“Laura Santi simbolo di una battaglia non individuale ma collettiva, da portare avanti in ogni sede”
Il saluto della presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Sarah Bistocchi
22 Lug 2025 13:20
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(Acs) Perugia, 22 luglio 2025 - “La sofferenza personale che diventa motivo di lotta collettiva, una generosità che va oltre l’immaginabile, e la curiosità e la voglia di vivere, che poi si trasforma in voglia di combattere, anche quando la battaglia è per morire. Perché quando non si è più in grado di decidere come vivere, è giusto decidere, in alcuni casi, come morire. Tutto questo ci insegna e ci lascia Laura Santi, insieme ad un grande vuoto che se in parte è incolmabile, dall’altra può essere riempito di un impegno politico e civile, quello di garantire a tutti l’accesso al suicidio medicalmente assistito”. Così in una nota la presidente dell’Assemblea legislativa, Sarah Bistocchi, esprimendo le condoglianze dell’Assemblea legislativa per la scomparsa di Laura Santi.
“Voglio ringraziare Laura Santi - spiega Bistocchi - che con il suo gesto, individuale e comunitario insieme, ha costretto media e governi ad accendere un dibattito che non poteva più rimanere sopito e che ora, grazie anche al suo impegno e alle sue scelte, deve arrivare ad un concreto e serio compimento. Impossibile non rivolgere pensieri e parole anche a Stefano, leale, forte e silenzioso compagno di Laura, che le è stato accanto fino alla fine, accompagnandola in tutte le sue scelte e in tutte le sue sofferenze. Che si sono sommate alle sue personali”.
“E grazie infinite anche all’associazione Luca Coscioni, per il grande lavoro di impegno e sensibilizzazione - conclude - su temi che, ancora, vengono visti con diffidenza da chi guarda con gli occhi dell’ideologia. Sono orgogliosa di aver chiesto e raccolto firme, già quattro anni fa, sotto il sole dell’estate perugina, ma anche sotto la bandiera di questa associazione, per una legge sul fine vita. Orgogliosa anche che l’Umbria si sia impegnata, grazie al lavoro discreto ma incessante di queste Istituzioni regionali, per garantire a Laura il diritto e la libertà di scegliere come morire. Perché, come ha detto lei stessa, ‘la vita è degna di essere vissuta, se uno lo vuole, anche fino a 100 anni e nelle condizioni più feroci, ma dobbiamo essere noi che viviamo questa sofferenza estrema a decidere e nessun altro’. Buon viaggio Laura. Tu hai deciso di partire, ma rimane con noi il tuo spirito e la tua voglia di lottare per un mondo migliore di come lo abbiamo trovato”. PV/AO/mp