INDENNITÀ MEDICI: “INUTILE È CERCARE DI SMINUIRE UNA MOZIONE APPROVATA DALL'ASSEMBLEA LEGISLATIVA” - ROSI (NCD) RISPONDE ALLE CRITICHE DELL'ASSESSORE BRACCO SUL DOCUMENTO DEL CONSIGLIO

Il consigliere del Nuovo Centrodestra Maria Rosi risponde all'assessore Fabrizio Bracco in merito alla mozione sul pagamento dell'indennità di esclusività per i medici del servizio sanitario regionale. Per Rosi è in atto un tentativo di “sminuire un documento che è stata approvata dalla metà del Consiglio regionale” mentre la richiesta di parere alla Funzione pubblica sarebbe soltanto “un metodo burocratico per temporeggiare, quando invece la situazione è già definita”.

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06 Set 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 6 settembre 2014 - “Parte della maggioranza ha deciso di sminuire una mozione che è stata approvata dalla metà del Consiglio regionale. Si tratta di una scelta elettorale che trovo ridicola”. Lo dichiara il consigliere regionale Maria Rosi (Ncd) intervenendo in merito al documento sul pagamento della indennità di esclusività di medici del servizio sanitario regionale su cui l'Assemblea legislativa si è espressa nell'ultima seduta.

Rosi, nel ribattere alle dichiarazioni dell'assessore regionale Fabrizio Bracco (http://rassegna.crumbria.it/pdf/647868.pdf) sull'utilità della mozione, sottolinea inoltre che “la Regione Umbria ha chiesto un parere alla Funzione pubblica mentre altre Regioni non lo hanno fatto. Anche perché c'è già il parere del Tribunale a spiegare che il pagamento è dovuto mentre la Asl 2 di Foligno ha già proceduto a saldare un medico che quel pagamento aveva richiesto. Inoltre c'è da chiedersi – continua Maria Rosi – cosa dovrebbe accadere se la Funzione pubblica dovesse esprimere parere negativo: i medici sarebbero tenuti a restituire i fondi? Non dovrebbero esserci alcun dubbio sulla question – spiega ancora il consigliere regionale - dato che c'è una delibera che prevede quel pagamento. Appellarsi alla Funzioni pubblica sembra un metodo burocratico per temporeggiare, rischiando poi di dover pagare anche le spese legali per fare fronte ai ricorsi. Ci troveremmo dunque paradossalmente a rischio anche per un intervento della Corte dei conti”.

Maria Rosi conclude rimarcando che “se la mozione non avesse avuto senso non sarebbe stata votata dalla maggioranza dei consiglieri di Palazzo Cesaroni. La Regione dunque paghi il dovuto ed eviti di temporeggiare ulteriormente, rischiando anche di creare un effetto negativo per le altre Regioni coinvolgendo la Funzione pubblica. Il vero dato di fatto è che la problematica è stata sottovalutata, pur riguardando un gran numero di medici che lavorano per il servizio pubblico ed assiste i cittadini umbri: proprio per fare il punto sul pagamento delle indennità e continuare a seguire la vicenda intendo convocare quanto prima un incontro con i medici coinvolti”. RED/mp

Ultimo aggiornamento: 06/09/2014