ENERGIA: IL GRUPPO CONSILIARE RIFONDAZIONE COMUNISTA-FEDERAZIONE DELLA SINISTRA ADERISCE AL COMITATO REGIONALE "UN SÌ CONTRO IL NUCLEARE"

Data:

18 Feb 2011 00:00

Tempo di lettura:

1 minuto, 26 secondi

 

(Acs) Perugia, 18 febbraio 2011 - Il gruppo consiliare regionale del partito della Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra  sostiene il comitato regionale “Vota SI per fermare il nucleare”, di cui si è avuta oggi la costituzione a Perugia.

 

“La scelta del governo di tornare al nucleare a venticinque anni dal referendum che ne sancì la bocciatura – spiega il capogruppo Damiano Stufara - e dopo che paesi come la Germania, la Spagna, la Svezia e il Belgio si sono attivati per dismettere le centrali presenti sul loro territorio si dimostra a tutti gli effetti inutile, rischiosa e controproducente. La vulgata che in questi ultimi mesi ha sostenuto il ritorno al nucleare è il maggiore ostacolo allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla promozione del risparmio energetico, tematiche rispetto a cui il Governo Berlusconi risulta essere totalmente assente; inoltre è del tutto inammissibile che questa decisione, contraria alla volontà popolare sancita dal referendum del 1987, venga presa senza alcuna considerazione delle Regioni, le cui funzioni in materia di governo del territorio vengono di fatto sospese con l'individuazione, a livello nazionale, dei cosiddetti ‘siti idonei’ ad ospitare le centrali e le famigerate scorie”.

 

“Adesso – conclude - è necessario il massimo sforzo di tutte le componenti affinché lo schieramento unitario e trasversale appena costituitosi riesca a coinvolgere i cittadini nel respingere per la seconda volta nella storia dell'Italia la scelta nucleare, coniugando la tutela dell'ambiente con la proposta di una strategia complessiva di riconversione energetica e produttiva del sistema Paese all'insegna della sostenibilità e delle fonti energetiche rinnovabili. Il gruppo consiliare del partito della Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra opererà dunque per la promozione del si contro il nucleare negli enti locali e nel territorio, nell'auspicio che si determini una partecipazione massiccia al referendum, al fine di salvare il Paese da interessi economici e politici che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni della nostra comunità”. RED/pg

Ultimo aggiornamento: 18/02/2011