INTESA REGIONE-UNIVERSITÀ: “CHIARIRE TEMPI E MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL MODELLO DI AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA” - UNA INTERROGAZIONE DI SMACCHI E BARBERINI (PD)
29 Feb 2012 00:00
1 minuto, 10 secondi
(Acs) Perugia, 29 febbraio 2012 - I consiglieri del Partito Democratico Andrea Smacchi e Luca Barberinihanno presentato un’interrogazione alla Giunta regionale “per conoscere lo stato di attuazione dell’intesa tra Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia, sottoscritta il 20 luglio 2011 dalla presidente Marini e dal rettore Bistoni, per promuovere un innovativo modello di azienda ospedaliero-universitaria basato sull’integrazione dell’attività assistenziale, didattica e di ricerca”.
“Nell’accordo – ricordano Smacchi e Barberini – era prevista l’istituzione di una commissione paritetica che, entro 90 giorni, avrebbe dovuto individuare le regole di organizzazione e di funzionamento dell’azienda ospedaliero-universitaria, per la definizione dello svolgimento delle attività assistenziali dell’Università, nelle sedi ospedaliere di Perugia e Terni, nel quadro della programmazione regionale. Tale commissione era, dunque, lo strumento per arrivare, quanto prima, al nuovo protocollo di intesa per la regolamentazione dei rapporti tra il Servizio sanitario regionale e l’Università degli Studi di Perugia. L’intesa – spiegano ancora i consiglieri regionali - conteneva un’importante serie di misure quali la massima integrazione con le strutture della rete ospedaliera regionale e delle reti sanitarie assistenziali regionali, oltre a un’integrazione delle funzioni e dei servizi, con l’intento di evitare duplicazioni, anche attivando dipartimenti interaziendali tra unità operative ospedaliere e universitarie. Con l’interrogazione presentata – concludono Smacchi e Barberini – intendiamo fare chiarezza sul rispetto dei tempi e delle modalità di attuazione dell’accordo siglato, considerato che la Regione si è anche impegnata a sostenere con 1milione e 300mila euro le attività a più elevata complessità assistenziale e i maggiori costi delle attività assistenziali, indotti dalle funzioni di didattica e di ricerca”. RED/mp
