(Acs) Perugia, 4 dicembre 2014 - “Quali iniziative intende intraprendere la Giunta regionale nei confronti del Governo in merito all'applicazione dell'Imu sui terreni agricoli”. È quanto chiede, attraverso un'interrogazione all'Esecutivo, il capogruppo dei Socialisti, Massimo Buconi.
Buconi ricorda che, “con decreto ministeriale del Ministero dell’Economia dello scorso 28 novembre, vengono individuati i Comuni nei quali, trova applicazione l’esenzione Imu sui terreni agricoli. In base al nuovo provvedimento, 85 comuni umbri su 92 saranno assoggettabili a Imu e l’esenzione risulterebbe valida solo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che operano nei comuni fra i 281 e i 600 metri sul livello del mare. Inoltre – scrive il capogruppo socialista - i Comuni verranno distinti in tre fasce, misurando la loro altitudine in base all’ubicazione della sede municipale e non attraverso una media generale riferita a tutto il territorio comunale tenendo anche conto della presenza di zone montane e svantaggiate”.
Buconi ricorda che “mancano appena 13 giorni alla scadenza, e nonostante non c’è ancora il decreto ufficiale, il pagamento dovrà avvenire inderogabilmente entro il prossimo 16 dicembre. Tale procedura – continua – risulta assolutamente vessatoria nei confronti del cittadino che viene continuamente investito da obblighi ed adempimenti sempre poco chiari ed iniqui, tenuto conto inoltre che il provvedimento avrà effetti retroattivi su tutto il 2014. Inoltre – precisa - anche i Comuni interessati vedranno ridursi i trasferimenti statali di importi pari alle somme che gli stessi dovranno incassare dai cittadini, con forte ripercussioni sui bilanci comunali”.
Secondo Buconi, “il provvedimento adottato dal Governo viola i più elementari diritti riconosciuti a ogni contribuente dal nostro ordinamento, di certezza del tributo, sostenibilità dell’imposta, temporalità del pagamento. Tale onere – aggiunge - andrebbe a gravare in un settore già duramente provato dalle calamità naturali, da un’annata particolarmente sfavorevole per quasi tutte le produzioni e dagli effetti della crisi economica. Per questo – spiega - è necessario promuovere ogni utile azione politico-istituzionale affinché il provvedimento del Governo venga ritirato o quantomeno rinviato nel tempo, stabilendo criteri e modalità di applicazione più reali e consoni alla realtà italiana fatta di tanti piccoli comuni, con particolare attenzione – conclude Buconi - anche ai soggetti che dovranno pagare tale imposta, ed anche in considerazione delle gravi ripercussioni che questo potrebbe avere nell'ambito del settore agricolo”. RED/as