(Acs) Perugia, 16 novembre 2012 - “La bozza del decreto 'Balduzzi' con l’indicazione dei nuovi standard sul numero dei posti letto nelle strutture pubbliche e private convenzionate azzera, di fatto, l’ospedalità privata convenzionata in Umbria, visto che non esiste nessuna clinica privata con più di ottanta posti letto: vengono così a mancare gli oltre 230 posti attualmente convenzionati e circa seicento posti di lavoro. L’assessore alla sanità Tomassoni riferisca, con urgenza, circa le ripercussioni che potrebbero da ciò prodursi sul sistema sanitario regionale”. Così il consigliere regionale Franco Zaffini (Fare Italia), che ha formalmente chiesto l’audizione in Commissione sanità di Tomassoni.
In particolare Zaffini chiede che l’assessore riferisca sugli effetti prodotti, nelle strutture pubbliche e private convenzionate, dai nuovi standard individuati “per stabilire il numero dei posti letto di degenza e acuzie, oltre che sul futuro delle chirurgie, dei punti nascita, delle strutture di pronto soccorso e dei dipartimenti di emergenza urgenza (Dea)”.
L'esponente di Fare Italia ricorda poi che “le preoccupazioni pubblicamente manifestate dagli operatori delle strutture convenzionate, oltre che il timore di molti territori dove è concreto il rischio di un profondo ridimensionamento dei servizi, impongono un immediato e dettagliato quadro della situazione per comprendere subito se e come l’Umbria può mantenere i livelli di assistenza, con il minore disagio possibile per l’utenza”.
“La ‘riformina’ sanitaria, approvata da appena dieci giorni – sostiene Zaffini -, è stata la raffigurazione plastica del poco coraggio e della debolezza politica della presidente Marini. Del resto avevamo anche facilmente previsto che non sarebbe stata sufficiente ad affrontare i problemi concreti che si vanno profilando per la sanità pubblica. Ma – conclude – che questa inefficacia si dovesse poi rivelare a così breve termine, a causa delle disposizioni statali, rappresenta un vero e proprio record di miopia politica”. Red/TB