CONSIGLIO REGIONALE - SANITÀ (3): APPROVATA LA RISOLUZIONE DELLA MAGGIORANZA SULLA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENTE. PRESENTATE TRE RISOLUZIONI – IL DIBATTITO

Al termine della seduta antimeridiana il Consiglio regionale dell'Umbria ha approvato la proposta di risoluzione presentata dai gruppi di maggioranza (Pd, Idv, Psi, Per l'Umbria e Prc-Fds) in appoggio alle dichiarazioni della presidente Catiuscia Marini sulla vicenda che ha portato alla destituzione di Gigliola Rosignoli dalla direzione generale della Asl n.3. Bocciati invece i due documenti delle opposizioni Pdl, Lega e Fare Italia,  e Udc, critici con l'operato della Giunta e con le scelte della presidente Marini.

Data:

20 Set 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 20 settembre 2011 – Dopo le dichiarazioni della presidente Marini sulla rimozione del direttore generale della Asl n.3 nell'Aula di Palazzo Cesaroni sono state illustrate e votate le tre risoluzioni presentate da Pdl, Lega e Fare Italia; Pd, Idv, Psi, Per l'Umbria e Prc-Fds; Udc. L'Assemblea regionale ha approvato il documento della maggioranza con 20 voti favorevoli, 9 contrari e 1 astensione (Udc). Le altre risoluzioni invece sono state bocciate: quella di Pdl, Lega e Fare Italia con 20 contrari, 10 voti favorevoli; quella dell'Udc con 19 voti contrari, 9 favorevoli e 2 astensioni (presidente Brega e Cirignoni, Lega Nord).

 

LE RISOLUZIONI

Il primo documento è stato illustrato da FIAMMETTA MODENA (Pdl, Lega e Fare Italia): “Ci saremmo aspettati delle comunicazioni diverse rispetto ad una mera descrizione tecnica dell'accaduto, dato che questa non è una vicenda tecnica ma politica, in cui il punto sostanziale è un sistema di voto di scambio emerso con chiarezza durante le indagini, che vede connesse le azione della Giunta precedente con questa vicenda. Serviva dunque un atto di natura strettamente politica, dato che l'individuazione di una soluzione tecnica non ha nulla a che fare col quadro emerso. Questa vicenda poteva avere una funzione di riflessione generale, visto che nel passato il Pd ha scelto delle posizioni più 'cerchiobottiste', mentre ora ci troviamo di fronte ad un semplice braccio di ferro tra vecchia e nuova presidente. Non ci interessano, e non interessano all'Umbria, queste due posizioni. Interessano invece – ha evidenziato Modena - le questioni del voto di scambio, della difficoltà di trovare un posto di lavoro e di entrare in una società partecipata senza la raccomandazione dell'assessore di turno, accontentandosi in caso contrario di posti di lavoro di serie b. Un rottura tra quello che è stato prima e l'oggi non può certamente essere sancita dal semplice spostamento della Rosignoli all'assessorato alla sanità, un provvedimento che serve invece solo a risolvere dinamiche interne al Pd e della sua maggioranza”.

Modena ha spiegato che si sarebbe attesa “una comunicazione diversa, una riflessione sulle conseguenze dell'inchiesta che sta andando avanti anche nei confronti degli assetti attuali di Giunta. Ci saremmo aspettati due parole sull'assessore Riommi, appena rientrato nell'Esecutivo. E invece dopo un anno e mezzo di paralisi completa della annunciata azione riformatrice ci troviamo davanti una Giunta che cerca di parare i colpi di una indagine che si cerca di far passare come singoli episodi mentre invece sono i tasselli di un sistema politico in disfacimento”.

La Rosignoli – ha aggiunto Fiammetta Modena - ha annunciato pubblicamente che, nel caso di una sua destituzione, avrebbe chiamato in causa gli altri personaggi coinvolti nell'inchiesta. Ora che è stata spostata all'assessorato le ripetiamo l'invito a parlare e a chiarire i tanti sottintesi della sua intervista di sabato scorso. Pensiamo che di fronte a situazione come questa non esistano mezze misure: o il sistema emerso dall'inchiesta di ‘Sanitopoli’ viene affrontato nella sua realtà, cambiando radicalmente pagina, oppure si difende quel sistema con la dignità di chi sa di esserne figlio. Non esistono altre soluzioni, che sembrano pensate solo per prendere tempo, come questo insufficiente provvedimento di mobilità deciso per la Rosignoli. La Giunta deve esercitare la propria responsabilità politica, dichiarandosi connivente con questo sistema oppure incapace di affrontarlo”.

 

La proposta di risoluzione della maggioranza è stata presentata da LAMBERTO BOTTINI (PD): “RIGORE: CARATTERE DISTINTIVO DEL CENTROSINISTRA UMBRO - Apprezzamento e condivisione per le decisioni prese dalla Giunta regionale che hanno portato elementi di chiarezza rispetto ad una vicenda rilanciata costantemente dai media regionali. Bene il rigore dell'Esecutivo che tiene al riparo le istituzioni da questa vicenda e consente ad un settore delicato e strategico come quello della sanità di agire con il massimo della serenità. La decisione presa dalla Giunta regionale non è abituale nel nostro Paese, alle prese, da ogni latitudine con problemi di questo tipo. Come partito Democratico non ci siamo certamente sottratti ad un'analisi complessiva rispetto a normali, ma discutibili azioni di sottogoverno. L'azione della Giunta va nella giusta direzione di un rilancio della politica. No a linguaggi cifrati e no al malcostume. La scelta della Giunta è utile a rilanciare quel rigore che rappresenta un carattere distintivo nell'azione di governo del centro sinistra umbro”.

 

Il documento dell'Udc è stato illustrato da Sandra Monacelli: “L’ODIERNA, IMPORTANTE DECISIONE, NON PUÒ ESSERE CONSIDERATA ESAUSTIVA DI ALTRI PROVVEDIMENTI che è necessario adottare per assicurare rigore e spirito di servizio nei confronti dei cittadini. Faccio appello alla presidente Marini perché proceda, senza tentennamenti in nome di opportunismo di parte o eventuali sensi di gratitudine verso chicchessìa, con determinazione nelle scelte ritenute opportune per garantire in nome della propria autonomia decisionale  e trasparenza  per assicurare rigore e spirito di servizio nell’agire politico-istituzionale. Oggi è una sorta di ‘5 Maggio’ e anche noi ‘scevri di servo encomio e di codardo oltraggio’, dobbiamo riflettere a fondo e con rigore  sulle scelte da operare in base all’analisi delle politiche attuate. Una prima riflessione sulla questione della direzione generale della Asl 3 che oggi abbiamo in discussione è perché e con quali criteri è stato firmato un contratto blindato, di natura privatistica che attivato nella passata legislatura superava il mandato di chi lo aveva voluto per arrivare sino alla successiva e attuale legislatura. Marini ha invocato l’autonomia gestionale dell’Esecutivo, ma è stato eccessivo il protrarsi dei tempi di decisione, ancorché condizionati da quel ‘contratto eccessivamente blindato’. La presidente Marini, non può fermarsi a questo atto, vada avanti: con l’inchiesta si è rivelata una commistione tra ruolo politico e tecnico, e ci sono altri soggetti coinvolti in quella che viene definita ‘Sanitopoli’, altri soggetti coinvolti anche all’interno del suo Esecutivo”.

 

 

IL DIBATTITO

 

OLIVIERO DOTTORINI (IDV): “LA PRESIDENTE MARINI DÀ PROVA DI RIGORE E BUON GOVERNO. QUANTO EMERSO DALLE INTERCETTAZIONI, DISEGNA UN QUADRO E UNO SCENARIO CHE DEVE SPINGERE TUTTI AD UNA SERIA RIFLESSIONE - Le posizioni di rigore che l'Italia dei Valori ha per mesi richiesto trovano oggi un riscontro vero e tangibile. Un atto di rispetto verso le istituzioni e verso la comunità regionale. Il fatto che si giunga oggi ad assumere una delibera di trasferimento, con la conferma del vigente contratto, è per noi della massima importanza e rendiamo merito alla Presidente del coraggio, dell'autonomia e del rigore che ha dimostrato nell'affrontare una vicenda così complessa.  Dobbiamo ricordare che questa grave vicenda occupa le pagine dei giornali da molti mesi e ciò che emerge sta deteriorando il rapporto, già difficile e logoro, tra la società civile e la politica, tra i cittadini umbri, le istituzioni e i soggetti preposti ad erogare servizi fondamentali, come le Asl. Il quadro, tutto politico, che risulta dalle informazioni che l’indagine ha portato alla luce pare presentarci un sistema di gestione del potere che noi non condividiamo, perché ci appare carente sul piano della trasparenza, della correttezza e dell’equità. Quanto emerso dalle intercettazioni, in una valutazione squisitamente politica, disegna un quadro e uno scenario per noi gravissimo e sconcertante che deve spingere tutti ad una seria riflessione. Anche se risultasse che in tutta questa storia non vi siano aspetti di rilevanza penale o comunque reati di tipo amministrativo, ciò che è emerso è una modalità di intrattenere rapporti che palesa un enorme problema di trasparenza nella gestione di concorsi, appalti ed assunzioni. Non è più possibile negare l’esistenza di una questione morale che si insinua nel nostro tessuto democratico e che noi non intendiamo coprire in alcun modo. Il nostro rigore sulla questione etica è a Roma come a Perugia e oltrepassa i vincoli di schieramento. Questa maggioranza deve  dimostrare il massimo rigore quando si tratta di aspetti legati all’etica e alla trasparenza nella gestione della cosa pubblica, a prescindere dalle appartenenze di partito di chi è chiamato in causa. Le nostre prese di posizione  mirano  a salvaguardare la credibilità di tutta la coalizione, della quale facciamo parte convintamente”. 

 

MASSIMO BUCONI (PSI) “CONDIVISIONE DELLA CHIARA COMUNICAZIONE DELLA PRESIDENTE MARINI. PROSEGUIAMO SULLA STRADA DEL RINNOVAMENTO DELLA POLITICA. Bene l’autonomia dimostrata sulla vicenda, a prescindere da interventi e sollecitazioni che sono arrivate anche dall’interno della maggioranza, non tutte condisibili. Bene pure il richiamo della marini alla tutela degli interessi generali e particolari, che indica una linea di condotta valoriale espressa con grande nettezza. Non voglio eludere considerazioni e fatti già espressi da alcuni interventi, anche se non tutti condivisibili. Sono anni che nel nostri Paese è minata la coesione sociale: c’è una tendenza a ricercare strade semplici e scorciatoie per risolvere problemi come quello del lavoro che attengono ad un diritto fondamentale da perseguire nella giustizia e nel rigore. Un sistema così si indebolisce, occorre perciò risolvere alla radice questi problemi, e questo compito spetta alla politica e alle istituzioni. Ma la classe politica umbra non è inadeguata e truffaldina come alcuni vorrebbero dipingerla, servono però atti chiari e univoci sulla strada del rigore e della qualità. Marini in questi mesi ha operato bene, con equilibrio, garantendo continuità all’amministrazione regionale umbra che non parte dall’anno zero, ma che ha raggiunto negli anni apprezzabili livelli di qualità della vita. La sfida oggi è misurarsi con la grave crisi, per continuare a garantire qualità e sviluppo. In questi mesi sono state apportate innovazioni dall’istituzione regionale, magari non con la velocità necessaria, anche a causa di fatti”.

 

ROBERTO CARPINELLI (MARINI PER L'UMBRIA): “RISPETTARE IL LAVORO DELLA GIUNTA, NON È QUESTA L'AULA DEPUTATA A GIUDICARE - Si tratta di una vicenda delicata che non ha bisogno di strumentalizzazioni politiche, da qualunque parte esse provengano. Mi hanno insegnato che la politica si fa in altro modo e per altri scopi. Nessuno può ergersi a moralizzatore del popolo. Questa vicenda chiede rispetto per il lavoro della magistratura, che deve essere a tutto tondo e deve individuare i reati. Ci vuole rispetto per chi è indagato ma non è stato processato e neppure condannato. Va rispettato il lavoro della Giunta, che deve far funzionare la sanità regionale e offrire servizi efficienti ai cittadini. La decisione dell'Esecutivo va in questa direzione, senza entrare nelle vicende di cui nessuno conosce gli atti ufficiali. Quest'Aula è deputata a fare leggi non certo a giudicare. La decisione della Giunta non lede il contratto in essere ma lo utilizza per mettere in tranquillità la Asl n.3. Di fatto lo stesso direttore generale della Asl, nell'intervista rilasciata, ha ammesso di non avere la serenità necessaria per poter lavorare bene alla guida della Azienda”.

 

DAMIANO STUFARA (PRC – FDS): “BENE LA SCELTA DELLA GIUNTA, RISTABILIRE IL PRIMATO DELLA POLITICA E RILANCIARE L'ETICA PUBBLICA - Condivisione e plauso per la decisione della Giunta. Anche il comportamento e il metodo la dicono lunga rispetto al contenuto e al profilo di una decisione, riportata nei luoghi deputati ad affrontare queste materie. L'Esecutivo dunque ha deciso e riporta la propria scelta all'Assemblea, rendendola in questo modo di pubblico dominio, lasciando perdere interviste vere ed immaginarie. Le comunicazioni della presidente pongono fine ad una vicenda delicata che va però valutata con le categorie della politica. Quindi bene la decisione della Giunta, una scelta meditata a lungo. Non possiamo dimenticare che va ribadito e rimarcato un primato nella politica nel perseguire, appunto, l’interesse generale, primato della politica che, come abbiamo avuto modo di dire qualche settimana fa proprio in quest’Aula deve di più essere affrontato e valorizzato con un sussulto di rigore morale e con quella nuova etica pubblica alla quale la presidente, citando Enrico Berlinguer, proprio in quest’Aula, parlava.  Chiediamoci dunque come difendere la qualità del servizio sanitario regionale, che pur con qualche problema, ha mantenuto il suo livello universalistico e di qualità nonostante i tagli ai finanziamenti operati dal Governo. Al di là dei ruoli, della maggioranza e dell'opposizione, saremo valutati dai cittadini per la nostra capacità garantire un servizio sanitario regionale efficiente a tutti gli umbri”.

 

RAFFAELE NEVI (PDL): “UN PROVVEDIMENTO CHE ARRIVA CON 11 MESI DI RITARDO. L'IDV SIA CONSEGUENTE ALLE SUE CRITICHE ALLA MAGGIORANZA - Abbiamo caricato una grande attenzione su questo provvedimento che tutti chiedevano ma che è arrivato con 11 mesi di ritardo, come se con esso si potesse risolvere la questione ‘Sanitopoli’. La questione non è così semplice, è più ampia e complessa e riguarda moltissime persone. Ha ragione il consigliere Dottorini, anche se solo su questo aspetto: appare a tutti chiaro che esiste un sistema che tutto controlla e che pilota bandi pubblici. Le intercettazioni che Dottorini ha riportato dimostrano che certe pratiche venivano attivate dalla Giunta regionale, la stessa che lui ha sostenuto per 5 anni,  durante i quali più volte è stato denunciato un sistema di controllo politico sulla sanità regionale. Si è costituito un sistema in cui va avanti solo chi è agganciato ad un carro preciso, lasciando indietro tutti gli altri, quelli che non possono far valere i propri meriti. Una dinamica che coinvolge spesso anche le assunzioni nelle aziende municipalizzate, sovente guidate da partiti e gruppi di potere.

La nuova legge sulle nomine in sanità, che può portare una innovazione nel settore, è stata approvata con le modifiche e gli emendamenti proposti anche dall'opposizione e ostacolati dalla Giunta. Gli avvenimenti a cui si riferiscono le intercettazioni riguardano anche le elezioni primarie che hanno poi portato alla scelta dell'attuale presidente. La strada da fare è ancora moltissima e gli attori della vicenda sono ancora tutti qui, come l'attuale segretario del Pd, Lamberto Bottini, allora assessore all'ambiente.

Anche la scelta di destinare un dirigente strapagato come la Rosignoli alla direzione regionale alla sanità non rispecchia una reale esigenza della pubblica amministrazione. Serve una svolta vera, servono facce nuove che possano sostenere una nuova pubblica amministrazione. Il quadro ora è desolante e il consigliere Dottorini dovrebbe essere coerente fino in fondo e smettere di sorreggere una maggioranza e un partito di maggioranza a cui addebita le cose che ha denunciato questa mattina. Continueremo ad invitare la Giunta regionale ad assumersi fino in fondo e in tempi certi la responsabilità di superare questa situazione”.

 

GIANLUCA CIRIGNONI (Lega nord) “DECISIONE TARDIVA ED INSUFFICIENTE, PRESA DA UNA GIUNTA I BALÌA DI PROBLEMI INTERNI AL PD” - La decisione presa sulla dottoressa Rosignoli non pone la parola fine  alla vicenda. E' una decisione tardiva ed insufficiente dopo undici, presa da una Giunta i balìa di problemi interni al Pd. Solo se si leggono le intercettazioni si capisce la portata della vicenda. Non è un bel segnale, dopo undici mesi, avere la Rosignoli dalla Asl 3 all'assessorato”. 

 

ROCCO VALENTINO (Pdl) “TROPPE LE INCHIESTE APERTE NEGLI ULTIMI ANNI. C'È UN SISTEMA DI CLIENTELE CHE DENUNCIAMO DA ANNI” - Questa non è l'aula per i processi e Dottorini non può farci la morale perché fa parte di un partito di maggioranza che fra l'altro non porta avanti le linee di governo. La decisione presa per la Rosignoli andava adottata anche per qualcun altro in quest'aula che continua a fare politica. L'Umbria non può sopportare questo sistema. Troppe le inchieste aperte negli ultimi anni. C'è un sistema di clientele che denunciamo da anni: se la Modena avesse vinto le elezioni doveva tenersi la dirigente Rosignoli per il tipo di contratto che gli avete fatto”.

 

PAOLO BRUTTI (Idv): “LA NOSTRA IDEA DI ETICA POLITICA È INTRANSIGENTE - Votiamo la mozione della maggioranza con convinzione e consapevolezza. Nella decisione della Giunta e quindi nella scelta si legge una rottura con quella prassi che ha funzionato con la precedente Giunta. Da quest'Aula, oggi, esce una maggioranza ancor più rafforzata. È stato compiuto un atto coraggioso conseguente ad un approfondito dibattito che ha portato ad una soluzione inequivocabile. Rimango colpito invece da quanto detto dall'opposizione in merito alle nostre riflessioni su quanto emerso dalle intercettazioni che riguardano fatti e circostanze  della precedente legislatura  quando anche l'opposizione era legata da un patto associativo. In Umbria non ci sono avvisi di garanzia 'pesanti', tuttavia se si trasformassero in rinvii a giudizio la discussione, per quanto ci riguarda, sarebbe sicuramente diversa. La nostra idea di etica politica è intransigente”.

 

ANDREA LIGNANI MARCHESANI (PdL): “BRUTTI FACCIA I NOMI O SI SCUSI - Sono indignato dalle parole del consigliere Brutti che ha chiamato in causa l'opposizione in ambiti tra politica e affari. Chiediamo al consigliere dell'Idv di fare nomi e cognomi perché non è assolutamente accettabile sparare su tutti in questo modo, oppure si scusi”. MP/AS/TB/GC

Ultimo aggiornamento: 20/09/2011