(Acs) Perugia, 11 settembre 2013 - “Abbiamo avvertito l'esigenza di accelerare le attività, dato che in Umbria abbiamo un livello di perdite fra i più alti d'Italia e un considerevole livello di sofferenza anche da parte delle banche”: ha esordito così il presidente di Gepafin Salvatore Santucci, convocato insieme al direttore Marco Tili nell'audizione in Seconda commissione sul tema “Misure anticrisi ed iniziative per la ripresa”, calendarizzato dal presidente Gianfranco Chiacchieroni.
“Dopo l'aumento del capitale a 6 milioni e 500mila euro e l'aggiornamento della propria strumentazione delle garanzie, Gepafin – ha detto Santucci - è pronta a svolgere con basi più solide il proprio ruolo di sostegno alle imprese umbre nella intermediazione finanziaria, con l'accreditamento da parte del Fondo centrale di garanzia, che dà più valore e rende maggiormente spendibili le nostre garanzie con il riconoscimento da parte di tutti gli operatori su scala nazionale. Fra i soci c'è grande apertura verso le prospettive di un allargamento della base societaria e quindi l'ingresso di altre banche, che ad oggi compongono il 40 per cento della compagine societaria. Risolte alcune criticità con il secondo socio in ordine di consistenza, la Bps, grazie alla nuova collaborazione instaurata con i commissari amministratori dell'istituto, che ha portato ad un cofinanziamento per 3 milioni di euro. Analoga operazione è prevista con Banca Intesa. Oltre al lavoro sul settore industriale, siamo in grado di intervenire anche sul comparto agricolo, assistito dal Fondo Ismea. Fondo centrale e Ismea garantiscono gli istituti di credito sui rischi assunti, utilizzando l'intermediario Gepafin, che possiede conoscenza del territorio e delle situazioni imprenditoriali. Sarebbe importante – ha aggiunto il presidente – creare una filiera con i consorzi fidi locali, integrando le funzioni dei vari soggetti, con la finanziaria regionale che rilascia le garanzie alle banche. Auspicabile il coinvolgimento anche delle fondazioni bancarie del territorio, affinché non si limitino a distribuire risorse ma partecipino all'acquisizione di quote del fondo investimenti”.
“Banche e imprese – ha spiegato Santucci – hanno bisogno di garanzie solide e oggi anche dei requisiti patrimoniali imposti da Basilea 2: il lavoro del futuro sarà inevitabilmente incentrato sugli aumenti di capitale, vale a dire dobbiamo attrarre capitali di rischio, dato che si ottiene più credito con un patrimonio maggiore. Finora è stato difficile per l'Umbria, con la vistosa eccezione dell'impresa di Brunello Cucinelli, che rappresenta la più grossa capitalizzazione d'Europa. Abbiamo aggiornato la strumentazione delle garanzie anche utilizzando le migliori esperienze nel settore, dove spesso ci si avvale di efficaci strumenti locali: in quest'ottica abbiamo il 15 per cento della toscana Sici, la Società investimenti Centro Italia, la cui finalità è attrarre investitori a partecipare per il capitale delle Piccole e medie imprese. Indispensabile ricorrere anche al capitale privato, che per la UE è obbligatorio al 50 per cento sui capitali di rischio”.
Raccogliendo le richieste di chiarimenti giunte dai consiglieri Brutti, Mariotti e Mantovani, oltre che dal presidente Chiacchieroni, il direttore Tili ha quindi esplicato un prospetto indicante i numeri degli interventi effettuati da Gepafin: “i 4 milioni e mezzo di euro messi a disposizione dalla Regione – ha detto - hanno fruttato 32 milioni di garanzie, che hanno liberato 114 milioni di euro di finanziamenti per 1.063 imprese. Con l'intermediazione di Gepafin, anche le piccole imprese, che sono tagliate fuori a causa della loro più alta percentuale di rischio, arriveranno a godere delle migliori garanzie, con un più basso tasso d'interesse”.
Altri interventi effettuati e documentati sono quelli relativi al prestito sociale d'onore, per il quale la Regione ha stanziato 250mila euro, distribuiti a tasso concordato in somme da 2.500 euro a nucleo familiare, e un 'anticipo stipendi' dietro richieste di alcune aziende: Gruppo Novelli, Edilcalce Viola e Celi spa. Tili ha chiarito, rispondendo a Mariotti, che tale misura non è estendibile a tutte le aziende, ma solo a quelle bancabili, non protestate. Se aumentassero le richieste servirebbero più banche. Infine, a domanda del presidente Chiacchieroni sugli aiuti per la prima casa, la risposta è stata che tale misura ha funzionato benissimo, con garanzie rilasciate a tasso contingentato. PG/pg