LAVORI D’AULA (1): INIZIATO L’ESAME DEL RENDICONTO 2017 DELLA REGIONE UMBRIA – LE RELAZIONI DI MAGGIORANZA (SMACCHI-PD) E MINORANZA (CARBONARI-M5S)

Data:

24 Lug 2018 15:15

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(Acs) Perugia, 24 luglio 2018 – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha iniziato l’esame del rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2017. Prima degli interventi dei consiglieri e della Giunta sono state illustrate le relazioni di maggioranza e minoranza.

RELATORE DI MAGGIORANZA
Illustrando l’atto in Aula il relatore di maggioranza, Andrea SMACCHI (Pd), ha detto che “il RENDICONTO 2017 EVIDENZIA UNA GESTIONE IMPRONTATA ALLA PRUDENZA E ALLA CORRETTEZZA, CON TUTTI I PRINCIPALI INDICATORI MANTENUTI SU LIVELLI ESTREMAMENTE POSITIVI. Il documento mostra la SOLIDITÀ e la TENUTA del bilancio della Regione Umbria, in un quadro di riferimento economico e finanziario ancora particolarmente complesso e pesantemente condizionato dai continui interventi statali di contenimento della spesa. Fondamentale per i prossimi due anni di legislatura sarà continuare con le attuali politiche di bilancio, cercando però di sbloccare e UTILIZZARE AL MEGLIO TUTTE LE RISORSE DISPONIBILI affinché la nostra Regione possa fare da volano ad una ripresa economica che interessi l'intero territorio ed in particolare quelle aree interne che per vari motivi, tra cui gli effetti diretti e indiretti del sisma, si trovano tutti i giorni a lottare per costruire delle prospettive di sviluppo capaci di venire incontro alle esigenze ed alle aspettative dei nostri cittadini. Dal RENDICONTO emerge che anche nel 2017 è proseguita l’opera di CONTENIMENTO E RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA PUBBLICA, con una serie di provvedimenti statali che hanno operato ulteriori tagli alle risorse regionali già caratterizzate da un contesto estremamente critico. I tagli complessivi sui bilanci regionali previsti dalla legge di Bilancio 2017, sommati alle manovre precedenti, ammontano a 8.191,8 miliardi per il 2017; 9.694,1 miliardi per il 2018 e 9.696,2 per il 2019. Il comparto delle Regioni non solo ha l’obbligo del PAREGGIO DI BILANCIO in termini strutturali, ma deve garantire, già dal 2015, un SURPLUS A FAVORE DEL BILANCIO DELLO STATO (39milioni di euro dall’Umbria). Nonostante ciò la Regione è riuscita a garantire il rispetto dei vincoli sempre più stringenti, grazie all’opera di razionalizzazione e contenimento delle spese senza incidere sui servizi. Il Rendiconto evidenzia il rispetto del PAREGGIO di bilancio, con il rispetto degli equilibri di gestione sia di parte corrente che in conto capitale; l’equilibrio finanziario dei CONTI SANITARI; l’elevato grado di realizzo delle ENTRATE; i risultati della LOTTA ALL’EVASIONE (bollo auto, Irap, addizionale Irpef) con oltre 40 milioni di euro di riscossione per il 2017 che nell’ultimo triennio è stato di oltre 120 milioni); la rapidità nei PAGAMENTI di beni e servizi che è arrivata a 11,38 giorni di anticipo rispetto ai termini di legge; la riduzione della spesa per il PERSONALE, che per il 2017 si attesta sui 53,1 milioni registrando un ulteriore diminuzione di circa 2milioni rispetto al 2016 e con i dirigenti passati dal 2001-2018 da 130 a 56 unità con una riduzione del 56 per cento; l’utilizzo molto marginale della LEVA FISCALE a disposizione. Non c’è stato alcun ricorso ad anticipazioni di tesoreria anche per il 2017. In campo SANITARIO, oltre al rispetto dei tetti di spesa, si registra il mantenimento del ruolo di ‘benchmark’ (che garantisce una quota costante del fondo sanitario nazionale), l’attivazione di linee guida per la riduzione della mobilità passiva extra-regionale e la copertura integrale delle perdite delle Asl relative al periodo 2013/2017, per le quali a livello nazionale erano stati previsti fino a 25 anni di tempo. La sanità umbra ha fatto tanta strada, e tanta occorre ancora farne a partire dall'innalzamento della qualità assistenziale e delle prestazioni, con particolare attenzione ai temi dell’abbattimento delle LISTE DI ATTESA,  continuando a riqualificare la rete ospedaliera,  potenziando le cure primarie e i servizi territoriali. Altro elemento che testimonia il buon governo regionale è L'INNALZAMENTO DEL RATING di lungo termine della Regione Umbria a ‘BBB’, visto che l’Agenzia Standard&Poor’s precisa che in assenza di un limite sovrano della Repubblica italiana, il rating effettivo assegnato alla Regione Umbria sarebbe stato notevolmente superiore. Gli ACCANTONAMENTI obbligatori sono pari a 114milioni di euro, che rappresentano oltre il 25 per cento della quota di bilancio al netto della sanità; accantonamenti che però non tengono conto del bilancio in equilibrio e che hanno quindi come effetto quello di immobilizzare fondi potenzialmente fondamentali per lo sviluppo e i servizi della nostra Regione. Un esempio dell'eccessivo impatto di questi accantonamenti  riguarda il fondo rischi legali che nel 2017 è stato utilizzato soltanto per 161mila euro a fronte appunto di un  accantonamento di oltre 30milioni. La relazione della CORTE DEI CONTI sul giudizio di parificazione sul rendiconto 2017 ha attestato, per il sesto anno consecutivo, il rispetto degli equilibri di bilancio, la solidità del bilancio della Regione e la correttezza dell’operato dell’Amministrazione. Tra le osservazioni fatte dalla Corte vanno evidenziate quelle sugli ENTI LOCALI (nel prossimo biennio di legislatura occorrerà fare maggior attenzione  nel rapporto tra Regione e Comuni); UMBRIA MOBILITÀ (in particolare sul bilancio Umbria Tpl, ma anche gli altri soci devono fare la loro parte); PARTECIPATE (ricordo che Sviluppumbria e Gepafin sono rientrate tra le 20 in Italia escluse dall'applicazione della legge Madia in quanto rispettavano tutti i parametri stabiliti di buona governance; per Sviluppumbria, che ha conti sani e  buone performance, occorre accrescere la sua capacità di svolgere più incisivamente la sua azione); RICOSTRUZIONE POST-SISMA (occorre accelerare i tempi per completare il prima possibile la fase della ricostruzione mediante sia il potenziamento dell'organico impiegato e tramite lo snellimento e la semplificazione delle pratiche burocratiche)”. 

RELATORE DI MINORANZA
Nella relazione di minoranza Maria Grazia CARBONARI (M5S) ha parlato di un “RENDICONTO SUL QUALE, PER LE TANTE CRITICITÀ E PER LE MOLTE VERIFICHE RIMANDATE AL FUTURO, NON POSSIAMO CHE ESPRIMERE UN VOTO CONTRARIO. Rispetto al collega Smacchi abbiamo visto due film diversi. Anche per i molti rilievi fatti dalla Corte dei Conti nella relazione di parifica (alla quale non essere stati invitati è stato un oltraggio per i consiglieri). In base ai punti più rilevanti sollevati dalla Carte ci chiediamo se i conti sono in ordine.  ACCANTONAMENTI, molti hanno gridato allo scandalo per la prudenza eccessiva. Invece è una norma fondamentale: se si fanno accantonamenti vuol dire che esistono rischi potenziali per contenziosi in essere che non vengono espressi nel rendiconto. La prudenza deve guidarci. Se esistono rischi vuol dire che qualcosa di sbagliato è stato fatto. Gli accantonamenti consentiranno nel futuro l’equilibrio dei conti della Regione. Non possiamo spendere perché non siamo stati sufficientemente accorti. Nella SANITÀ ha suscitato l’interesse della Corte aver stabilito gli obiettivi ex post per i direttori generali, addirittura il 18 dicembre 2017. praticamente una constatazione a ritroso di quanto si è svolto. Condivido il rilievo fatto dalla Corte dei conti. Nel privato una cosa del genere non esiste. Gli obiettivi si fissano a inizio anno. Prassi in vigore non solo per i dirigenti della sanità, ma per tutti. La Corte inoltre rileva che il SISTEMA DEI CONTROLLI sembra essere scadente. Nella sanità non c’è uniformità negli acquisti centralizzati e nella spesa farmaceutica. Nel 2016 c’è stato un sistema alla ‘vogliamoci bene’ sulla modalità di approvvigionarsi da parte delle Aziende sanitarie. Sulle PARTECIPATE la Corte esprime particolare preoccupazione per la partecipazione della Regione in Umbria mobilità per le grandi criticità e perdite, ma anche per il rapporto poco trasparente. E in generale per tutte le partecipate la Corte rileva la mancata riconciliazione di debiti e crediti. Su Sviluppumbria noi vorremmo chiedere una commissione di inchiesta. Altre partecipate utilizzano gratuitamente immobili della Regione, come Umbriaflor. Per la GESTIONE DEL PATRIMONIO il punto più critico è il fondo immobiliare di Monteluce. Abbiamo sollevato molte volte questa partita drammatica per la nostra Regione. E solo dopo la nostra denuncia sono iniziati gli accantonamenti. Ma intanto ai cittadini è costato 26milioni di euro. Da tre anni chiediamo chiarezza. Vorremmo sapere anche chi ha fatto i lavori e se è stata fatta la bonifica. Sul RAPPORTO CON GLI ENTI LOCALI la Corte ha parlato di gravi disallineamenti contabili nei rapporti tra debito e credito, con irregolarità che avrebbero potuto condurre anche alla mancata parificazione. Le SPESE DI RAPPRESENTANZA ammontano a 3,7 milioni di euro, di cui 2,5 per riallineare il turismo sopo il terremoto. Condividiamo. Però vorremmo avere maggiori informazione su come vengono spesi. Spesso vanno alla stesa impresa senza bandi pubblici. Mancano procedure comparative con altre aziende che operano nello stesso comparto. Sui RESIDUI ATTIVI pari a 1,4 milioni di euro la Corte ha chiesto chiarimenti perché il livello è forte. Il numero dei DIRIGENTI regionali è stato ridotto, però la Corte dice che è ancora eccessivo rispetto ai dipendenti. Sugli INCARICHI ESTERNI chiediamo trasparenza e il rispetto di quello che prevede la norma: prima di affidare all’esterno valutare bene se esistono professionalità interne che possono svolgere quell’incarico”. DMB/

Ultimo aggiornamento: 26/07/2018