(Acs) Perugia, 18 febbraio 2015 - “La figura del giudice di pace è un punto di riferimento per le attività giudiziarie delle comunità e non può soccombere sotto la scure della spending review, quindi la riapertura degli uffici di Gualdo Tadino e Gubbio risolverà anche i disagi che si sarebbero creati con il trasferimento dei fascicoli a Perugia”. Lo dice il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Smacchi a proposito dell'approvazione dell’emendamento al 'Milleproroghe' che permetterà la riapertura degli uffici del Giudice di Pace nei Comuni dove erano stati soppressi, che ora potranno presentare la domanda per la richiesta di riapertura.
“E' un ottimo risultato per i nostri territori – commenta Smacchi – e la dimostrazione che il lavoro di squadra e la sinergia tra i livelli istituzionali premia sempre, visto il sempre fattivo impegno del parlamentare umbro Walter Verini, tra i firmatari dell'emendamento, nel tutelare i territori della nostra regione”. Il decreto è al momento all’attenzione della Camera e poi dovrà tornare al Senato. Una volta pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale, si potranno formulare le domande per il funzionamento degli Uffici del Giudice di Pace.
“A Gualdo Tadino – sottolinea Smacchi – sono 187 i procedimenti civili pendenti, 88 i sopravvenuti, 103 con sentenza e 101 pendenti finali. A Gubbio i vecchi fascicoli erano 214, quelli nuovi 165, decisi con sentenza 183 e ne sono rimasti da decidere 196. Per i procedimenti penali, a Gualdo Tadino i vecchi fascicoli erano 75, 60 quelli nuovi, 45 con sentenza e 90 pendenti; a Gubbio rimanevano 58 casi, altri 58 sono sopraggiunti, 49 sono stati decisi e 67 i pendenti”. RED/pg