INFORTUNI SUL LAVORO: “IN UMBRIA C'È UNA RIPRESA DEI CASI MORTALI, AUMENTANO LE MALATTIE PROFESSIONALI E DIMINUISCONO LE DENUNCE DI INFORTUNI” - SMACCHI-PD COMMENTA I DATI INAIL E INDICA LE SCELTE DA FARE

 Citando i dati Inail sugli infortuni nei cantieri di lavoro, il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi, sottolinea che in Umbria sono tornati a crescere i casi di incidenti mortali sui cantieri e le malattie professionali; accompagnate da un sensibile calo, meno 10,6 per cento, delle denunce di infortuni.

A suo giudizio il fenomeno si spiega in buona parte con le gare d'appalto a ribasso che inducono a risparmiare proprio sui temi della sicurezza nei cantieri. Smacchi ritiene che le istituzioni, a partire dalla Regione, debbano affrontare il problema a tutti i livelli, con azioni concrete e preventive senza però escludere “esemplari azioni repressive”.

Data:

13 Nov 2010 00:00

Tempo di lettura:

2 minuti, 12 secondi

(Acs) Perugia 13 novembre e 2010 – I dati Inail del 2009 sugli infortuni nei luoghi di lavoro in Umbria dimostrano, purtroppo, che c'è una ripresa dei casi mortali rispetto all’anno precedente con un più 6,3 per cento, cui si aggiungono le malattie professionali in crescita del 7,4 e una preoccupante diminuzione delle denunce di infortuni, meno 10,6 per cento.

A sottolineare l'inversione di tendenza è il consigliere regionale Andrea Smacchi del Pd che, annunciando la sua partecipazione alla assemblea comprensoriale dell’Anmil dell’Alto Chiascio di domenica prossima, fa le seguenti considerazioni, “La triste piaga degli infortuni sul lavoro, rappresenta una vera e propria emergenza sociale ed economica della quale, purtroppo, quasi tutti a partire dalla politica, si occupano solo dopo fatti di cronaca eclatanti o che fanno notizia. Anche nella nostra regione si continua quotidianamente ad avere infortuni e morti senza che vengano date risposte concrete a questa vera e propria emergenza. Troppo spesso si tira in ballo la mala sorte, omettendo di dire, che quando una lavoratrice o un lavoratore si fanno male c’è sempre una responsabilità da ricercare”. Ricordo, continua Smacchi, che “anche quando si ricorre alle gare di appalto regolate dal sistema del massimo ribasso, la quota computata dal prezzario per la sicurezza non è mai oggetto di ribasso. Molte volte però, per vincere le gare al minimo prezzo, si agisce proprio sul risparmio nelle dotazioni obbligatorie dei sistemi di protezione e prevenzione arrivando addirittura ai richiami scritti, nei confronti dei lavoratori, per avere un alibi in caso di incidente. Per questo ritengo opportuno intensificare il lavoro delle istituzioni su questo versante, dobbiamo agire su più leve in maniera sinergica per cercare di imporre un modello culturale in grado di farci fare quel salto di qualità definitivo.

Un esempio di modello imprenditoriale da emulare viene dal nostro conterraneo Brunello Cucinelli che, in occasione della sua laurea honoris causa in filosofia, ha ribadito la centralità dell’uomo rispetto ai modelli produttivi”.

Ritengo, conclude Smacchi che “il pieno coinvolgimento dei comuni e delle scuole, su questi temi, possa svolgere un ruolo attivo, oltre ovviamente ad una sempre maggiore collaborazione fra associazioni datoriali a tutti i livelli e sindacati. Servono anche azioni concrete e quotidiane: elevare gli standard di sicurezza nei luoghi di lavoro deve diventare l’obbiettivo primario all’interno di un quadro di regole chiare e condivise da tutti, ma anche esemplari azioni repressive”. GC/gc

Ultimo aggiornamento: 13/11/2010