(Acs) Perugia, 17 ottobre 2025 - “La vera emergenza nel Paese così come in Umbria è quella salariale. Oggi anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ribadito come sia ormai insopportabile lo squilibrio tra le retribuzioni di manager e dirigenti e quelle di lavoratrici e lavoratori": lo sottolinea il consigliere regionale Fabrizio Ricci (AVS).
"Il Presidente - spiega - ha giustamente rimarcato che oggi tante famiglie sono spinte sotto la soglia della povertà, nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre vi sono super manager che godono di remunerazioni centinaia o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese. Una fotografia della realtà che purtroppo trova conferma, anche in Umbria, negli ultimi dati Istat sulla povertà, che nel 2024 hanno visto la nostra regione arretrare ancora, raggiungendo il dato di 8,4 famiglie ogni 100 in povertà relativa".
"Per fare fronte a una criticità così forte - prosegue Ricci - servono misure altrettanto forti, delle quali non c'è traccia nella manovra di bilancio del Governo Meloni, fatta perlopiù di tasse, tagli e spese per armamenti. Al contrario, le proposte di Avs sono chiare: una legge ‘sblocca stipendi’ a livello nazionale, che agganci automaticamente i salari all'inflazione, difendendo il potere di acquisto di lavoratrici e lavoratori, e salario minimo a livello regionale, con regole più stringenti negli appalti pubblici per combattere il lavoro povero".
"È ora - conclude - di restituire alla nostra Repubblica il suo primo fondamento, la centralità del lavoro. Centralità che passa in primo luogo per un riconoscimento economico che riduca le ormai intollerabili disuguaglianze di reddito che colpiscono in particolare giovani e donne". RED/PG