(Acs) Perugia, 7 settembre 2010 – “I maltrattati pendolari umbri e tutti i cittadini debbono sapere che se c'è una remota possibilità di rilanciare il trasporto ferroviario nella nostra regione questo passa solo attraverso il nuovo tracciato della Orte-Falconara, per intenderci quello che passa a Sant'Egidio”.
Lo afferma Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, intervenendo sul dibattito rilanciato dai sindaci di Spoleto e Foligno e, in parte, dal nuovo presidente Italferr Maria Rita Lorenzetti ribadendo che: “Solo inglobando Sant'Egidio e il comprensorio perugino-assisano si raggiungono numeri di utenza sufficienti a giustificare una linea di interesse nazionale. I sindaci forse non sanno, osserva Brutti, in che guaio si stanno cacciando accollandosi un tracciato devastante per il territorio, con quattordici gallerie in cambio di pochissime fermate. O forse lo sanno e trattano la materia in termini di semplice propaganda, mentre le stazioni umbre sono degne di scenari western, lasciate deserte, senza neanche un addetto presente, con biglietterie completamente sventrate”.
Nel merito delle considerazioni espresse dalla ex presidente della della Giunta Rita Lorenzetti a margine della festa del Pd, sul collegamento fra Fontivegge e Sant'Egidio Brutti afferma: “E' davvero stupefacente leggere che la neopresidente Italferr si sia aggiudicata di recente il progetto per il ripristino della Orte-Civitavecchia, un tracciato che il suo caposquadra Mauro Moretti aveva disprezzato fino a ieri l'altro. Con identica coerenza lei insiste nel suo innamoramento per le bretelle: dopo quella con Terontola, ovviamente mai realizzata, ora è la volta della seducente bretellina per Sant'Egidio. Qualcuno, per favore, le dica che il trasporto ferroviario umbro, anche grazie a lei, è finito in mutande da un pezzo”. Red/gc