(Acs) Perugia, 1 dicembre 2011 - “E’ la ventesima vittima per overdose, quella trovata stamani in un bar del capoluogo umbro. E’ l’ennesimo motivo di vergogna che non conosce confini per la politica regionale”. Lo afferma il consigliere di Fare Italia, Franco Zaffini, proponente della commissione d’inchiesta sulle tossicodipendenze e componente della medesima.
“E’ uno schifo – dice – mi rendo conto di utilizzare parole poco ortodosse, ma almeno danno l’idea di ciò che effettivamente penso rispetto alla gestione di questo fenomeno da parte della politica e dell’amministrazione pubblica, che ci costringe alla macabra conta dei morti raccolti per strada. Infatti c’è una volontà precipua – secondo Zaffini - di mantenere lo status quo, ossia l’esclusività del ruolo dei Ser.T secondo i protocolli, figli della logica della riduzione del danno (che evidentemente ‘riduzione’ non è affatto), anziché puntare su prevenzione, contrasto e recupero.”
“Mi rammarica dirlo - continua – ma quando l’istituzione della Commissione è stata approvata in Consiglio, mi ero illuso di trovarmi davanti ad una maggioranza che aveva preso atto del fallimento delle politiche antidroga, adottate fino a questo momento in Umbria, invece i continui rinvii della Commissione stessa, divenuti decisamente non più tollerabili, confermano la totale assenza di senso di responsabilità di questa sinistra, anzi – afferma Zaffini - la sua complicità nei confronti di spacciatori, delinquenti e burocrati della tossicodipendenza. Ad oggi, l’organismo, istituito su mia proposta, è lettera morta, non si riunisce e non elegge un presidente, determinando, di fatto, la sua completa inattività, in ossequio alla complicità descritta sopra. Anche quest’anno l’Umbria salirà in cima al podio, nella classifica delle regioni con il più alto tasso di morti per overdose, a questo punto, i colleghi di maggioranza, visti gli ‘encomiabili’ risultati del loro operato, farebbero bene ad appendersi una medaglia al collo, per testimoniare a tutti i meriti del proprio menefreghismo. Si vergognino”. RED/pg