LAVORI D’AULA (1): APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE DELLA GIUNTA SULLA GESTIONE E VALORIZZAZIONE DEI BENI IMMOBILI REGIONALI
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato a maggioranza il disegno di legge della Giunta sulla gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali. Il ddl ‘Norme sull’amministrazione, gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali’ punta a redigere un testo organico, in sostituzione delle molte disposizioni regionali, in un’ottica di semplificazione e delegificazione.
27 Nov 2018 13:15
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(Acs) Perugia, 27 novembre 2018 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria ha approvato a maggioranza, con 12 voti favorevoli di Pd, Ser, Misto-Mdp e 7 astenuti di M5S, Lega, FI, FdI, Misto-Un e Misto-Rp/Ic, il disegno di legge proposto dalla Giunta per la gestione e la valorizzazione dei beni immobili regionali. ll ddl ‘Norme sull’amministrazione, gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali’ punta a redigere un testo organico, in sostituzione delle molte disposizioni regionali, in un’ottica di semplificazione e delegificazione.
RELATORE
Il relatore Andrea SMACCHI (presidente della Prima Commissione) ha parlato di un “disegno di legge che vuole compiere una virata non solo nelle forme di gestione e valorizzazione dei beni, ma anche nella filosofia che sta dietro il patrimonio immobiliare pubblico. Un patrimonio storico che questa legge vuole valorizzare in modo nuovo, puntando a custodirlo e tramandarlo alle generazioni future e non più solo a dismetterlo. Non si punta ad una gestione pubblica del patrimonio immobiliare, ma si vuole rivedere la gestione in un’ottica di valorizzazione diversa dal passato, con l’apertura a mercati differenti, usando altri strumenti di gestione come la concessione ai privati che possono fare investimenti in modo da gestire in maniera collettiva e comunitaria il patrimonio pubblico. La legge attuale ha più di 30 anni, ed è stata gestita nell’ottica di una valorizzazione economica del patrimonio, con l’obiettivo principale di fare cassa. Una approccio oggi fallimentare perché non c’è più mercato: le aste infatti sono andate deserte e non sono stati ottenuti risultati neanche con avvisi e contattando investitori istituzionali e internazionali. Lo scopo di questo disegno di legge sta proprio nel voler favorire forme di gestione e di valorizzazione dei beni per mantenere il loro valore, in maniera che possano essere trasmessi alle future generazioni, attraverso usi pubblici, anche usi temporanei, coinvolgendo l’associazionismo, il mondo del volontariato, puntando sulle gestioni comunitarie. Inoltre questo ddl rappresenta un passo avanti anche nella gestione del patrimonio agro-forestale. Per questo in Commissione è stato presentato un emendamento a firma degli assessori Bartolini e Cecchini, a favore delle piccole aziende agricole, che va a prorogare fino al 2023 le concessioni con scadenza nelle annualità 2018 – 2019 – 2020 - 2021 -2022. Una proroga necessaria per non perdere i finanziamenti del Psr, in maniera da coprire gli impegni quinquennali in essere e per evitare che i terreni siano abbandonati o vengano acquisiti per mere operazioni speculative da parte di soggetti il cui solo scopo è quello di percepire i premi della Pac”.
INTERVENTI
Claudio RICCI (Misto-Rp/Ic): “QUESTO È UN ATTO MOLTO QUALIFICANTE, QUASI UN TESTO UNICO CHE RIORDINA UNA NORMATIVA COMPLESSA. Positivo è lo spirito della legge: passare da una fase passiva nella gestione dei beni immobili, ad una fase propositiva e attiva. Il testo punta a dare una potenzialità ai beni immobili, a tenerli in buona manutenzione, puntando al loro utilizzo per la capacita di produrre un reddito aggiuntivo alla pubblica amministrazione. Positivo anche il catalogo multimediale. In questo modo si avrà anche una adeguata manutenzione del territorio. Il ddl va a rafforzare il ruolo di Afor, che è in un quadro evolutivo. Bene la possibilità di concedere gli immobili per 50 anni. Per la valutazione degli degli immobili è necessario ispirarsi agli indici di mercato nazionali”.
L’assessore Antonio BARTOLINI ha parlato di un “TESTO MOLTO IMPORTANTE, CHE METTE MANO AD UNA LEGGE DATATA, CHE VEDEVA IL PATRIMONIO REGIONALE COME UNA ENTITÀ QUASI A LIVELLO RAGIONIERISTICO E CONTABILISTICO. Questa legge porta avanti un nuovo concetto che si fonda sulla valorizzazione. Il patrimonio regionale pubblico si è sedimentato nei secoli. Siamo portatori di un patrimonio che ha varie storie, che nasce da usi civici, dal demanio statale, gran parte è frutto dello scioglimento delle istituzioni di assistenza e beneficenza. Un patrimonio prevalentemente agro-silvo-pastorale, ma con compendi immobiliari di valore. Il nostro impegno deve essere quello di valorizzare questo patrimonio per mantenerlo e tramandarlo per le generazioni future. Con questa legge si supera la visione del patrimonio come risorsa che andava dismessa per fare cassa. Questa stagione si è conclusa con la crisi immobiliare del 2008. I piani di alienazione hanno dato risultati insoddisfacenti. Continuamente mettiamo a bando beni del nostro patrimoni che vanno deserti. Non esiste in questo momento un mercato. Esiste la necessità di trovare strumenti alternativi. Il comodato precario e il comodato d’uso sono esperienze positive, che hanno dato buoni risultati soprattutto nelle grandi centri, consentendo di mantenere a valorizzare un patrimonio che altrimenti avrebbe un costo per noi”.
Maria Grazia CARBONARI (M5S): “CI ASTERREMO PERCHÉ NEL TESTO CI SONO ARTICOLI CONDIVISIBILI, COME LE ASTE ELETTRONICHE. Bene la valorizzazione del patrimonio che altrimenti non si riesce a mantenere e ristrutturare. Cosa che andrebbe fatta ad esempio per gli immobili Ater. Siamo scettici su altri articoli, come quello sulle concessioni che è molto indeterminato, con una platea vastissima di enti e soggetti. O come l’articolo che consente alla Giunta di sottoscrivere fondi quando con quello di Monteluce abbiamo perso molte risorse. L’Assemblea ha un ruolo troppo marginale rispetto all’eccessivo potere della Giunta che adotta il regolamento attuativo della legge senza passare in questa Aula”.
I NUMERI
Il patrimonio immobiliare non strumentale di proprietà della Regione Umbria ha un valore di quasi 500milioni di euro: oltre 200milioni è il valore dei fabbricati, 98 quello dei terreni e 140 di altre infrastrutture. La sua consistenza è di circa 27mila ettari di territorio agricolo e boschivo; 3mila ettari di aziende agrarie di cui 2mila600 in concessione; i fabbricati rurali in aree marginale sono circa 200, oltre ai ruderi; parte dei 145 fabbricati ex Fcu (caselli ferroviari), dopo la nuova concessione a Rfi; 96 fabbricati ex Anas (case cantoniere); fabbricati ed aree edificabili in zone urbane.
SCHEDA
Il ddl ‘Norme sull’amministrazione, gestione e valorizzazione dei beni immobili regionali’ punta a redigere un testo organico, in sostituzione delle molte disposizioni regionali, in un’ottica di semplificazione e delegificazione; a rivisitare i poteri tra Assemblea legislativa e Giunta; a riesaminare i rapporti giuridici con le agenzie regionali e i soggetti incaricati della gestione e valorizzazione del patrimonio immobiliare regionale; a semplificare le procedure per l’alienazione dei beni immobili regionali anche con l’uso di piattaforme informatiche; a riformulare le regole per la concessione in uso o locazione del patrimonio; a regolamentare i criteri per la determinazione dei valori di stima dei beni da alienare o da concedere in uso. Inoltre il testo precisa l’uso delle proprietà pubblica dei beni, riproponendo la possibilità di concedere l’uso gratuito dei beni mediante concessione temporanea a fondazioni e aziende regionali, anche sanitarie, e con concessioni anche a enti del terzo settore; introduce la possibilità di valorizzare e utilizzare i beni per fini economici, con concessioni o locazioni a titolo oneroso a favore dei privati con interventi di recupero, restauro, ristrutturazione per lo svolgimento di attività economiche o di servizio ai cittadini; introduce la possibilità della concessione a uso gratuito a associazioni e cooperative costituite in prevalenza di under 40, per favorire la realizzazione di percorsi pedonali, ciclabili, equestri, motoristici, fluviali e ferroviari. Per lo snellimento delle procedure di alienazione si prevedono aste elettroniche fino ad un valore di centomila euro e si prevede la trattativa diretta per la vendita di immobili in alcuni casi specifici. DMB/