CONSIGLIO REGIONALE: ISTITUTO ZOOPROFILATTICO UMBRIA-MARCHE, APPROVATO L'ORDINE DEL GIORNO CHE RECEPISCE IL PIANO DI RIORDINO STILATO DALLA GIUNTA – VOTO CONTRARIO DELL'OPPOSIZIONE

L'Assemblea legislativa dell'Umbria, con 16 voti favorevoli della maggioranza, un astenuto (Goracci–Cu) e 9 voti contrari dell'opposizione, ha dato il via libera al disegno di legge della Giunta che ratifica l'accordo tra Umbria e Marche per il riordino dell'istituto zooprofilattico sperimentale. Approvata una risoluzione della maggioranza circa il compenso da corrispondere al direttore generale dell'Istituto, significativamente inferiore a quanto previsto per i direttori generali delle aziende del servizio sanitario regionale. Respinta la risoluzione della minoranza che fissava invece il compenso in una misura non eccedente il 70 per cento di quello previsto per quelli della sanità.

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12 Nov 2013 00:00

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(Acs) Perugia, 12 novembre 2013 – L'Assemblea legislativa dell'Umbria, con 16 voti favorevoli della maggioranza, un astenuto (Goracci–Cu) e 9 voti contrari dell'opposizione, ha dato il via libera al disegno di legge della Giunta che ratifica l'accordo tra Umbria e Marche per il riordino dell'istituto zooprofilattico sperimentale delle due Regioni. Il Consiglio regionale è tornato oggi ad occuparsi della riforma dell'Istituto Zooprofilattico, un atto accompagnato da una proposta di ordine del giorno che nelle precedenti sedute l'Assemblea aveva deciso di rinviare alla Prima commissione per ulteriori approfondimenti.


 

Una nuova risoluzione è stata dunque formulata dai componenti di maggioranza della Prima Commissione: Oliviero Dottorini(Idv-presidente e primo firmatario), Luca Barberini, Fausto Galanello e Renato Locchi (Pd), Damiano Stufara (Prc-Fds), approvata con 19 voti favorevoli, un astenuto (Orfeo Goracci – Comunista umbro) e 9 no dell'opposizione. Il testo prevede che “il compenso da corrispondere al direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico venga fissato in una quota coerentemente e significativamente inferiore a quanto previsto per i direttori generali delle aziende del servizio sanitario regionale”.


 

Respinta invece la proposta di ordine del giorno dell'opposizione, che ha ripresentato il documento originario predisposto all'unanimità dalla Prima Commissione, ma che l'Aula nella scorsa seduta decise di non votare e di rimandarlo in Commissione per alcune modifiche. Pertanto, la risoluzione a firma Massimo Monni (FI), Andrea Lignani Marchesani (Fd'I) e Sandra Monacelli (Udc) che fissava il compenso per il direttore generale dell'istituto nella “quota non eccedente il 70 per cento di quello previsto per i direttori generali delle aziende del servizio sanitario regionale” è stato respinto con 9 voti favorevoli e 17 contrari.


 

È stato il capogruppo del Pd, Renato Locchi ad illustrare la mozione riformulata dalla maggioranza. “A nostro giudizio – ha detto il capogruppo - il compenso del direttore generale dello Zooprofilattico dovrà essere dimensionato a qualche punto in meno rispetto ai direttori delle aziende ospedaliere e delle aziende territoriali, dove esiste anche un budget personale e quindi un bilancio di diversa entità. Il direttore generale, avendo più responsabilità rispetto al direttore sanitario e al direttore amministrativo è logico che dovrà percepire una somma maggiore. Quindi, all’interno di questi paletti la Giunta dovrà ricercare e trovare un punto di equilibrio che rispetti la normativa e, nel frattempo, possa dare un chiaro segnale”.


 

Andrea Lignani Marchesani, nel rimarcare il voto contrario al nuovo documento della maggioranza, ha evidenziato come l'Aula, nella seduta in cui è stato trattato questo atto, abbia “perso l'occasione per affermare un potere seppure residuale di un Assemblea che si ritrova a ratificare soltanto disegni di legge della Giunta o poco più. Risulta oggi quanto mai inutile aver dedicato intere sedute della Commissione Statuto per la trasformazione del Consiglio, in Assemblea, nel momento in cui arrivano qui disegni di legge completamente blindati. Attraverso il vecchio ordine del giorno, che noi riproponiamo, c'era la possibilità di affermare un congruo potere di indirizzo interno all’Assemblea legislativa nei confronti della Giunta regionale. Facciamo salvi, comunque, elementi di positività interni a questo disegno di legge, a cominciare dallo snellimento del Consiglio di amministrazione e degli emolumenti previsti per esso. Il termine congruo, che di fatto annulla quel 70 per cento previsto nello scorso ordine del giorno, ci porta nel campo della indeterminatezza. Se il 70 per cento non rientrava nei termini di legge, e fosse diventato 73, 74, 80 per cento, non c’era alcun problema, ma avrebbe comunque rappresentato un indirizzo forte da parte di quest'Aula”.


 

SCHEDA: IL DISEGNO DI LEGGE

La norma, che recepisce le indicazioni del decreto del ministro della salute il “n.106 del 2012” ed ha “assorbito” una analoga proposta avanzata dal consigliere Oliviero Dottorini (Idv), prevede che il Consiglio di amministrazione scenda da 5 membri a 3, (presidente e 2 membri) e che la durata in carica si riduca da 5 a 4 anni. Tagliate anche le retribuzioni: per il presidente l'indennità scende dal 50 al 20 per cento di quella spettante ai consiglieri regionali, per gli altri due componenti dal 20 al 10. Con l'eliminazione della figura del vicepresidente, che percepiva una indennità pari al 30 per cento, i costi sono più che dimezzati. Altra novità introdotta nell'accordo fra le due Regioni riguarda la figura del direttore generale, che dovrà avere un attestato di formazione manageriale e quindi possedere adeguata professionalità ed esperienza in materia di sanità pubblica veterinaria e di sicurezza degli alimenti, ed il cui contratto potrà essere rinnovato una volta soltanto. Infine, rispetto al passato, i tre revisori dei conti (uno nominato dalla Regione Umbria, uno dalla Regione Marche ed uno dal ministero) dovranno essere iscritti al Registro dei revisori contabili. AS/MP


 

Ultimo aggiornamento: 12/11/2013