(Acs) Perugia, 15 luglio 2010 – Il capogruppo regionale della Lega Nord, Gianluca Cirignoni, insieme ai consiglieri del Pdl e alla portavoce dell’opposizione Fiammetta Modena, ha presentato come promotore e primo firmatario la richiesta formale di istituire una Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni criminali in Umbria con il fine di “dotare la regione di uno strumento di monitoraggio e contrasto del fenomeno”.
Nelle intenzioni dei richiedenti (1/3 dei membri del Consiglio regionale, come previsto dall’articolo 54 dello Statuto)l’organismo, che già aveva operato nella passata legislatura, dovrà verificare “la presenza e il livello di infiltrazione delle organizzazioni mafiose nel territorio umbro, e individuare le iniziative legislative di competenza regionale utili al contrasto delle infiltrazioni mafiose stesse”.
Cirignoni spiega che l’esigenza di attivare la Commissione d’inchiesta nasce dalla valutazione dei i fatti di cronaca regionale avvenuti in questi ultimi anni che dimostrano come anche l'Umbria “non sia immune dalle infiltrazioni mafiose che aggrediscono le altre regioni del nord. Le mafie – aggiunge il capogruppo della lega Nord - sempre più spesso scelgono i nostri territori per riciclare i proventi di attività illecite, acquistando anche tramite prestanome, attività commerciali, immobili, aziende in crisi, ed espandendo le loro attività criminali. Il contrasto che il nostro movimento ha sempre posto alle infiltrazioni dei clan – sottolinea Cirignoni - e lo straordinario impegno del governo nella lotta alla mafia, testimoniato dagli eccellenti risultati ottenuti dal ministro Maroni contro le cosche, ha portato anche all'interno del Consiglio regionale umbro ad una unità d'intenti con i nostri alleati del Pdl”.
“Con tale iniziativa – conclude il capogruppo della Lega Nord -, porremo un ulteriore argine al dilagare in Umbria della criminalità organizzata, soprattutto mafiosa, estranea alla nostra cultura, che ha i suoi valori fondanti nel rispetto della legalità, della dignità personale, della libertà e del lavoro”. RED/tb