DECRETO SALVA BANCHE: “OK AUDIZIONE IN COMMISSIONE DEI VERTICI DI BANCA D'ITALIA DELL'UMBRIA” - NOTA DI SQUARTA (FDI) “VOGLIAMO SAPERE SE ALTRI ISTITUTI DI CREDITO RISCHIANO IL FALLIMENTO”

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12 Dic 2015 00:00

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(Acs) Perugia, 12 dicembre 2015 - “Esprimo soddisfazione per la richiesta di audizione dei vertici della Banca d'Italia dell'Umbria fatta in maniera condivisa da tutti i membri della Seconda commissione consiliare. Vogliamo sapere se ci sono altre banche nella nostra regione che rischiano il fallimento come i quattro istituti di credito coinvolti nel decreto salva banche del Governo”. È quanto dichiara il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Marco Squarta.
 
Per Squarta “la situazione in Umbria è preoccupante se è vero quello che dicono le associazioni dei consumatori, con 40mila cittadini umbri che sono stati colpiti dal decreto del Governo e che hanno visto, di fatto, annullare le loro obbligazioni. Conseguenze pesanti, quindi, per il nostro territorio. È giusto che la politica si attivi. Per questo l'audizione è importante per capire se c'è il rischio che ci sia un effetto a catena e che altri risparmiatori possano essere colpiti. Dobbiamo ricordarci, infatti, che a fare le spese del decreto salva banche, nella maggior parte dei casi, non sono stati speculatori o esperti di borsa ma famiglie, pensionati e cittadini normali che si sono fidati della propria banca nel lasciare i loro risparmi. Persone che spesso non conoscevano neanche il significato delle obbligazione subordinate. Per questo credo che sia giusto che a pagare debbano essere gli amministratori delle banche e coloro che non hanno controllato sulle stesse come invece avrebbero dovuto fare”.

“Noto – conclude Squarta - un certo imbarazzo nel centrosinistra nel difendere il decreto salva banche. Immagino solo quello che sarebbe successo se fosse stato un governo di centrodestra a fare un'operazione del genere: scioperi e mobilitazioni, come minimo. Invece ora che è il Governo Renzi a farlo vedo solo tanta timidezza nel sostenere un decreto del genere”. RED/dmb

Ultimo aggiornamento: 12/12/2015