Bene l'attenzione della Giunta verso la cultura ed in particolare verso due eccellenze umbre: l'Accademia delle belle arti di Perugia ed il Briccialdi di Terni. In Aula ripresenterò alcuni emendamenti respinti in Commissione: a favore degli oratori, con una previsione di 40mila euro; a favore dei servizi socio-assistenziali con 60mila euro; previsione di 300mila euro  per il sociale e per l'assistenza alle fasce più deboli, un ambito dove, da sempre, l'Umbria si è caratterizzata positivamente, acquisendo risorse dal capitolo turismo. Annuncio anche il mio totale sostegno agli emendamenti presentati dalla Giunta regionale”.

CLAUDIO RICCI (Ricci presidente): “RINVIO DI SOLUZIONI. REALIZZATO PAREGGIO DI BILANCIO NON LAVORANDO SU SPRECHI E INEFFICIENZE, MA INCREMENTANDO IL RICORSO AL MERCATO FINANZIARIO - L'assestamento di bilancio rappresenta un atto importante perché prelude al bilancio 2016, un passaggio di grande rilevanza sia per la Regione che per le amministrazioni locali. Bisogna puntare all'armonizzazione dei sistemi contabili, a un’ulteriore restrizione delle regole contabili che si andranno a configurare unitamente alla riduzione delle risorse disponibili sia per la Regione che per gli altri Enti istituzionali. Bisogna dire con forza al Governo nazionale che è giunto il tempo di un federalismo fiscale ed etico. Se il Governo decide di finanziare una sua azione lo può fare, ma riducendo le proprie spese, gli sprechi e le inefficienze. Non è giusto finanziare l’attività del Governo a scapito delle risorse destinate alle Regioni e in particolare ai Comuni.  Oggi, il prelievo sui profitti, in generale, sulle imprese italiane è salito al 64,8 per  cento (fonte, Centro studi Il Sole 24 Ore) rispetto a una media europea di circa il 40 per cento. A questo si aggiunge un altro parametro in crescita: la tassa integrata per famiglia, che somma tutte le tasse di Regione, Governo, Province, Comuni, altri enti. Questa manovra vede un incremento delle entrate tributarie. Il pareggio di bilancio nel quadro dell’assestamento 2015 viene determinato con un incremento del debito di circa 16 milioni di euro, un incremento aggiuntivo rispetto alle previsioni che porta il totale a 32milioni 500mila euro. Tutto questo avviene nel rispetto del limite delle rate di ammortamento del 20 per cento, ma creare nuovo debito significa prospettare nella manovra complessiva 2016 una tendenza verso l’incremento delle tasse e comunque verso la riduzione delle risorse libere e quindi utilizzabili. Bisognava agire sulle spese strutturali che, anche nell’anno 2013/2014 sono cresciute dello 0,83 per cento, e nel contempo le società partecipate complessivamente pesano ancora nel bilancio della Regione Umbria per 28 milioni di euro. Il Centro unico di acquisti in materia sanitaria, che avrebbe potuto determinare ulteriori capacità di finanziamento anche nel quadro dell’assestamento di bilancio 2015, rimane per la Corte dei Conti determinato al 50 per cento, per la Giunta al 60, quando il parametro Lea (Livelli di assistenza sanitari) si posiziona, per la Regione Umbria, al decimo posto. È vero che la gestione finanziaria ha un -14 milioni di euro dei mutui autorizzati, ma complessivamente la quantità di mutui è comunque di 169 milioni di euro, ed è vero che prendendo gli anni dal 2009 al 2014 tale quota sta diminuendo sull’anno, ma per avere un miglioramento reale del bilancio bisognava arrivare a zero. Il Patto di Stabilità per i Comuni rimane ancora attestato a 21 milioni di euro, ma è sceso rispetto al 2014, che era 60 milioni. C’è il rispetto dei vincoli e dell’equilibrio complessivo normativo, ma anche questo assestamento di bilancio determina un rinvio delle soluzioni. Si continuano a rinviare le soluzioni realizzando il pareggio di bilancio non lavorando su sprechi e inefficienze, ma incrementando il ricorso al mercato finanziario”.  

SILVANO ROMETTI (Socialisti e riformisti): “RICORDARSI CHE DA 6 ANNI QUESTA AMMINISTRAZIONE NON FA OPERAZIONI SULLA LEVA FISCALE E TANTE RISORSE VENGONO DAL RECUPERO DELL'EVASIONE - Quando parliamo di numeri il campo dell'opinabile si restringe perché i numeri sono quelli e sono sotto gli occhi di tutti. Parliamo di sanità e di conti a posto, al di là dell'incremento, comunque contenuto, del tasso d'indebitamento. Ricordo che questa amministrazione da sei anni non fa operazioni sulla leva fiscale, nonostante minori trasferimenti statali per importi a due cifre. Importante anche la riduzione delle spese di funzionamento su partecipate, personale e dirigenti. Un bilancio con 16 milioni di investimenti e 3 alle Province è dato considerevole, così come è da rimarcare che grande parte delle risorse arrivano dal recupero di evasione fiscale, segno di una politica fatta seriamente, come pochi altri. Investimenti anche sulla cultura, vedi il caso Belle Arti. È un assestamento che ci permette di agganciare la ripresa. Va anche detto che sui trasporti l'investimento c'è ma il settore ha molto sofferto, vedi ad esempio la manutenzione della Ferrovia centrale umbra: se si attuerà una gestione insieme alle Ferrovie dello Stato bene, altrimenti dovremo impegnarci di più, come per la manutenzione stradale, priorità per i cittadini umbri, che con il milione dell'assestamento conta prevede 6 milioni per il 2015 quando ne servirebbero invece sessanta. Dovremo tenere presente che l'area ex Bosco si trova a 800 metri dalla piastra logistica e non comporterebbe ulteriore consumo di suolo perché nella zona ci sono già tanti capannoni inutilizzati. Per i problemi della Provincia di Perugia sarebbe stato meglio avere meno personale, in ogni caso non possiamo continuare a metterla tutta sulle spalle delle Regioni. È una riforma fatta male dal Governo e incompiuta, che mette a rischio cose importanti come scuole e strade. La Regione non può sopperire a cose più grandi delle sue possibilità, anche se è stato fatto molto, e l'assestamento di bilancio aggiunge dell'altro. Lo stesso apprezzamento del rating è importante perché certifica una situazione buona”.

MARCO SQUARTA (Fdi): “NO A 7,5 MILIONI PER IMMOBILI DEL CONSORZIO IN LIQUIDAZIONE. BOCCIATI EMENDAMENTI IN FAVORE DI SICUREZZA URBANA, ABBATTIMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE E SPESE LEGALI PER ECCESSO DI LEGITTIMA DIFESA – L'assestamento prevede la destinazione di risorse per le Province, ma non possiamo certo condividere l'acquisizione di immobili per 7 milioni e mezzo dal consorzio Tns, che è in liquidazione e che ha chiuso il bilancio 2012 con la perdita di 1 milione e mezzo e perdite arrivate a 19 milioni nel 2013. Andava posto in liquidazione già allora, invece i liquidatori sono stati nominati un anno dopo, con ulteriori perdite, senza contare che non sappiamo nulla dei compensi erogati. I 7 milioni e mezzo potevano andare per l'abbattimento delle barriere architettoniche, altro che per gli immobili. Ci devono essere altre priorità: reperire risorse sottraendole al garante dei detenuti o all'immigrazione, al diritto di asilo, alla protezione umanitaria, al sostegno allo spettacolo che secondo noi sono tutte emendabili verso la questione più urgente delle spese per la sicurezza urbana. Sono insufficienti 70mila euro per le politiche giovanili, ma il nostro emendamento è stato respinto, come l'emendamento per somme a interventi nei servizi socio-assistenziali. E poi ancora i 30mila euro modificando la legge '13/2008' per le spese legali di persone indagate per eccesso di legittima difesa, respinto anche questo. Bisogna fare luce per vedere come i soldi dei cittadini sono stati spesi”.


ANDREA LIBERATI (M5S): “TRECENTOMILA EURO PER ERADICARE GLI SCOIATTOLI MA NON SI TROVANO SOLDI PER AIUTARE CHI STA MALE - Serve un nuovo approccio alla politica, come servizio autentico, orientato al bene comune. Questo assestamento prevede contribuiti a pioggia senza fine. Quei 7milioni 500mila euro destinati al Consorzio sono stati sprecati, e oggi si vanno a coprire i debiti di una mala gestione che dura ancora. Abbiamo una regione che sotto il profilo ambientale soffre molto. E lo sanno bene i cittadini di Fabro, dove ci sono ceneri con metalli pesanti e tracce radioattive. A Terni c'è l'emergenza ambientale legata alla Thyssen. A Gualdo Tadino la Rocchetta spende 50milioni di euro in pubblicità versando 16mila euro agli enti locali mentre negli ultimi giorni, senza che i consiglieri regionali fossero coinvolti, è stata approvata la proroga fino al 2040 della concessione per uno sfruttamento che costa 1 millesimo di euro al litro. A Valfabbrica sono stati spesi 200 milioni di euro per una diga che è ferma da 30 anni e che, dopo altri 40milioni, sarà ancora a rischio frana. A Campello sul Clitunno c'è un inquinamento diffuso. A Norcia le antiche marcite sono ridotte a palude con progetti assurdi di attraversamento.  L'Umbria è precipitata al decimo posto per i livelli essenziali di assistenza. Garanzia giovani, come abbiamo denunciato, è stata gestita male: alcune agenzie hanno avuto il coraggio di denunciare la manipolazione del sistema ed ora c'è una indagine europea in corso. Viene messo oltre 1milione di euro sui trasporti mentre la Fcu sta morendo. Da Umbertide a Sansepolcro e pressoché chiusa. A Sangemini ci sono grosse difficoltà. Abbiamo una infrastruttura che potrebbe essere utile per studenti e pendolari, che farebbe risparmiare molto e consentire il trasporto delle merci, se solo le piastre logistiche non fossero disconnesse dalla rete ferroviaria. Il contratto di servizio con Trenitalia è scaduto da due anni, non c'è nessuna apertura ai privati o voglia di mettersi in gioco. A fronte di questo caos, mentre si spendono quasi 300mila euro per eradicare gli scoiattoli in base ad un progetto europeo assurdo, non si trovano soldi per aiutare chi sta male. Ci è stato detto che l'Assemblea si deve riunire con cadenza bisettimanale per evitare un aggravio di spesa, come gli straordinari del personale. Forse le vere spese sono i 9mila euro al mese che prendono i consiglieri”.

GIUSEPPE BIANCARELLI (UMBRIA PIU' UGUALE): “LARGA PARTE DELLA MANOVRA PUÒ ESSERE CONDIVISIBILE, MA MOLTI EMENDAMENTI MI LASCIANO PERPLESSO. Questo è un bilancio di fine anno. Guardiamo al futuro che non è certo roseo. Non c'è ripresa, siamo solo arrivati sul fondo della crisi. Andiamo verso un nuovo modello che si deve basare su razionalità, sviluppo e equità. Nella manovra c'è uno sforzo di razionalizzazione della spesa. Però il principio di razionalità si incrina se guardo ai tempi: la Giunta regionale licenzia l'atto il 27 ottobre e il 2 novembre ci sono già i pareri dei revisori dei conti e del Cal. Già da questi tempi c'è da pensare, anche perché il Cal lo ha rimandato alla Giunta senza aver espresso un parere. Cosa che mi lascia perplesso perché i Comuni son la spina dorsale dell'Umbria. Ma il principio di razionalità si incrina anche sugli emendamenti. In commissione abbiamo assistito alla presentazione di un numero rilevante di emendamenti soprattutto da parte della Giunta. E anche oggi in Aula ce ne sono molti di Giunta e maggioranza. E molti mi lasciano perplesso. Basti pensare che nella bozza presentata dall'Esecutivo 4milioni 500mila euro erano destinati al cofinanziamento del Psr: con gli emendamenti il cofinanziamento si è ridotto a 3milioni e oggi penso che si ridurrà ancora. E il cofinanziamento delle misure strutturali è un elemento di grande importanza anche per promuovere lo sviluppo del territorio. Sui fondi per lo sviluppo dobbiamo dare un grande impulso. Essendo questo un bilancio di transizione non è il messaggio giusto quello che stiamo dando. Tra le parole importanti per un bilancio c'è l'equità, non solo sociale ma anche tra territori. Nel bilancio non tutti i territori della regione sono uguali: ci sono territori di serie a e territori di serie b. Passato questo bilancio di transizione, nei prossimi anni dobbiamo lavorare su quattro cardini: creazione di lavoro; lotta alla povertà; tutela dell'ambiente e della salute, e qui non ci sono risorse per la manutenzione del territorio e il rischio idrogeologico è dietro l'angolo perché il nostro territorio è fragilissimo; diritti civili, che non possono essere toccati. È inaccettabile intaccare la questione dei diritti come è stato fatto con gli emendamenti in commissione che tendono a scardinare questa impostazione. Emendamenti presentati dalla maggioranza. Per questo dico che serve darsi delle regole”.

EMANUELE FIORINI (Lega nord): “INTERVENTI ESTEMPORANEI E FONDI SPERPERATI PER SALVARE I CONSORZI” - Il quadro idilliaco descritto dalla sinistra non coincide con la realtà. La classifica dei Lea nella sanità ci vede passare dal terzo al decimo posto, cosa normale se per dei semplici esami si devono aspettare mesi. Gli stanziamenti per la viabilità sono insufficienti. I milioni per il Consorzio Tns sono ingiustificati. Non è certo l'Assestamento lo strumento per questo tipo di interventi: un intervento estemporaneo non è un progetto complessivo di sviluppo. Il Consorzio Tns ha bilanci disastrosi e ha fallito nei suoi obiettivi e viene salvato dalla Giunta, mettendo di nuovo mano al portafoglio, sperperando altre risorse pubbliche. Tutto questo mentre ci sono imprese che falliscono e posti di lavoro che vengono persi. Non esiste un vero piano industriale per quei terreni e immobili”.

GIACOMO LEONELLI (PD): “DALL'ASSESTAMENTO EMERGE UN SEGNO POLITICO POSITIVO, CON INTERVENTI DI EMERGENZA, MA CON UNA VISIONE POLITICA ORIENTATA AD UN MOSAICO COMPLESSIVO - Il Movimenti 5 Stelle è sempre più affine al centrodestra, con una contiguità ormai consolidata. Il centrodestra ha lasciato un po' da parte la retorica decadente sull'Umbria che invece il M5S cavalca in pieno. Non condividiamo questa retorica. Se avessimo fatto le cicale e non le formiche avremmo avuto qualche consenso in più. Va dato merito alla maggioranza della precedente legislatura di averci messo in condizione di giocarci la scommessa di futuro, senza situazioni debitorie gravose. È paradossalmente più facile affrontare una situazione di emergenza, con aumento delle tasse e taglio dei servizi piuttosto che avere conti in ordine e progettare il futuro scommettendo sul rilancio. La retorica decadente stimola istinti tattici ma oggi siamo chiamati ad una responsabilità diversa e maggiore. Dall'Assestamento emerge un segno politico positivo, con interventi di emergenza, ma con una visione politica orientata ad un mosaico complessivo. Emerge la volontà di non lasciare indietro gli ultimi ma anche di rilanciare. La copertura del 100 per 100 delle borse di studio non è certo un atto secondario, dato che oltre ad essere un atto di equità permette di assicurare a chi ne ha diritto i sussidi per completare gli studi universitari. Investire nel cofinanziamento delle residenze universitarie significa scommettere sul futuro, sull'equità e sulla giustizia sociale. Gli atenei oggi sono fattori di competizione con le altre regioni, su cui bisogna puntare con decisione. Il calo delle presenze e degli studenti ha avuto conseguenze negative di rilievo. Investire in formazione e diritto allo studio offre un segnale di competitività. Il milione di euro per le strade rappresenta un piccolo segnale ma è comunque un aumento del 20 percento di quanto previsto. Emerge la necessità di una diversa programmazione in certe politiche: dobbiamo avere la forza, nei prossimi mesi, di incentivare gli enti locali a essere compartecipi di un modello virtuoso basato sulla loro auto-promozione. Dobbiamo incentivare i Comuni che hanno piccoli elementi culturali che vengono poi messi in rete. Una responsabilizzazione complessiva dei nostri Comuni è giusta, per arrivare ad una progressiva razionalizzazione. Con questo assestamento poniamo una tessera di un mosaico importante, senza cedere alla retorica decadente. Sulle macro Regioni, vogliamo sederci ad un tavolo con pari dignità e consapevoli della nostra forza. Questo deve essere interesse di tutti. Positiva la reintroduzione dei fondi per le politiche di genere, dato che servono ad aiutare i più deboli e le vittime di discriminazioni e violenze”.

SERGIO DE VINCENZI (Ricci presidente): “ALLE POLITICHE DI SVILUPPO SI CONTRAPPONGONO DEBITI DA COPRIRE CON ALTRI DEBITI - A inizio legislatura ricordo di aver chiesto alla maggioranza di affrontare le problematiche con senso di responsabilità. Oggi ho conferma del non accoglimento di questo mio invito. Non si può pensare di contrapporre alle politiche di sviluppo, debiti da coprire attraverso altro indebitamento. Dubito che la posizione della maggioranza vada verso il bene comune dei cittadini umbri. Come si fa a parlare di sviluppo quando vengono tolte risorse al turismo, oppure prevedere di spendere 7milioni e mezzo per acquisire immobili di un consorzio, a discapito del sociale. L'atteggiamento della Giunta regionale non porta a costruire nulla”. DMB/MP/AS/PG

Ultimo aggiornamento: 24/11/2015