(Acs) Perugia, 10 ottobre 2023 - L’Assemblea legislativa ha approvato all’unanimità la mozione del consigliere regionale Daniele Carissimi (Lega) che chiede alla Giunta di “inserire la figura professionale dello specialista in tecniche ludiche (child play specialist) nel repertorio regionale delle qualificazioni e degli standard di processo”
Prima del voto, Carissimi ha spiegato che “il riconoscimento dello specialista in tecniche ludiche e il suo inserimento all’interno del Repertorio regionale delle qualificazioni e degli standard di processo, nonché l’organizzazione di appositi corsi per la formazione di tali figure professionali potrebbe rappresentare un importante passo avanti dell’Umbria nel garantire, in futuro, la crescita di professionalità nel settore della ludoterapia e per offrire, all’interno del servizio sanitario regionale, un importante sostegno ai bambini e alle loro famiglie. Sarebbe inoltre opportuno progettare e organizzare corsi di formazione per lo sviluppo delle competenze professionali dello specialista in terapie ricreative in collaborazione con le Aziende sanitarie locali. La Regione Liguria ha provveduto ad inserire, all’interno del repertorio ligure delle figure professionali, la nuova figura dello Specialista in tecniche ludiche, descritto come l’operatore che, all’interno dei reparti ospedalieri o nelle aree di gioco dell’ospedale, pianifica ed organizza attività di gioco, manuali o artistiche, per i bambini malati, creando un ambiente che incoraggia il gioco e spiega ai genitori la funzione della ludoterapia suggerendo le attività più adatte. La finalità dell’attività dello Specialista in tecniche ludiche è lenitiva del trauma che malattia ed ospedalizzazione comportano sui minori, mediante un approccio educativo basato sul gioco, la socializzazione e l’apprendimento e mira alla cura dello sviluppo intellettuale, emotivo e relazionale del bambino (o adolescente), utilizzando tecniche ludiche. La ludoterapia è una particolare varietà di psicoterapia di gruppo in cui gli effetti benefici derivano da un’attività ricreativa razionalmente organizzata, essa viene utilizzata anche per aiutare i minori ammalati e costretti a rimanere in ospedale ad affrontare il dolore, l’ansia e le paure che possono insorgere durante il decorso della malattia e dell’ospedalizzazione. Questa tecnica si fonda sul presupposto in base al quale un bambino malato ha bisogno, per costruire la fase di guarigione, di essere sostenuto e coinvolto, nel corso del suo ricovero in ospedale, in attività ricreative e diverse da quelle strettamente connesse alla sua patologia”. MP/
