(Acs) Perugia, 26 luglio 2012 - “I dati sconvolgenti sul consumo di droga a Perugia, che decreteranno un'ulteriore mazzata al prestigio universitario, culturale e turistico della città, necessitano di una risposta straordinariamente forte e di una mobilitazione ben maggiore rispetto a quella attuale”. Paolo Brutti, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, torna sul problema dello spaccio nel capoluogo umbro, alla luce dei dati diffusi oggi sul consumo di droghe, che vedono Perugia capofila della graduatoria relativa al consumo di eroina (5 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti, ndr).
“L'enorme mercato di stupefacenti che negli anni si è insediato a Perugia – secondo Brutti - intacca ormai anche il consumo interno, con riflessi angoscianti per l'entità dei numeri. Quando abbiamo equiparato il problema della droga a Perugia con quello della mafia a Palermo – prosegue - intendevamo dire che anche qui occorre un profondo risveglio delle coscienze. Minimizzare il problema significa ripetere l'errore commesso in tanti centri del Meridione, dove i cittadini, magari in buonafede, tendevano a normalizzare gli episodi di infiltrazione mafiosa. Anche qui è successa e succede ancora la stessa cosa. Invece Perugia non deve aver paura di dichiarare il proprio problema e lo deve fare a tutti i livelli, perché con l'illegalità arriva sistematicamente il sottosviluppo e l'infiltrazione mafiosa, non a caso lo spaccio è in mano a cosche ben precise e note a tutti. In piena crisi economica - conclude - questa congiuntura può risultare fatale”. RED/PG