(Acs) Perugia, 5 dicembre 2015 - “Stiamo seguendo con grande attenzione e preoccupazione la vicenda legata agli effetti del decreto Salva banche sui piccoli risparmiatori della nostra regione”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), annunciando la partecipazione all’assemblea indetta da Federconsumatori a Gualdo Tadino oggi pomeriggio.
“L’azione della Regione – spiega Smacchi - è vigile ed impegnata su molteplici fronti. Nell’ultima riunione dell’Assemblea legislativa, l’Aula ha approvato una mozione che impegna la Giunta a sensibilizzare gli organi competenti per far sì che vengano intraprese le misure necessarie affinché 'il Governo tuteli i risparmiatori e investitori che si sono di fatto trovati a pagare gli effetti della risoluzione della crisi bancaria della Banca Popolare dell'Etruria e di quelli ipotizzati per altri istituti di credito che si trovano nella medesima situazione'. Soluzioni sul fronte governativo si stanno cercando. Sono stati presentati infatti due emendamenti, firmati anche dai parlamentari umbri del Pd, che puntano ad alleviare i disagi dei risparmiatori. L’obiettivo è l’istituzione di un fondo di solidarietà di 120 milioni, di cui 80 a carico del sistema bancario, per sostenere tutti quegli obbligazionisti che con le perdite sono sprofondati nell’indigenza. Il secondo emendamento, rivolto agli azionisti, stabilisce di attribuire loro le eventuali plusvalenze derivanti dalla vendita delle bad bank. C’è anche la proposta del sottosegretario Zanetti, che ha parlato di un credito d’imposta del 26 per cento da scomputare dall’Irpef per ammortizzare le perdite”.
“La Regione – continua Smacchi – sta esercitando dunque il suo ruolo di controllo e sensibilizzazione sugli organi competenti, per far sì che si possano perlomeno attenuare gli effetti di questo deleterio decreto sulla nostra regione. D’altro canto però è utile ribadire che quanto accaduto è la conseguenza dello sradicamento degli istituti di credito dal territorio. Le grandi banche acquistano le piccole banche e così viene meno il rapporto diretto con il risparmiatore, portando anche alla vendita di strumenti finanziari senza l’adeguata informazione. È venuto meno purtroppo quel concetto di ‘finanza etica’ che invece dovrebbe muovere gli istituti bancari”.
“Sarà anche opportuno che venga rivisto il sistema di controllo sulle banche – conclude Smacchi - per evitare che i costi dei salvataggi si scarichino sui risparmiatori. Finché non ci sarà una modalità efficace di sorveglianza e finché non si eviteranno conflitti di interesse tra controllori e controllati situazioni come quelle di Banca Etruria potranno verificarsi ancora, colpendo altri risparmiatori”. RED/dmb