LAVORI D'AULA (1): PRESENTATO IL RENDICONTO GENERALE DELL'AMMINISTRAZIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2014 – LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA E GLI INTERVENTI DELLE OPPOSIZIONI
Il Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2014 è stato presentato all'Assemblea legislativa dell'Umbria dal relatore di maggioranza Andrea Smacchi (Pd). Al suo intervento hanno fatto seguito quelli dei rappresentanti delle opposizioni: Maria Grazia Carbonari per il Movimento 5 Stelle e Claudio Ricci per la Coalizione centrodestra e liste civiche. Il dibattito prosegue con gli interventi di Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale), Andrea Liberati (M5S) e le conclusioni della presidente della Giunta, Catiuscia Marini.
03 Set 2015 01:00
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(Acs) Perugia, 3 settembre 2015 – Il Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2014 è stato presentato oggi all'Assemblea legislativa dell'Umbria. Il relatore di maggioranza, Andrea Smacchi (Pd), ha messo in evidenza la positività delle scelte operate dalla Regione e gli obiettivi che sono stati perseguiti, tra cui bilancio in equilibrio, invarianza fiscale, rispetto del tetto di indebitamento, mantenimento della qualità dei servizi, riorganizzazione e riduzione della spesa. A seguire i rappresentanti delle opposizioni: Maria Grazia Carbonari per il Movimento 5 Stelle e Claudio Ricci per la Coalizione centrodestra e liste civiche hanno illustrato tutte le critiche e i punti non convincenti del documento. Il dibattito prosegue con gli interventi di Giuseppe Biancarelli (Umbria più uguale), Andrea Liberati (M5S) e le conclusioni della presidente della Giunta, Catiuscia Marini.
LA RELAZIONE DI MAGGIORANZA
Nella sua relazione Andrea Smacchi (PD-presidente della Prima commissione) ha illustrato l'atto spiegando che “il Rendiconto 2014 attesta i risultati positivi della gestione finanziaria della Regione. L'invarianza fiscale, la razionalizzazione della spesa, il mantenimento della qualità dei servizi, sono stati obiettivi raggiunti anche nel 2014, nonostante la crisi economica e i forti tagli ai trasferimenti. La Regione ha perso 450 milioni di euro di trasferimenti in 4 anni, pur mantenendo inalterati i servizi offerti. Tutto questo grazie alla riduzione della spesa attraverso il taglio delle spese per consulenze, convegni e auto di rappresentanza; del numero dei dirigenti, del personale dipendente; alla riduzione dei vitalizi e la riduzione delle indennità; alla dismissione di sedi e uffici.
Questa sarà una legislatura certo complessa ma anche importante e proficua: riforma della Provincia e riorganizzazione delle deleghe, nuove prospettive per le agenzie come Sviluppumbria e Gepafin, testimoniano un passo deciso verso l’azione delle riforme che la maggioranza sta mettendo in campo. Ma è bene ricordare che non si parte da zero, visto che sono già state realizzate la soppressione delle comunità montane e l’Agenzia regionale della obilità sono interventi che avranno nel medio periodo un impatto anche in termini di semplificazione amministrativa, ossia risparmi e un rapporto funzionale per i cittadini, per dare risposte concrete in tempi certi. Per quanto riguarda i numeri del rendiconto sul bilancio, i dati confermano un bilancio solido: si registra un avanzo di 9 milioni di euro, vengono rispettati gli equilibri di gestione elevato il quadro di realizzazione delle entrate e un’azione importante sul recupero dell’evasione fiscale pari a 32 milioni di euro, buone le performance anche sui pagamenti, la velocità di cassa della spesa si attesta intorno all’80 per cento, rimanendo stabile nell’ultimo triennio, il Patto di Stabilità risulta rispettato con la sanità in equilibrio finanziario.
Il bilancio dell'Umbria è in equilibrio, trasparente e qualificato, privo di punti oscuri. È stato valutato positivamente da tutti gli organismi competenti. Anche i lavori della Commissione hanno dimostrato la volontà di affrontare qualsiasi tema senza paura del confronto. L'Umbria è in linea con le regole per l'indebitamento e per l'utilizzo dei fondi nazionali e comunitari. La Regione ha utilizzato solo il 70 per cento della propria capacità di indebitamento, è quindi esagerato e infondato ogni atteggiamento allarmistico. I bilanci di agenzie e società partecipate dalla Regione sono positivi, in ogni caso il tema delle partecipate è all'esame della Giunta e della maggioranza, per andare verso una profonda riorganizzazione, per cambiamenti funzionali agli obiettivi che ci siamo posti. I revisori della Corte dei conti esprimono un giudizio favorevole pur in presenza di rilievi di cui faremo tesoro. Il nostro obiettivo resta infatti quello di restituire un’Umbria migliore più efficiente e pronta alle sfide che ci attendono: la nostra Regione per esempio è benchmark per quanto riguarda la sanità, il tutto frutto della capacità di programmazione dell’Ente come testimonia il Centro studio sintesi con il dossier Taxpayer Italia 2015 in cui si rileva che il rapporto tra prelievo fiscale e spesa pubblica corrisponde alla qualità dei servizi offerti, segno quindi di efficienza e buona amministrazione.
Questo atto chiude di fatto una legislatura, la IX, caratterizzata da un grande impegno per le riforme, e da un lavoro messo a dura prova. Spetta a noi consolidare i segnali di ripresa arrivati nelle ultime settimane, l’analisi ci dice infatti che l’economia della nostra Regione è ripartita con un incremento del PIL passato dallo 0, 3 allo 0,4 nel secondo trimestre 2015. Ci sono dati positivi sull’occupazione, la disoccupazione nella nostra regione è scesa sotto al 10 per cento nel secondo trimestre dell’anno (il dato migliore dal 2012), accompagnato dall’aumento in termini assoluti della forza lavoro degli occupati. Una fotografia fondamentale, che per noi dovrà essere un punto di partenza. Posso assicurare che la prima commissione farà la sua parte al fine di accompagnare e supportare il percorso di rilancio e di crescita della nostra regione”.
INTERVENTI MINORANZA
MARIA GRAZIA CARBONARI (Movimento 5 Stelle): “IL RENDICONTO È UN ATTO DI IMPATTO ENORME SULLA VITA TUTTI I CITTADINI. PER QUESTO PRETENDIAMO TRASPARENZA E VERITÀ, ESSENZA DELLA DEMOCRAZIA. L'articolo 196 del Tuel chiarisce l'importanza di questo atto. Da tempo denunciamo che ci sia un completo rispetto dell'articolo 196 del Tuel. Da quando ci siamo insediati abbiamo chiesto documenti e non tutti ci sono stati forniti. Il rendiconto ha punti oscuri. A partire dal problema dei CONTRATTI DERIVATI. La regione ha un differenziale negativo tra entrate e uscite dei derivati per un milione 600mila euro nel 2014 e di un milione 900 mila euro nel 2013. Inoltre la Corte dei Conti, la Corte Costituzionale e il codice civile dicono che avere è necessario avere sempre il valore del marck to market, il valore di mercato dei derivati alla data del 31 dicembre 2014. Purtroppo questo valore per l'amministrazione è un dato inutile. Abbiamo ricevuto in commissione rassicurazioni in merito dall'assessore Barberini, perché questo non è un dato rappresentativo. Per noi, invece, è rappresentativo perché la legge obbliga le società private a presentarlo. Quindi noi ve lo chiediamo e ce lo dovete dare, così come le copie dei contratti derivati. Altri problemi nel rendiconto li troviamo negli INCARICHI DEGLI AGLI UFFICI DI SUPPORTO DEGLI ORGANI POLITICI che, dice la Corte, prescindono da qualsiasi requisito di professionalità e idoneità all'incarico, peraltro con notevole utilizzo di risorse pubbliche. C'è stato un incremento del 18 per cento della spesa sostenuta per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa. Oramai la Regione usa questi contratti per fabbisogni stabili e in crescita, in contrasto con la legge. Sui CONTROLLI INTERNI la Corte dei Conti rileva un altro elemento di mancanza di trasparenza perché nella relazione della Presidente sui controlli 2014 si evince solo una descrizione formale del sistema dei controlli, peraltro coincidente con quella del 2013. Anche per il CONTENZIOSO la Corte dei Conti denuncia l'incompletezza dei dati trasmessi dall'Amministrazione, che non consentono di avere una quadro preciso sulla situazione finanziaria. In sostanza non si sa quanto rischia di dover pagare la Regione in contrasto con il basilare principio di prudenza. Intanto, però, sono stati stanziati per il fondo rischio un milione e 700 mila euro. Per le SPESE DI RAPPRESENTANZA la Giunta dice di aver ridotto dell'80 per cento. La Corte dei Conti ritiene l'operato Giunta contrario alla normativa vigente, perché la spesa continua ad attestarsi su livelli superiori a quelli stabiliti dal legislatore. Inoltre l'amministrazione non considera come spese di rappresentanza tutte quelle che secondo la legge dovrebbero essere considerate tali. Anche per la SANITÀ c'è qualche lato oscuro. La Corte dei Conti rileva che nonostante nel 2014 sia stata istituita la centrale unica per gli acquisti la percentuale degli acquisti centralizzati è rimasta sostanzialmente invariata, passando dal 49 del 2013 al 50 per cento del 2014. invece questo passaggio dovrebbe comportare un notevole risparmio. Le Asl, poi, fanno un reiterato utilizzo delle proroghe contrattuali e hanno scarsa tempestività nel rinnovo delle convenzioni, con conseguente utilizzo di atti in sanatoria. Inoltre per la Corte la Regione non fa autonomamente i dovuti controlli sulle strutture ricettive degli anziani. Sugli IMMOBILI CONCESSI A USO GRATUITO abbiamo chiesto a chi sono stati dati e non abbiamo ottenuto risposta. La mancanza del DOCUMENTO ANNUALE DI PROGRAMMAZIONE fa sorgere il timore che manchi a questa Giunta una visione di insieme e un progetto su come affrontare i problemi. La giunta avrebbe dovuto presentare il Dap entro il 31 luglio, cosa che non ha fatto. Sui RESIDUI ci sono anomalie sulla contabilizzazione dei crediti residui attivi e sui debiti e residui passivi. La corte lamenta la possibilità che i debiti di funzionamento risultanti dal conto del patrimonio siano inferiori a quelli presenti. Nella VALORIZZZAZIONE DEL PATRIMONIO REGIONALE rileviamo il mancato rispetto da parte dell'Amministrazione dei basilari principi sui bilanci di relazione dei bilanci. Abbiamo perplessità sulla mancata decurtazione dai valori dei cespiti in base alla rivalutazione Istat. La Corte ha invitato l'Amministrazione a conformarsi a queste. Abbiamo fatto richieste di chiarimento e ci è stato risposto che è in corso un affinamento metodologico. Vedremo nel 2015. Nonostante questi richiami della Corte dei Conti e le nostre richieste consiglieri la Giunta non ha fornito questi dati. Noi insisteremo e li otterremo per dare maggiori informazioni ai cittadini”.
CLAUDIO RICCI (Portavoce centrodestra e liste civiche): “VOTO CONTRARIO SUL DOCUMENTO MA, SE LE PROSSIME SCELTE SARANNO DI REALE CAMBIAMENTO SU ALCUNI ASPETTI, SAREMO DISPONIBILI AL CONFRONTO SU SPECIFICHE TEMATICHE. Quello di oggi è un atto tecnico che risente di numerose variazioni spesso dovute al cambio dei parametri da parte del governo durante l'esercizio finanziario. L'Assemblea ponga il tema che Regione e Comuni non possono essere costretti a variazioni tecniche per cambio di valutazione del governo. Riconosciamo le difficoltà dovute ai tagli alle regioni, concretizzati in 10 miliardi di euro in meno nel periodo 2008-2015, più il taglio dei parametri tecnici per 12,9 miliardi nel Patto di stabilità, quindi l'ulteriore taglio alla sanità per le Regioni di 17,5 miliardi. Serve un elemento di federalismo responsabile. Chi vuole attuare determinate politiche, le deve pagare con i propri bilanci e non demandando a Regioni e Comuni il costo delle politiche decise. La Regione Umbria ha cercato di sostenere i comuni con 60 milioni di euro nel patto di stabilità, un provvedimento importante per sbloccare alcune infrastrutture. Nel bilancio vi sono aspetti negativi cui porre rimedio nel 2016. Si ravvisa un elevato grado di rigidità del bilancio, con sempre meno risorse libere, meno 100 milioni di euro. Occorre agire su spesa corrente e spese settoriali, che sono incrementate. Bene il personale con meno 3 per cento, anche se una posizione organizzativa ogni 2.9 unità di personale preoccupa. La Corte dei conti segnala sprechi, incarichi e consulenze, soprattutto nella sanità. Il Centro acquisti sanità è al 50 per cento, anche se abbiamo preso atto di ottimizzazioni svolte da singole strutture che hanno fatto acquisti per tutte le strutture regionali. La Corte segnala anche perdite rilevanti da parte delle società partecipate, inefficienze che pesano sul bilancio della Regione. Si rilevano anche discrasie, da chiarire con atti successivi. Alcune società sono in perdita, come Umbra Flor, Sviluppumbria, Umbria tpl e mobilità. Però è stata consegnata una tabella di integrazione dove figurano utili per alcune società, vi sono quindi delle incongruenze. Gli stessi Revisori dei conti raccomandano 'nuovamente' di monitorare costantemente l'andamento delle società partecipate. Una riflessione è iniziata, è tema urgente, collegato all'efficienza e alle scelte delle persone basate sul merito. Derivati: positivo il giudizio di parificazione ma rilevate implicazioni future potenzialmente dannose. Su questi punti l'Assemblea deve intraprendere azioni adeguate. Tasso immigratorio: è negativo, quindi start up e imprese con giovani sono costretti ad andare fuori dalla nostra regione; ci aspettiamo che l'azione di governo possa modificare questo tasso immigratorio negativo. Servono trasporti adeguati, innovazione tecnologica, capacità di risparmio e riduzione della leva fiscale, la semplificazione prevista con Piano biennale. Infine, i fondi strutturali UE devono introdurre misuratori per capire le azioni che si svolgono e la loro efficienza, quanti posti di lavoro determinano. Turismo e cultura possono aiutare molto, soprattutto se si insisterà sulle reti commerciali di vendita, per arrivare a più pernottamenti. Positivo che non ci siano state anticipazioni di cassa e rispettati i i termini del patto di stabilità”. MP/DMB/PG
