(Acs) Perugia, 6 ottobre 2010 - “Auspichiamo che il direttore generale dell'Asl 3 e gli altri soggetti ai quali è stata in questi giorni recapitata un'informazione di garanzia, in quanto iscritti nel registro degli indagati per diverse ipotesi di reato, possano avere presto modo di dimostrare la propria estraneità alle contestazioni che vengono loro mosse dalla Procura della Repubblica. Ciò nella convinzione e nella certezza che l'iter giudiziario debba procedere senza che nessuno possa violare l'autonomia e la fiducia nella magistratura”.
Così i consiglieri regionali di Rifondazione comunista Damiano Stufara (capogruppo) e Orfeo Goracci (vicepresidente del Consiglio) che, nel contempo, sottolineano la necessità di “analizzare la situazione che si è venuta a creare in questi giorni per definire e condividere quanto prima, innanzitutto all’interno della maggioranza che governa la Regione, le iniziative istituzionali da porre in essere in via prioritaria”.
Stufara e Goracci si dicono convinti che la principale priorità riguardi “la tutela del buon nome del Servizio sanitario regionale, alle prese – avvertono - con una fase tutt'altro che semplice in virtù delle scelte del governo centrale, e la percezione positiva che la società regionale deve continuare ad avere verso la sanità umbra”.
Alla luce di queste valutazioni i due esponenti di Rifondazione comunista si aspettano “un autonomo ‘passo indietro’ del direttore generale della Asl3. Un atto – sottolineano - che rappresenterebbe il modo migliore per difendersi appieno dalle contestazioni mosse e che, contemporaneamente, contribuirebbe a mettere la sanità regionale al riparo da quelle speculazioni politiche e dalle perdite di credibilità che iniziano a manifestarsi in queste ore. Sulla base di queste considerazioni – concludono Stufara e Goracci - sosterremo con forza quanto la Giunta Regionale vorrà mettere in campo in questa direzione”. RED/tb