(Acs) Perugia, 30 dicembre 2010 – la vicenda dell'incidente alla diga Montedoglio, dimostra come la migliore tradizione di solidarietà regionale, abbinata ai migliori sistemi di costante monitoraggio e controllo dei centri di protezione civile e dei presidi territoriali, siano in grado di risolvere repentinamente, in piena sicurezza, situazioni che potrebbero trasformarsi in tragedia.
Ad evidenziarlo è il consigliere regionale del Pd Andrea Smacchi che, per questo motivo, “si congratula con le Istituzioni regionali dell’Umbria e delle Toscana per come sono riuscite ad affrontare tempestivamente i problemi sorti sulla diga, grazie alla immediata attivazione del sistema di controllo, prevenzione e protezione, che ha consentito di mettere in moto un'imponente mobilitazione generale capace di allestire numerosi centri di raccolta per le famiglie a rischio e successivamente di monitorare direttamente il cedimento del muro laterale di calcestruzzo del canale di sfioro.
Delle circa 1.000 persone evacuate in Umbria, sottolinea Smacchi, 250 sono state sistemate a carico della Regione in attesa che gli effetti della piena rientrino, anche perché poche ore fa è stata decretata la fine dell’emergenza collasso e alle 16.30 si terrà una riunione presso il Comune di Città di Castello alla quale parteciperà la Presidente Marini per approfondire l’accaduto. Un ringraziamento doveroso, continua Smacchi, va ai dirigenti, tecnici ed operai della provincia di Perugia e della Regione che, insieme all’apporto insostituibile delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, stanno impegnandosi in queste ore per far rientrare l’emergenza nel più breve tempo possibile e permettere a tutti di godere un capodanno in serenità ed in sicurezza nelle proprie case. Successivamente, afferma Smacchi, “si dovrà comunque capire come sia possibile che un muro di calcestruzzo di una opera iniziata nel 1978 dall’Ente irriguo Umbro-Toscano ed entrata in funzione nel 1990, possa improvvisamente cedere rilasciando circa 600 metri cubi al secondo di acqua, nelle fasi iniziali e 250 successivamente, rischiando di creare pericolo per la incolumità della popolazione. Su questo, conclude Smacchi, auspico il massimo rigore nell’indagare le cause, la massima celerità nell’individuare eventuali responsabilità e perseguirle in tutte le sedi opportune”. GC/gc