CULTURA: I DISEGNI DI CARLO SPIRIDIONE MARIOTTI ESPOSTI A PALAZZO CESARONI – BRACCO: “UN PATRIMONIO DI GRANDE VALORE DOCUMENTARIO”

Da oggi al 31 marzo 2010 saranno esposte al piano terra di Palazzo Cesaroni alcune opere di Carlo Spiridione Mariotti, che nel Settecento fu direttore dell’Accademia del disegno di Perugia. I suoi disegni, preziosi documenti grafici sugli usi e costumi locali del tempo, furono acquistati dal Consiglio regionale nel 1974 e sono ora tolti dall’oblio per essere valorizzati ed apprezzati, come è nelle intenzioni dall’attuale presidente Fabrizio Bracco.

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21 Ott 2009 01:00

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 (Acs) Perugia, 21 ottobre 2009 - Da oggi al 31 marzo 2010, saranno esposte al piano terra di Palazzo Cesaroni, sede del Consiglio regionale dell’Umbria, alcune opere di Carlo Spiridione Mariotti (Perugia, 1726–1790), che fu direttore dell’Accademia del disegno e partecipò alla decorazione dell’interno del Duomo di Perugia, realizzando anche bassorilievi e maschere sceniche per i palchetti del teatro del Verzaro e di quello del Pavone.

Le opere esposte a Palazzo Cesaroni fanno parte della collezione di 2.545 disegni rilegati in 70 taccuini di proprietà del Consiglio regionale. L’esposizione non è propriamente una mostra che, come spiegano gli organizzatori, avrebbe richiesto ben altri strumenti e competenze, ma vuole richiamare l’attenzione sul patrimonio artistico di Palazzo Cesaroni, che nella collezione Mariotti vede una delle espressioni più significative. Il presidente del Consiglio regionale, Fabrizio Bracco ha spiegato che il fondo “Mariotti” rappresenta “un patrimonio ragguardevole, di grande qualità per la finezza estetica e per il valore documentario della vita quotidiana e degli scorci della Perugia di fine’700. Un patrimonio – conclude – che andrebbe tolto dall’oblìo ed opportunamente valorizzato. E il senso della nostra iniziativa è anche questo”. I disegni pervennero presumibilmente nel 1892 al collezionista perugino Felice Romualdi, direttamente dai pronipoti del Mariotti. La collezione passò poi al conte Ettore Salvatori e fu acquistata per il Consiglio regionale nel 1974, presidente Fabio Fiorelli, su iniziativa dell’allora direttore dell’Archivio di Stato, Roberto Abbondanza. I taccuini del Mariotti si leggono come pezzi di cronaca settecentesca e costituiscono un prezioso documento grafico sugli usi e costumi locali del tempo. L’artista usava il quaderno come una macchina fotografica, riproducendo situazioni e aneddoti colti nelle chiese e nei teatri, nelle osterie e nei mercati, nelle piazze e nelle campagne, ritraendo frammenti di vita quotidiana che oggi rappresentano un suggestivo strumento di interpretazione della realtà sociale e culturale della Perugia del Settecento. Carlo Spiridione Mariotti fu allievo di Giacinto Boccanera e Anton Maria Garbi e a Roma, successivamente, del Subleyras. Nella capitale dipinse varie opere per alcune chiese della città. Secondo la critica più accreditata, proprio nei disegni il Mariotti “raggiunse una notevole forza espressiva, in cui si avverte l’influenza della cultura francese da Lemoine a Boucher fino a Fragonard”. RED/tb

IMMAGINI DELLA MOSTRA: 1, 2, 3

Ultimo aggiornamento: 21/10/2009