“Per l'assistenza umanitaria urgente alla popolazione di Gaza, attraverso lo strumento dei corridoi umanitari e per l'interruzione di ogni rapporto di cooperazione militare con lo stato di Israele”
L’Aula di Palazzo Cesaroni approva a maggioranza la mozione di Fabrizio Ricci (Avs) e Maria Grazia Proietti (Pd)
17 Lug 2025 16:14
6 minuti, 30 secondi
(Acs) Perugia, 17 luglio 2025 - L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza [12 sì, astenuti Arcudi (Tp-Uc) e Melasecche (Lega)] la mozione di Fabrizio Ricci (Avs) e Maria Grazia Proietti (Pd) “per l'assistenza umanitaria urgente alla popolazione di Gaza, attraverso lo strumento dei corridoi umanitari e per l'interruzione di ogni rapporto di cooperazione militare con lo stato di Israele”.
L’atto di indirizzo, ha spiegato Ricci dopo aver rimarcato "la gravità di quanto sta avvenendo a Gaza, dove i diritti umani non esistono più”, chiede alla Giunta regionale di “attivarsi presso la presidenza del Consiglio dei ministri affinché vengano urgentemente istituiti dei corridoi umanitari per l'evacuazione di civili bisognosi di cure urgenti, seguendo il modello già sperimentato con successo dal 2015 che ha permesso l'arrivo sicuro di migliaia di persone vulnerabili. Di fare pressioni, insieme alle altre Regioni italiane, affinché: il Parlamento approvi un atto formale che finalmente riconosca lo Stato di Palestina quale Stato libero e sovrano, mettendo fine alle scorribande, che sono veri e propri atti criminali del governo Netanyahu; il nostro Governo pretenda l'accesso sicuro degli operatori umanitari nella Striscia e cessi immediatamente la vendita di armi ad Israele, con il blocco di ogni esportazione di materiale militare o dual-use; il Governo sospenda e non rinnovi il Memorandum d'intesa tra Italia e Israele nel settore della difesa, attivo dal 2003, la cui scadenza rappresenta un'opportunità per interrompere i rapporti di cooperazione militare tra i nostri paesi. Ad intercedere affinché il Governo italiano si faccia promotore, anche presso le istituzioni europee, dell'introduzione di pesanti sanzioni economiche verso lo Stato di Israele, incluse restrizioni commerciali e finanziarie, fino al rispetto del diritto internazionale e alla cessazione delle violazioni dei diritti umani. A convocare un tavolo di coordinamento regionale al fine di strutturare un programma di ‘accoglienza integrato e diffuso’ per le persone che l’Umbria si renderà disponibile a ricevere, coinvolgendo: le Usl e le strutture sanitarie umbre disponibili ad offrire assistenza psicofisica a feriti e malati, in particolare minori e loro famiglie; le organizzazioni del terzo settore con esperienza in emergenze umanitarie, valorizzando in particolare il ruolo di quelle realtà – laiche e religiose – che hanno già gestito con successo l'accoglienza dei profughi siriani in Umbria; l’Anci e gli Enti locali disponibili all'accoglienza temporanea di famiglie evacuate, sulla base del modello già sperimentato con successo nei comuni umbri per i profughi siriani. A promuovere una rete di città e regioni europee per i corridoi umanitari, utilizzando i gemellaggi esistenti (come quello Assisi-Betlemme), allo scopo di coordinare l'accoglienza sanitaria a livello europeo; condividere best practices e risorse; aumentare la pressione politica per l'apertura di canali umanitari legali e sicuri; promuovere iniziative congiunte per il ripristino del rispetto del diritto internazionale.
Lunedì – ha concluso Ricci - è arrivata a Perugia una famiglia con bambini piccoli che è fuggita da Gaza. Ciò è stato possibile grazie al lavoro della Comunità di S.Egidio e al protagonismo della presidente Proietti e dell’assessore Barcaioli. Stiamo dando a queste persone la speranza di continuare a vivere e di avere un futuro possibile. Chiediamo che quello che viene fatto per questa famiglia vada ripetuto per altre, per sottrarle alla guerra con un programma di accoglienza integrato e diffuso”.
Maria Grazia Proietti (Pd): “Dispiace che, dopo aver bocciato l’urgenza della mozione nella precedente seduta, oggi l’opposizione abbia lasciato l’Aula, ad eccezione del consigliere Arcudi. Si sono registrate 4 stragi negli ultimi giorni. La Croce Rossa ha registrato un forte incremento di morti e feriti da arma da fuoco. Dei 37 ospedali presenti ora ne sono rimasti una decina. Mancano cibo e integratori salvavita per i bambini. La situazione peggiora ogni minuto ed ogni esitazione politica ha un costo di vite umane. Questo documento non è un atto ideologico ma un gesto di responsabilità. La cultura della pace rientra nello Statuto dell’Umbria e dobbiamo rendere coerenti le nostre azioni ai principi che proclamiamo”.
Nilo Arcudi (Tp-Uc): “Si tratta di argomenti molto delicati e di eventi che cambiano la nostra vita e le nostre posizioni. Questa mozione ha alcuni elementi positivi ma non affronta il tema in maniera complessiva, evitando ad esempio di citare il 7 ottobre e l’attacco di Hamas contro i civili. Possiamo anche dire che la reazione di Israele ha superato ogni limite, colpendo oggi anche le chiese. Bisogna però evitare di sovrapporre il Governo israeliano con Israele. Non si può parimenti accettare che ci siano ‘errori’ militari che portano alla morte di decine di civili e di minori. Alcune valutazioni di questa mozione vanno oltre, come la chiusura delle relazioni internazionali tra Italia e Israele. Anche il riconoscimento dello Stato di Palestina richiede un percorso ancora da avviare. Va evitato ogni tipo di antisemitismo. Mi asterrò quindi nel voto della mozione”.
Cristian Betti (Pd): “La questione che viene posta con questa mozione non può essere più affrontata a mezze parole. La situazione è purtroppo chiara e non permette più di ondeggiare o di tenere posizioni ambigue. Servono azioni decise ed è necessario prendere una parte. E la parte giusta è stata inquadrata in questo documento, con un approccio definitivo che mi sento di sostenere con forza. Sulla politica estera troppo spesso siamo stati timidi, come Governo e come sistema dei partiti. L’unica voce che si è levata è stata quella di Papa Francesco, il cui lascito convinto è stato di pace e di determinati valori. Voteremo quindi questa mozione, nella consapevolezza che è il momento di fare qualcosa in più”.
Fabio Barcaioli (assessore): “Manifesto la solidarietà della Giunta a Padre Romanelli e alla chiesa che è stata attaccata oggi a Gaza. Agli italiani feriti e alla Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese. Iniziano a verificarsi atti preoccupanti anche in Umbria, con la lettera minatoria al ristoratore di Città di Castello, la vetrina del ‘Porco rosso’ coperta di adesivi pro Israele. Come diceva il consigliere Betti servono posizioni nette, come ha fatto finalmente anche la presidente Meloni. Apprezzo anche i passi avanti fatti dal consigliere Arcudi e dall’onorevole Squarta. Si è rotto un muro, non c’è più la possibilità di giustificare tutto con gli orribili atti terroristici del 7 ottobre. È in atto un genocidio che non è più tollerabile. Come sono state giustamente comminate sanzioni alla Russia dopo l’attacco all’Ucraina è tempo che la stessa misura venga adottata contro Israele. Il riconoscimento dello Stato di Palestina sarebbe importante per l’apertura dei corridoi umanitari, che possono essere aperti solo tra Stati. E Israele non autorizza l’apertura di corridoi umanitari, dimostrando mancanza di umanità. L’arrivo di quella famiglia in Umbria è stato reso possibile soltanto dal ricongiungimento familiare e non da canali umanitari. L’Umbria non ha oggi rapporti economici con Israele da interrompere”.
Stefania Proietti (presidente Giunta): “La Giunta regionale si fa carico di questa mozione in un momento in cui una piccola speranza si riaccende con l’arrivo in Umbria di una famiglia di Gaza. Un evento che abbiamo tenuto al riparo dai riflettori. Si tratta degli ultimi che sono riusciti ad uscire dopo la guerra con l’Iran. Siamo riusciti a salvare queste vite di cui ci prenderemo cura. Il nostro Statuto e l’ordinamento dello Stato ci chiamano alla cooperazione internazionale e ci chiedono di attivarci per salvare queste persone. L’Italia deve avere il coraggio di riconoscere la Palestina come Stato, permettendo l’attivazione dei corridoi umanitari. Il fatto di avere lo Stato del Vaticano ci aiuta, visto che esso ha riconosciuto la Palestina nel 2015. Positivo che la premier Meloni sia intervenuta per condannare gli attacchi contro la popolazione civile. Spero in un voto unanime dell’Assemblea su questa mozione. La soluzione dei ‘Due Popoli e due Stati’ è l’unica possibile. Serve una diplomazia in grado di risolvere davvero le controversie internazionali. L’Umbria ha sempre avuto rapporti con la Palestina, anche per i gemellaggi con le loro città. Non abbiamo rapporti commerciali con Israele da interrompere. Ci facciamo carico di portare questa richiesta in Conferenza Stato-Regioni affinché si arrivi ad un atto dirompente e coraggioso e all’interruzione di ogni cooperazione militare. L’attacco di oggi alla chiesa cattolica non fa meno effetto di quelli perpetrati contro i civili negli ultimi mesi. Basta uccidere, basta sopportare”.
Fabrizio Ricci (Avs): “Proponiamo l’interruzione della collaborazione militare con Israele e non delle relazioni. Non va inserito nella discussione il tema dell’antisemitismo visto che è del tutto fuori luogo e lo abbiamo sempre combattuto. A Gaza non si sta combattendo Hamas o il terrorismo ma si fanno interessi economici, come sempre dopo le guerre”.
Nilo Arcudi (Tp-Uc): “L’antisemitismo a cui mi riferivo non è quello dei proponenti della mozione o dei loro partiti, ma quello che si respira in alcuni ambienti, in Italia e in Europa. Un sentimento che si manifesta con le scritte contro Israele che sono apparse ripetutamente a Perugia”. MP/