(Acs) Perugia, 9 febbraio 2021 – Dopo la prima parte dedicata al Question time (interrogazioni a risposta immediata), la seduta ordinaria dell’Assemblea legislativa dell’Umbria è iniziata con le comunicazioni della presidente della Giunta, Donatella Tesei, sull’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19. All’intervento della Presidente ha fatto seguito quello del portavoce delle opposizioni, Fabio Paparelli (Pd).
I lavori dell’Aula riprenderanno nel primo pomeriggio con il dibattito e la presentazione di proposte di risoluzione.
L’INFORMATIVA DELLA PRESIDENTE TESEI: “Come sapete due varianti del virus, quella inglese e quella brasiliana, hanno colpito la nostra regione in modo diffuso. Nella settimana dal 22 al 28 gennaio c’è stato un incremento dei contagi di 448 unità, i positivi a quota 5004, ricoveri a quota 400 e terapie intensive 53. Ci ha colpito la forte difformità tra provincia di Perugia, in rapido aumento, e Terni, oltre alla diffusione del contagio fra giovani e giovanissimi, con 90 classi della scuola primaria e 34 della scuola d’infanzia già in isolamento. A fronte di ciò ho chiesto una informativa alla Sanità e al Comitato tecnico scientifico, che ha evidenziato il balzo nei contagi fra i 6 e i 10 anni e nella fascia 11-13, con molti cluster scolastici. Furono chieste misure restrittive adeguate a limitare il contagio nelle aree comunali individuate. Il 29 gennaio scrissi ai sindaci proponendo, in una logica di totale collaborazione istituzionale, adeguate misure restrittive. LA REGIONE NON POTEVA INTERVENIRE IN QUEL MOMENTO SU PROBLEMI LOCALI DI SINDACO E ASL. DA LÌ LE ORDINANZE, che dimostrano la virtuosa collaborazione fra le istituzioni. Nel frattempo, prese le misure sanitarie necessarie, i nostri ricercatori hanno lavorato per capire le cause di questo andamento anomalo. Il responso dell’Iss è stato che SU 33 CAMPIONI INVIATI DALL’UMBRIA 18 ERANO CON VARIANTE INGLESE E 12 BRASILIANA, DI CUI 2 CASI DI REINFEZIONE. È stata istituita una cabina nazionale sul caso Umbria: ci hanno chiesto di adottare estrema cautela e massima mitigazione nelle aree colpite. È stato riconosciuto dall’autorità nazionale il valore scientifico del lavoro svolto in Umbria da tecnici, Cts e equipe epidemiologica. Sabato scorso ho chiesto l’adozione misure ad elevato contenimento per il principio di massima precauzione, azioni fortemente restrittive sulle scuole primarie e identificazione delle aree di crisi. La variante inglese colpisce i piccoli e la brasiliana, ancora poco conosciuta, si è rivelata molto contagiosa. HO FATTO LA COSA CHE AVREBBE FATTO QUALSIASI GOVERNATORE, AFFRONTANDO L’IMPOPOLARITÀ A TUTELA DELLA SALUTE DEGLI UMBRI. Un momento di grande dolore, di sacrifici, ho a cuore i nostri giovani. Abbiamo cercato di riaprire le scuole in modo sicuro, facendo tamponi, screening, da oggi per le fasce più giovani. Trasporti al 50 per cento del riempimento, mentre su scala nazionale sono all’80. La variante brasiliana rischia di diventare il nuovo mostro di questa crisi in tutta Italia. Sono noti nuovi focolai a Bologna, nelle Marche, in Abruzzo, a Messina, in Molise, in Toscana, mentre l’Alto Adige fa un lockdown di tre settimane. La nostra regione è la prima che si è trovata ad affrontare questa nuova variante. Non ho dubbi che, tutti insieme, supereremo questa nuova terribile sfida. Oggi il nemico comune di cui si parlava nell’atto prodotto da questa Assemblea ha un nome: variante inglese e brasiliana. Siamo tutti nella stessa trincea. La zona rossa non sarà chiudersi in casa e attendere. Ho chiesto alla Sanità azioni immediate: RICOSTRUIRE IL CONCTACT TRACING; isolare tutti i cluster di varianti inglese e brasiliana, massiccia richiesta di campionamento di casi sospetti di variante, INCREMENTARE I TAMPONI NELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA, aumentare il livello di sicurezza in ospedale e Rsa, ripristinando le strutture contaminate; riallestire il MASSIMO NUMERO DI POSTI COVID OLTRE QUOTA 700, RISPETTO AGLI ATTUALI 615, RIALLESTIRE IL MASSIMO NUMERO DI TERAPIE INTENSIVE A QUOTA 160 RISPETTO AGLI ATTUALI 130, in attesa dei 40 posti di terapia intensiva che il commissario Arcuri deve realizzare e che dovrebbero arrivare in Umbria entro il 28 febbraio; attivazione immediata dell’ospedale da campo regionale, già pronto e collaudato; DARE LUOGO ALLA PRIMA TRANCIA DELLE 1550 ASSUNZIONI PREVISTE IN SANITÀ PER IL 2021, SU CUI FARÒ VERIFICHE TRIMESTRE PER TRIMESTRE. Queste sono le azioni indifferibili che abbiamo bisogno di portare a compimento. Ieri ho chiesto al governo RISTORI PER LE ZONE ROSSE e un FONDO DA 10MILIONI PER LE FAMIGLIE CHE DOVRANNO ASSISTERE I FIGLI IN MANCANZA DELLA SCUOLA E PER GLI ASILI, costretti a chiudere. Mi sta a cuore il BONUS BABY SITTER per chi non può fare smart working e ha un Isee basso. Ho chiesto altri 50MILA VACCINI ULTERIORI PER L’UMBRIA. La norma per la distribuzione di ANTICORPI MONOCLONALI è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale, oggi stesso chiederò ad Arcuri un adeguato numero di dosi per l’Umbria. Sui vaccini, unica soluzione al virus, ricordo che L’UMBRIA È LA QUINTA REGIONE PER VACCINI SOMMINISTRATI SU DOSI RICEVUTE: IL 91,8 PER CENTO. Hanno completato il ciclo vaccinale l’1,23 per cento della popolazione in prima fascia, il dato nazionale è 1,36. L’Umbria è stata riconosciuta fra le regioni più attente sul rispetto della somministrazione alle categorie come previsto dal governo. Oggi ci restano 3500 vaccini, un’autonomia di due giorni, ma domani dovrebbero arrivarne altri dalla struttura di Arcuri. Questa settimana terminiamo la vaccinazione di personale sanitario e di trasporto sanitario. Poi toccherà agli ultra80enni, ai medici, agli odontoiatri. Dopo toccherà a disabili, insegnanti, forze dell’ordine, pubblica utilità, poi altre categorie di età. Ci sarà una campagna di vaccinazione forte, di cui si potrebbe occupare direttamente questa Presidenza. Oggi la conferenza Stato-Regioni sui piani vaccinali: ci sono cambiamenti continui per le consegne da parte delle varie aziende e altre questioni che si stanno prospettando a causa delle varianti. Seguiamo la scienza, siamo ai tavoli, seguiamo ciò che il commissario Arcuri ci prospetta. La nostra organizzazione vaccinale è partita: 27 TEAM VACCINALI, 12 SEDI, 13 TEAM ITINERANTI SUL TERRITORIO, CON UNA CAPACITÀ VACCINALE DI OLTRE 1800 SOMMINISTRAZIONI AL GIORNO, un numero molto superiore ai vaccini che il governo ci sta inviando. Tante le misure che ci dovranno consentire di rispondere all’emergenza in 15 giorni, perché siamo in guerra, e in guerra non ci si divide, si risponde in modo corale all’aggressione del nemico. Sono convinta che con il senso di responsabilità che ci caratterizza, assumeremo in modo corale le decisioni. Il virus ha assunto forme più violente e diffusive, ed è stato individuato con velocità, come ha riconosciuto anche il ministero della Salute. Riusciremo a fronteggiare questa situazione, anteponendo a tutto il bene dei cittadini e dei giovani. Cercheremo di far fronte a tutto”.
FABIO PAPARELLI (PORTAVOCE OPPOSIZIONE): “IL NEMICO È IL VIRUS E NON LE MINORANZE - Potete continuare a dire che tutto va bene, ad attribuire la colpa alle varianti del Covid. Oppure potete prestare attenzione a ciò che vi diciamo da marzo, che vi dicono i vostri alleati ed i cittadini. Nel resto d’Italia si allentano le restrizioni mentre l’Umbria, piccola e geograficamente isolata, si trova in situazione di emergenza, con le prestazioni sanitarie ordinarie sospese con i cittadini costretti a rivolgersi al privato. Ciò mentre le assunzioni promesse non si sono mai realizzate. Le strutture sanitarie sono al collasso, il sistema di tracciamento è in tilt. Nel resto del Paese è partita la seconda fase del piano vaccinale che qui invece è fermo. I sindaci sono stati usati come scudi umani perché il sistema sanitario non è in grado di reggere ulteriori contagi. A Chiusi stanno facendo uno screening di massa mentre in Umbria si tenta lo scaricabarile sui dirigenti della sanità. Molte cose dovevano essere fatte da tempo sulle scuole, sui ristori, sui tamponi, sull’innovazione, sul personale, sulle strutture pubbliche. Solo una parte della maggioranza ha compreso che è necessario voltare pagina. Avete rifiutato il confronto con noi e con gli attori sociali. Nonostante fin da marzo abbiamo proposto suggerimenti, rimasti inascoltati. Avete sottovalutato la seconda ondata, e non volete ammetterlo. Fino a pochi giorni fa non veniva neppure misurata la temperatura all’ingresso del pronto soccorso di Perugia. Le porte secondarie dell’ospedale non erano presidiate. Il Veneto sta fornendo, oltre all’assessore e a tutto lo staff della sanità, anche una serie di imprese che si occuperanno di questioni importanti. Nonostante assessori esperti, direttori sanitari ancora più esperti e super consulenti i risultati sono ben pochi. Abbiamo un assessore che usa il GAD (governo a distanza), direttori sanitari che risiedono altrove e vengono in Umbria solo per alcuni giorni alla settimana. Ad aprile 2020 vi vantavate di essere l’unica regione in grado di affrontare la Fase 2. In quel periodo l’assessore Coletto sosteneva di essere avanti rispetto alle altre Regioni. Se aveste ascoltato le indicazioni degli operatori sanitari ed anche le nostre oggi saremmo in una situazione migliore. È mancata la programmazione e la comunicazione sull’emergenza non è stata all’altezza. State attuando un ‘Modello lombardo’ per la sanità regionale che ha prodotto risultati molto negativi. Spero che le risoluzioni, oggi in discussione, possano portare ad una svolta e ad imboccare altre strade. La disorganizzazione della sanità regionale è stata evidenziata con chiarezza anche da esponenti della vostra maggioranza. Migliaia di cittadini, di elettori, stanno scrivendo sui social critiche molto serrate al vostro operato. Il Recovery plan umbro non esiste e state illudendo sindaci e cittadini. Avete inviato una ‘lista della spesa’ alla Conferenza delle Regioni, ma quello non è un Recovery, non ha alcuna coerenza con gli indirizzi europei e nazionali. Non ci sono fondi nazionali per la costruzione di nuovi ospedali, ma solo per l’efficientamento di quelli esistenti. È il tempo di abbandonare le meteore degli ospedali da campo: quello che avete più o meno inaugurato ha sottratto risorse per la sanità pubblica. Servono ‘meno tendoni e più assunzioni’, come ha detto recentemente Salvini”. PG/MP
