(Acs) Perugia, 7 giugno 2010 – L'Esecutivo regionale riferisca al Consiglio su quanto realmente sta accadendo all’interno della Fondazione Festival di Spoleto e si impegni a monitorare la vicenda, valutando l’operato del Presidente ed eventualmente impegnando i propri rappresentanti in seno alla Fondazione Festival a chiedere le dimissioni del presidente stesso”. Lo chiede, con una mozione, il consigliere regionale del Pdl Massimo Monni.
“La Regione Umbria – spiega Monni - insieme ad altri soggetti pubblici e privati, fa parte del Comitato di gestione della Fondazione Festival di Spoleto con l’obbligo di monitorare l’operato della stessa seguendo dei criteri di efficienza e produttività, secondo parametri non solo prettamente riconducibili all’aspetto economico, ma salvaguardando anche la qualità del prodotto e la gestione degli eventi. La società MediaVip spa – continua il consigliere regionale - ha richiesto un risarcimento di 1 milione e 400 mila euro alla Fondazione Festival di Spoleto a fronte di un recesso unilaterale del contratto precedentemente sottoscritto: in seguito il collegio arbitrale chiamato ad esprimersi sulla vicenda ha fissato in 250 mila euro l’equo indennizzo per la cessazione anticipata del rapporto”.
“L’attuale presidente della Fondazione Festival – osserva l'esponente del Pdl - indipendentemente dalle eventuali responsabilità circa l’attuale vicenda, ricopre sia il ruolo di presidente che quello di direttore artistico, elemento sul quale si paventano seri dubbi di incompatibilità e certezze assolute di non opportunità amministrativa. Inoltre anche il Comune di Spoleto, con un documento trasversale, chiederà le dimissioni dell’attuale presidente, mentre a nulla valgono le richieste di non sollevare la questione a ridosso dell’apertura del Festival arrivate ai Consiglieri Comunali di Spoleto, essendo un diritto-dovere quello di vigilare sulla gestione della Fondazione”.
Monni conclude rimarcando che “negli anni passati si sono già registrati incrementi di spesa di gestione frutto di scelte sulle quali si è operato un successivo ripensamento, producendo un aggravio di costi posto a carico della cittadinanza”. MP/mp