DIRIGENTI REGIONE: “FARE CHIAREZZA SULLE CONSIDEREVOLI RETRIBUZIONI DI RISULTATO CORRISPOSTE AL PERSONALE DIRIGENZIALE DELLA GIUNTA” - UNA INTERROGAZIONE 'QUESTION TIME' DI ROSI (NCD)
Il consigliere regionale di opposizione Maria Rosi (Ncd) ha presentato una interrogazione a risposta immediata (question time) alla Giunta di Palazzo Donini sulle retribuzioni dei propri dirigenti. Rosi chiede di fare chiarezza sugli esatti importi riconosciuti quali premio di produttività e sugli obiettivi raggiunti dai dirigenti stessi.
06 Dic 2013 00:00
3 minuti, 11 secondi
(Acs) Perugia, 6 dicembre 2013 – “Spiegare il reale stanziamento disposto dalla Regione per il pagamento della produttività dei dirigenti regionali e fornire tutte le notizie utili circa il raggiungimento degli obiettivi da parte di tutti i dirigenti regionali. Chiarire quali ulteriori misure si intendono intraprendere, nel rispetto della normativa, per ridurre in maniera consistente tutta la parte di retribuzione della dirigenza regionale che presenta un margine di discrezionalità. Evidenziare, a fronte dei risparmi già dichiarati, quali saranno le azioni per destinare tali risparmi a politiche di sostegno dell'occupazione e soprattutto al superamento del precariato”. Sono queste le richieste che il consigliere regionale di opposizione Maria Rosi (Nuovo Centrodestra) affida ad una interrogazione a risposta immediata (question time) rivolta alla Giunta di Palazzo Donini.
Nell'atto ispettivo Rosi spiega che “la retribuzione dei dirigenti delle Regioni, disciplinata dalla normativa nazionale e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, è articolata in stipendio tabellare, indennità integrativa speciale, retribuzione individuale di anzianità (ove acquisita), retribuzione di posizione e retribuzione di risultato. Lo stipendio tabellare di 43 mila 310 euro è determinato dal contratto nazionale vigente e quindi può essere modificato soltanto a fronte di una nuova contrattazione nazionale. La retribuzione di posizione riconosciuta alla dirigenza viene invece determinata dalla Regione Umbria, ed è compresa tra 24 e 47mila euro. La retribuzione di risultato deve essere erogata solo a seguito di raggiungimento di obiettivi annuali che devono essere pienamente conseguiti e certificati sulla base dei sistemi di valutazione attualmente vigenti nella Regione. Una simile articolazione del compenso dei dirigenti regionali – osserva il consigliere regionale - determina retribuzioni onnicomprensive che appaiono ingentissime se non addirittura esorbitanti che oscillano (come risulta dal sito dedicato alla trasparenza della Giunta regionale per l'anno 2011) per i dirigenti tra 80.448 e 138.608 euro annui e per i direttori e i coordinatori regionali tra 120.876 e 168.652 euro. Tra tutti i dirigenti, ben 20 superano i 100mila euro di stipendio annuo e 43 guadagnano in media 90mila euro”.
Maria Rosi continua riportando che “da notizie di stampa risulta che la Regione ha stanziato addirittura oltre un milione di euro per i premi di produzione da assegnare ai dirigenti regionali, premi che vanno dai 12 ai circa 22 mila euro. A tali notizie ha fatto seguito sempre a mezzo stampa un intervento dell'assessore regionale competente secondo cui non si tratta di premi, ma dell'applicazione del contratto nazionale di lavoro, il quale prevede che anche la parte variabile della retribuzione è obbligatoria ed è soggetta a norme vincolanti. L'assessore ha dichiarato altresì che sono comunque stati fatti dei consistenti risparmi nell'ambito della dirigenza poiché a seguito della riorganizzazione di recente operata, sono 63 le posizioni dirigenziali ricoperte e nei prossimi due anni ci sarà una ulteriore riduzione di 10 unita, mentre il fondo della dirigenza di 3 milioni di euro previsto dal contratto nazionale è stato decurtato dal 2012 di circa 600 mila euro, e tale cifra sarà destinata a politiche ed azioni a sostegno dell'occupazione, con una particolare attenzione ai problemi del precariato”.
“Nonostante il chiarimento intervenuto – aggiunge ancora l'esponente del Ncd - sembra comunque insostenibile tale situazione poiché, a fronte di compensi già molto consistenti e assolutamente fuori misura in relazione al difficile contesto economico e sociale in cui la stragrande maggioranza dei cittadini umbri si trova a vivere, un ulteriore premio di produttività risulta comunque del tutto incomprensibile. Simili retribuzioni di risultato, sebbene applicate nel rispetto della normativa vigente, sembrano comunque ingiustificate, poiché devono essere riconosciute ai dirigenti solo a fronte del raggiungimento di obiettivi fissati annualmente. Con la crisi e le difficoltà in cui si dibatte la nostra regione sembra francamente difficile pensare che tutta la sua azione amministrativa, svolta anche attraverso l'operato della dirigenza regionale, abbia raggiunto tutti gli obiettivi, giustificando così ulteriori premialità ai dirigenti che in media si attestano attorno ai 15mila euro. Sulla retribuzione di risultato – conclude Rosi - la Giunta regionale potrebbe dunque intervenire con una diversa valutazione e ricorrendo a verifiche e misurazioni più stringenti, rispetto il raggiungimento degli obiettivi”. MP/
