LAVORI D'AULA (1): APPROVATO IL PIANO TRIENNALE DI SEMPLIFICAZIONE 2016/2018 – 14 VOTI FAVOREVOLI E 5 ASTENUTI
L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 14 voti favorevoli e 5 astenuti il Piano triennale di Semplificazione – Agenda 2016/2018. Relatore di maggioranza Andrea Smacchi (Pd) e di minoranza Maria Grazia Carbonari (M5S). Approvato con gli stessi voti anche un ordine del giorno presentato dal consigliere Leonelli (Pd) su 'Trasparenza, merito e premialità nell'amministrazione regionale'.
03 Mag 2016 15:45
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(Acs) Perugia, 3 maggio 2016 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato con 14 voti favorevoli (Barberini, Guasticchi, Checchini, Marini, Chiacchieroni, Leonelli, Casciari, Porzi, Smacchi e Brega-Pd, Rometti-SeR, Nevi-Fi, Ricci, De Vincenzi-Rp) e 5 astenuti (Mancini e Fiorini-Lega, Squarta-FdI, Liberati, Carbonari-M5S) il Piano triennale di Semplificazione–Agenda 2016/2018. Relatore di maggioranza Andrea Smacchi (Pd) e di minoranza Maria Grazia Carbonari (M5S). Approvato con gli stessi voti anche un ordine del giorno presentato dal consigliere Leonelli (Pd) su 'Trasparenza, merito e premialità nell'amministrazione regionale'.
RELAZIONI DI MAGGIORANZA E MINORANZA
ANDREA SMACCHI (PD- relatore maggioranza): “CON IL PIANO 'UMBRIA SEMPLICE' RILANCIAMO E RAFFORZIAMO LA LOTTA ALLA SBUROCRATIZZAZIONE DEL SISTEMA. Il secondo piano di semplificazione è ambizioso e dalla sua attuazione concreta potrebbe derivare un cambiamento di atteggiamento dei cittadini rispetto alla pubblica amministrazione, ancora oggi vista come ostacolo anziché come servizio a tutela e a garanzia di legittimi diritti. Dobbiamo ripartire da CONCRETEZZA, VELOCITÀ E SPIRITO DI SERVIZIO per riacquistare credibilità e autorevolezza. Da anni la semplificazione è una richiesta costante e continua di una Pa più efficiente, meno burocratica, più moderna e snella. Il tavolo generale della semplificazione evidenzia una gestione ancora troppo verticale ed a compartimenti stagni, poco incline a condividere obiettivi ed azioni. Il Piano triennale, denominato 'Umbria semplice' ha 5 LINEE STRATEGICHE di intervento: INNOVAZIONE, intesa come cambiamento radicale e culturale dell'azione della Regione che mette al centro le richieste di cittadini e imprese, garantendo una sistematica e diffusa realizzazione di procedure telematiche semplificate e facilmente accessibili esclusivamente on-line, ma anche azioni infrastrutturali come l'implementazione della banda larga; TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE, perché avere accesso alle informazioni delle pubbliche amministrazioni rappresenta un diritto fondamentale di tutti i cittadini; ALLEGGERIRE I CITTADINI, restituendo loro il tempo sottratto per oneri ed adempimenti burocratici con il fine di aumentare la qualità della vita e di conseguenza migliorando il rapporto di fiducia nella Pa; MENO COSTI per la Pa, che riduca l'eccessivo carico burocratico, evitando l'introduzione di nuovi oneri non necessari nell'erogazione dei servizi; SBLOCCARE LE IMPRESE, superando quella serie di ostacoli legislativi, amministrativi ed organizzativi che rallentano, complicano o bloccano lo svolgimento ordinario delle attività. Si interverrà sulla semplificazione e sulla digitalizzazione delle procedure per l'erogazione di finanziamenti comunitari e sulla semplificazione ed il coordinamento dei controlli sulle imprese. La Regione Umbria dovrà RIACQUISTARE IL RUOLO DI SERVIZIO recuperando il rapporto di fiducia con la collettività con l'impegno per la realizzazione di un SISTEMA REGIONALE SEMPLICE. Gli stakeholders che ci hanno chiesto più ascolto, trasparenza, cooperazione, risultati tangibili, un sistema di regole chiare e coerenti, tempi certi e meno costi. Già nel corso del 2016 verranno attivate alcune AZIONI che riguarderanno: la SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI AMBIENTALI a carico delle imprese con particolare riferimento all'autorizzazione Unica ambientale (AUA); l'avvio del percorso di LIBERALIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTi per l'iscrizione ad albi, registri ed elenchi; ulteriore semplificazione delle PROCEDURE DI ACCESSO/GESTIONE/RENDICONTAZIONE dei fondi e dei contributi della programmazione comunitaria 2014-2020; implementazione del COME FARE PER... da pubblicare nella home page del sito Istituzionale; attivazione del CATASTO UNICO REGIONALE DEGLI IMPIANTI TERMICI; rilascio di servizi on-line per le POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO; prenotazioni on line per tutti gli esami specialistici del SSR (con esclusione di quelli di laboratorio); avvio dispiegamento regionale sistema SPID (sistema pubblico d'identità digitale) e PagoPA (piattaforma che consente ai cittadini di pagare in forma elettronica la Pa e a questa di avere riscossioni più veloci); riprogettazione del sistema informativo regionale che consenta l'alimentazione del fascicolo del cittadino e fascicolo di impresa; definizione delle check list per la valutazione preventiva degli atti amministrativi che regolano procedure e discipline per l'eliminazione di oneri amministrativi”.
MARIA GRAZIA CARBONARI (M5S- relatore minoranza): “DUBBI SUL SUCCESSO DEL NUOVO PIANO DOPO IL FALLIMENTO DEL PRECEDENTE. Questo è un atto importantissimo per il futuro della Regione e per il sempre più incrinato rapporto tra istituzione e i cittadini. Il primo Piano triennale di semplificazione amministrativa 2012-2014 è stato un fallimento su diverse linee perché bellissimi intenti sono rimasti sulla carta per l’assenza di politica e volontà concreta di digitalizzazione della PA; è mancata la partecipazione, la comunicazione e la collaborazione interistituzionale. Oggi abbiamo un nuovo piano triennale che a parità di struttura amministrativa, di metodi di selezione della governance e di cultura amministrativa dominante, dovrebbe avere successo laddove il piano precedente ha fallito. Abbiamo molti dubbi che questo accada, ma verificheremo i risultati. I dubbi ci vengono analizzando le linee guida del piano. Per l'innovazione quello che ci fa più dubitare è il ruolo centrale che dovrà assumere Umbria Digitale, soprattutto per le capacità del management apicale, messo lì dalla politica senza adeguate competenze e visione strategica. Inoltre i faraonici progetti per la Banda Ultra Larga ci fanno pensare a favori alle multinazionali e multiutility. Per l’attuale struttura burocratica della Regione, TRASPARENZA E PARTECIPAZIONE SONO CONCETTI LONTANI, buoni solo per riempirsi la bocca in un convegno o in qualche spot elettorale ma vuoti dal punto di vista metodologico, strumentale e culturale. Basterebbe iniziare con APPLICARE IL DECRETO TRASPARENZA. Invece si parla di open data in un contesto dove il dato è ancora visto come proprietà esclusiva di chi l'elabora. Si parla di interoperabilità laddove quasi ogni dipartimento ha un proprio server, si ricorre ancora troppo spesso a costosi sistemi proprietari e l’open source è ancora un miraggio in troppi ambiti operativi. Si parla di innalzamento dei livelli di trasparenza dell’ambiente extranet quando neanche nella nostra intranet riusciamo ad ottenerla. Per quanto riguarda l’alleggerimento di oneri e costi per cittadini e imprese l’ostacolo maggiore è di natura culturale e non tecnologica: per questo suggeriamo l’ancoraggio delle PREMIALITÀ DI DIRIGENTI E FUNZIONARI AL RAGGIUNGIMENTO DEI RISULTATI. Poi deve essere certa ed effettiva l’applicazione di sanzioni in caso di provocati ritardi o aggravamento degli oneri. In tema di democrazia partecipata vi suggeriamo di lasciar perdere il blog che, per definizione, è uno strumento monodirezionale uno a molti, e concentrarvi invece sull’adozione di piattaforme collaborative/deliberative open source sullo stile del nostro sistema operativo Rousseau”.
GLI INTERVENTI
CLAUDIO RICCI (RP): “VOTO A FAVORE. PIANO POSITIVO PER CONNESSIONE DEI DATI CHE GIÀ ESISTONO E PER L'IDEA DI FARE SENZA ANDARE NELLE ISTITUZIONI. Semplificare e ridurre tempi di rilascio delle autorizzazioni è fondamentale per attrarre sviluppo e innovazione sul territorio. In Italia ogni anno vengono prodotti ben 13 milioni di certificati inutili e complessivamente la burocrazia incide per il 4 per cento nei fatturati delle imprese. Il piano cercherà di connettere i dati che già esistono, per dargli un valore, partendo dal fascicolo sanitario elettronico e dal fascicolo del cittadino e delle imprese. Inoltre il piano punta a 'fare' senza 'andare' nelle istituzioni, creando un nuovo rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini attraverso la tecnologia. Il 2016 è l'anno in cui il 50 per cento dei dati complessivi che ci scambiamo viaggerà su sistemi mobili. Siamo vicini al sistema hot spot 2.0 e siamo negli anni di internet satellitare: saranno di circa il 40 per cento in più i dati che cittadini e imprese potranno scambiarsi con le istituzioni senza andare nei luoghi istituzionali. Il piano ha una grande qualità: è un metodo di lavoro. Le azioni saranno costruite insieme a cittadini e imprese. Ma va coinvolto anche il personale della Pa, puntando molto sulla formazione. Il piano vuole inserire adeguati misuratori della efficacia della azioni che si pongono in essere: cosa importante perché è dal punto più basso del sistema che gli altri misurano il livello complessivo”.
RAFFAELE NEVI (FI): “VOTIAMO A FAVORE MA SERVE DISCONTINUITÀ RISPETTO AL PASSATO: PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI. Vogliamo dare credito all'assessore Bartolini perché nel 2011 ha collaborato con la Commissione alla stesura della legge sulla semplificazione, lavorando per una Pa che dà risposte in tempi certi, che garantisce chi vuole fare investimenti. Al tema della semplificazione è collegato lo sviluppo economico di un territorio. Se l'Umbria è in difficoltà è anche per l'eccessiva burocrazia oltre che per un approccio politico che non ha incentivato gli investimenti sul territorio. Un conto sono le parole, poi bisogna trasferirle nel concreto. La semplificazione è far accorgere i cittadini che è cambiato qualcosa nella Pa. Dopo la legge sulla semplificazione non è cambiato nulla. I principi del piano vanno concretamente attuati in tempi celeri. Purtroppo abbiamo perso anni. È inutile che facciamo buoni piani se poi rimangono sulla carta. Noi votiamo a favore delle parole, ma vorremmo una volta poter votare a favore della clausola di valutazione perché su questo siete carenti. Dovete pensare ad amministrare questa regione, a costruire con i comuni un'alleanza virtuosa che porti ad una reale semplificazione. Vogliamo vedere finalmente una discontinuità vera rispetto al passato perché il ritardo nella semplificazione genera problemi anche sul fronte della corruzione e delle infiltrazioni mafiose. Dobbiamo accelerare sull'attuazione e definire procedure e metodi nuovi rispetto al passato”.
SILVANO ROMETTI (Socialisti e Riformisti): “PROVVEDIMENTO MOLTO POSITIVO. UNA LEVA IMPORTANTE PER COSTRUIRE UN NUOVO MODELLO DI REGIONE - Il provvedimento è da considerare molto positivo nei contenuti, una importante leva per costruire un nuovo modello di Regione, più semplice negli assetti amministrativi e nelle strutture. Oggi ci sono troppe strutture superflue che non consentono di raggiungere alti livelli di efficacia, efficienza ed economicità. La Regione ha tuttavia fatto molti, importanti passi in avanti. Serve maggiore semplicità nel rapporto istituzioni-cittadini e questo è quanto il Piano si propone. C'è ancora troppa burocrazia che crea difficoltà per autorizzazioni e concessioni, anche se va sottolineato che non tutto è nelle nostre mani, ma responsabili sono anche norme nazionali, materie concorrenti con uno Stato sempre più centralista. Bene le nuove tecnologie digitali che abbattono, tra l'altro, gli spostamenti. È necessaria una maggiore semplificazione da parte dei funzionari pubblici che, spesso, dovrebbero contribuire alla risoluzione del problema. Lavorare quindi anche sulla formazione, una parte rilevante nel percorso di una semplificazione complessiva”.
VALERIO MANCINI (Lega Nord): “VIENE CERTIFICATO IL FALLIMENTO DEL PRECEDENTE PIANO, E L'ATTUALE È INCENTRATO SOLO SU BUONE INTENZIONI -
Dalla prefazione al documento emerge la certificazione del fallimento del precedente Piano. Si tratta dell'ennesima proposta incentrata sulle buone intenzioni che finirà, purtroppo, per non migliorare di un solo grammo la vita dei cittadini. Lei caro assessore è un Messia senza apostoli. Cambiano in sostanza i suonatori, ma la musica è sempre quella, e particolarmente stonata. È mancata l'informatizzazione della Pubblica amministrazione. Il Piano regionale dei trasporti è stato scritto senza ascoltare i protagonisti del sistema, a partire dai cittadini. Il fallimento delle politiche per l'aeroporto lo dimostra. Per quanto riguarda il sociale, nelle tasche di quei cittadini che ne avrebbero diritto arrivano soltanto pochi spiccioli. Mentre anche le liste di attesa in sanità continuano a non diminuire. Servirebbe un sistema regionale semplice. Manca una strategia condivisa per la promozione turistica. Oggi ci troviamo di fronte a buone intenzioni ed impegno, ma lei, caro assessore difficilmente riuscirà a raggiungere gli obiettivi perché continuano ad esserci troppi sedimenti amministrativi e legami politici che bloccano ogni buona intenzione. La burocrazia frena l'attività amministrativa. La riforma delle Province ha complicato le azioni di semplificazione, come pure la riforma dei Tribunali. Per quanto attiene allo sviluppo economico, mancano infrastrutture per dare impulso agli investimenti dei privati, mirati a mantenere e creare nuova occupazione. Anche per quanto riguarda la chiusura del ciclo dei rifiuti si è provveduto, ad oggi, a complicare soltanto la situazione. La stessa maggioranza chiede maggiore precisione e puntualità nel raggiungimento degli obiettivi. Ma l'Amministrazione regionale continua a distribuire premi di decine di migliaia di euro ai propri dirigenti, anche quando si producono pessimi risultati. E questa rappresenta l'altra faccia della spesa pubblica”.
SERGIO DE VINCENZI (RP): “IMPORTANTE LA GESTIONE DELLE RESPONSABILITÀ. Si sarebbe potuto sviluppare un progetto più operativo, distinguendo vari gradi di responsabilità da parte di chi gestisce la macchina pubblica, con buona volontà a risolvere le situazioni. Occorre superare quell'atteggiamento per cui il cittadino si deve difendere dalla Pubblica amministrazione. Se non trova un alleato nella Pa, sarà tutto vano. Vero che le normative mettono gli operatori sulla difensiva per non assumersi responsabilità eccessive. E non dimentichiamoci che la gestione della burocrazia è sinonimo di potere. Una valutazione attenta dell'operato degli addetti è indispensabile. La meritocrazia è il passaggio fondamentale, assieme all'individuazione delle responsabilità, perciò si metta mano alla semplificazione nella maniera più congrua possibile”.
ANDREA LIBERATI (M5S): “PREMIALITÀ E MERITO VANNO BENE, MA MANCA LA CONCRETEZZA. Serve una rotazione dei dirigenti. Serve trasparenza per far sapere ai cittadini cosa succede. Per spiegare perché vengono attribuiti in un certo modo i finanziamenti del Psr. Avevamo proposto il taglio dei dirigenti ma voi l'avete bloccato. Serve una gestione meno allegra degli uffici della Giunta per evitare che la carica di dirigente sia legata ad attività contigue coi partiti. Ci asterremo, in attesa di vedere cosa succederà nel futuro. Trasparenza poi significa anche rispondere alle interrogazioni senza sfuggire”.
ANTONIO BARTOLINI (Assessore): “IL PIANO È UNA SFIDA IMPORTANTE PER TUTTA LA GIUNTA. Questo è un documento di metodo che richiede un'attenta attuazione, e che deve essere oggetto di verifica e valutazione. Trarrò linfa dal dibattito che si è sviluppato in Aula per implementare il piano, visto che c'è un idem sentire in tutti gli interventi sul valore positivo della semplificazione. Particolare attenzione verrà messa sul porre indicatori e obiettivi nei confronti della nostra burocrazia, necessità che è stata messa in evidenza in più di un consigliere. Proprio il 30 aprile è scaduto il bando per l'Organismo interno di valutazione, che ci aiuterà in quest'opera. Il piano costituisce indubbiamente un parametro su cui valutare le performance”.
GIACOMO LEONELLI (PD): “TRASPARENZA, MERITO E PREMIALITÀ NELL'AMMINISTRAZIONE REGIONALE. A questo punta il mio ordine del giorno, che è un'ulteriore declinazione del ppiano di semplificazione. Questa è un'accelerazione necessaria nel Paese e nella nostra Regione. L'amministrazione deve essere sempre più trasparente e partecipata, dove il cittadino è un interprete consapevole dei processi amministrativi. Questo atto ha il sapore di un grande investimento in trasparenza, partecipazione e valutazione. Serve uno step successivo: trasparenza e meritocratziia della Pa legate al versante della premialità. La percezione è che oggi ci sia un binario diverso tra pubblico e privato. Dobbiamo dare una svolta al sistema per aprire uno scenario nuovo: dall'Umbria parta quindi un messaggio non solo di trasparenza ma di un modello per cui la Pa è legata al merito. E la premialità deve essere basata su criteri certi del merito effettivo, individuando compiti e obiettivi da raggiungere”.DMB/AS/PG/MP