CONSIGLIO REGIONALE (5) SICUREZZA: RELAZIONE ANNUALE DELLA GIUNTA SULL'ATTUAZIONE DELLA LEGGE '13/2008' - NEL TRIENNIO 2007/2009 I REATI DENUNCIATI SONO DIMINUITI DEL 8,8 PER CENTO. PRESA D'ATTO DELL'AULA
Illustrata in Aula la relazione della Giunta regionale sullo stato della sicurezza in Umbria predisposta in attuazione della legge “13/2008”. Il documento riporta interventi per 550mila euro, finalizzati all'assistenza alle vittime dei reati, agli approfondimenti conoscitivi sui fenomeni di illegalità e agli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle comunità locali. Nel triennio 2007/2009 il numero dei reati denunciati è diminuito del 8,8 per cento. Nel 2009 risultava denunciato un reato ogni 26,05 abitanti della regione, a fronte di un rapporto di circa 1 a 20 sul territorio nazionale. Spicca, nella diminuzione dei reati denunciati, il calo dei furti che appare costante e, in termini assoluti, è superiore al calo complessivo dei reati (- 3.655 nel 2009 rispetto al 2007). Stesso andamento per le rapine e quindi per le ricettazioni.
25 Ott 2011 01:00
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(Acs) Perugia, 25 ottobre 2011 – Il Consiglio regionale ha preso atto della relazione generale sullo stato della sicurezza in Umbria, predisposta dall'esecutivo di Palazzo Donini ed illustrata in Aula dal presidente della Prima Commissione Oliviero Dottorini (Idv-Relatore unico). Il documento riporta interventi per 550mila euro, finalizzati all'assistenza alle vittime dei reati, agli approfondimenti conoscitivi sui fenomeni di illegalità e agli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle comunità locali. Nella relazione, Dottorini ha sottolineato l'importanza di non istituire organismi non necessari, sfruttando invece il già previsto Comitato tecnico scientifico, un organismo composto da tre componenti: Tamar Pitch (docente Università degli Studi di perugia), Paolo Micheli (magistrato Tribunale di Perugia – Ufficio Gip), Andrea Pietroiusti (primo dirigente Polizia di Stato – Questura di Perugia).
Il Comitato tecnico predispone una banca dati finalizzata alla rilevazione e diffusione della consistenza dei fenomeni che generano insicurezza; si avvale anche dei dati disponibili e pubblicizzati da altri soggetti istituzionali; esprime pareri consultivi sui progetti relativi alla realizzazione degli interventi previsti dalla legge; fornisce alla Giunta, al Consiglio regionale, al sistema delle autonomie locali, nonché nell'ambito dei lavori della Conferenza , supporto informativo ed approfondimenti relativi ai dati ed alle tendenze sullo stato della sicurezza; presenta alla Giunta un rapporto annuale sullo stato della sicurezza in Umbria.
Interventi
OLIVIERO DOTTORINI (IDV – Presidente Prima Commissione – Relatore unico): “La relazione generale sullo stato della sicurezza in Umbria e sull'attuazione della legge 13/2008, predisposta dalla Giunta regionale, dà conto delle azioni avviate e dei risultati conseguiti dalla Regione nel primo biennio di applicazione, evidenziando che sono stati costituiti gli organismi previsti agli articoli 10 e 11, ed in particolare la conferenza regionale sulla sicurezza e il comitato tecnico-scientifico per la sicurezza e la vivibilità.
Con questa relazione viene dato conto della progettualità operata dalla Regione in base alla programmazione basata su tre macroaree: interventi nei confronti delle vittime di fatti criminosi; servizi e interventi a sostegno della operatività della polizia locale; interventi di prevenzione sociale in contesti dove è già rinvenibile un disagio.
Le risorse destinate all'attuazione della legge, previste nel bilancio pluriennale 2009-2010, ammontavano a 500mila euro, successivamente aumentate a 550mila euro in fase di assestamento di bilancio. (Di seguito scheda completa della relazione).
La Prima Commissione Consiliare Permanente, dopo aver ascoltato l’assessore Cecchini in merito ai contenuti della relazione suggerisce di fare a meno dell’ipotizzato Osservatorio regionale, che rappresenterebbe un ulteriore organismo non previsto dalla legge, potendo attribuire le competenze citate direttamente al Comitato tecnico-scientifico. Inoltre, la commissione suggerisce di procedere ad una verifica attenta degli investimenti effettuati soprattutto in riferimento a quelli per la video sorveglianza, che la stessa relazione individua come poco efficaci rispetto all’obiettivo della prevenzione”.
GIANLUCA CIRIGNONI (Lega Nord) “Con la legge 13/2008 viene istituito un Comitato tecnico con funzioni importanti, composto da tre soggetti individuati e nominati dalla Giunta per i quali viene previsto il rimborso delle spese documentate per le sedute svolte. Si è poi però deciso di fare un ulteriore passo, vale a dire l'attivazione di un supporto operativo e specialistico per l'espletamento dei compiti propri dello stesso Comitato tecnico, approvando di seguito uno schema di convenzione tra la Regione e il Dipartimento per gli studi giuridici 'A. Giuliani'. In questo gruppo di ricerca figura uno dei componenti il Comitato tecnico. Si tratta di una duplicazione che ha comunque un costo. La struttura ha prodotto una relazione di 20 pagine con ampio utilizzo di dati provenienti dalla Prefettura di Perugia, ma con un costo di 44mila euro. Su questo argomento annuncio una mia specifica interrogazione”.
FERNANDA CECCHINI (assessore regionale): “La relazione fornisce alcune indicazioni importanti in fatto di sicurezza. Si prende atto chiaramente delle denunce e non delle condanne, per quanto riguarda i reati in Umbria. Se c’è stato un leggero aumento, nell’ultimo anno, è pur vero che per quanto riguarda il triennio si registra una diminuzione di quasi il 9 per cento. Si tratta di un dato significativo. Permangono, invece, elementi negativi per quanto riguarda la violenza in modo diffuso e in particolar modo la violenza sulle donne che ha visto, nel triennio, un aumento di quasi il 50 per cento (violenza domestica e sessuale). Uno spaccato generale che, seppur non può significare essere al sicuro dalla criminalità e dai fenomeni che mettono in discussione la sicurezza, ci dà comunque una lettura di un Umbria che meglio di altre Regioni combatte questi fenomeni.
La sicurezza dei cittadini rappresenta uno degli aspetti qualificanti del nostro agire amministrativo, oltre a questa specifica legge è stata data attuazione all'apposito bando con investimenti per circa 1 milione di euro per azioni volte non solo a installare telecamere o a potenziare illuminazioni dove c’è bisogno, ma a costruire mano a mano la cultura della legalità e soprattutto a intervenire in termini di prevenzione.
Entro il mese di novembre porteremo in Consiglio il Piano triennale per quanto riguarda gli investimenti, le scelte, i criteri per dare maggiore evidenza al progetto Umbria Sicura.
Stiamo perfezionando le convenzioni necessarie con le Prefetture per poter avere maggiore agibilità con una banca dati certa, potenziando anche il lavoro sulle competenze in materia di Polizia locale per ammodernare e dare maggiore vigore al lavoro che sta facendo la Polizia locale nei territori dell’Umbria”.
SCHEDA RELAZIONE “SICUREZZA”:
Il documento si articola in due parti: “L'attività della Regione Umbria in materia di Sicurezza Urbana”, riguardante l'attuazione della legge regionale 13/2008, predisposta dal servizio programmazione socio-assistenziale, progettualità di territorio e azioni coordinate con gli enti locali, e "Criminalità e sicurezza in Umbria", predisposta dal dipartimento per gli studi giuridici della facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Perugia.
Premettendo che le cifre riportate si riferiscono ai crimini che sono stati denunciati, quindi non alla totalità dei crimini effettivamente commessi sul territorio regionale, il rapporto mette in evidenza che nel triennio 2007/2009 il numero dei reati denunciati è diminuito del 8,8 per cento: “nel 2009 risultava denunciato un reato ogni 26,05 abitanti della regione, a fronte di un rapporto di circa 1 a 20 sul territorio nazionale. Spicca, nella diminuzione dei reati denunciati, il calo dei furti che appare costante e, in termini assoluti, è superiore al calo complessivo dei reati (- 3.655 nel 2009 rispetto al 2007). Stesso andamento per le rapine e quindi per le ricettazioni. Molto importante il calo dei furti perché da tempo, non solo in Umbria, questo tipo di reati costituisce la gran parte dei reati denunciati (in Umbria, nel periodo considerato, una percentuale oscillante tra il 53,94 per cento del 2007 e il 48,56 per cento del 2009). Altre tendenze che sembrano emergere nel periodo considerato, il calo costante delle lesioni dolose, dei sequestri di persona, delle truffe e delle frodi informatiche, degli incendi; mentre – sul versante opposto - l'aumento delle denunce per danneggiamenti, di quelle legate alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti e di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile. Tra i reati contro la persona, dopo un lieve calo nel 2008, aumentano in percentuale significativa (+ 42,59), nel 2009, le denunce per violenza sessuale”.
La programmazione 2009-2010 ha indirizzato i progetti dei Comuni per la sicurezza verso tre macro aree prioritarie di intervento: gli interventi nei confronti delle vittime dei fatti criminosi; i servizi e gli interventi a sostegno dell'operatività della polizia locale (con l'estensione del servizio "vigile di quartiere"; il miglioramento dell'efficienza delle sale operative della polizia locale e il loro collegamento con le sale operative delle forze di polizia e con altri organismi preposti alla tutela dei cittadini; la condivisione dei flussi informativi tra le forze dell'ordine, per la raccolta dei dati territoriali relativi a fenomeni di criminalità diffusa, di disagio sociale, di disordine urbano e di vandalismo); la prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di attività criminose, intervenendo in quei contesti dove già esiste un problema di disagio conclamato a in quelle zone percepite come insicure, attraverso azioni di prevenzione mirata, che devono essere coordinate con i programmi di intervento socio-assistenziali generali i cui destinatari spesso non sono precisamente individuati e neppure spesso individualizzabili. È dal combinato di queste diverse azioni di prevenzione che si può rispondere più efficacemente al senso di insicurezza dei cittadini, riducendo la frequenza dei comportamenti indesiderati, non necessariamente definibili come criminali.
Le risorse regionali destinate all'attuazione della legge 13, previste nel bilancio pluriennale 2009-2010, ammontano 550mila euro, così ripartite: 55mila euro per la prima assistenza delle vittime di reato; 55 mila euro per le vittime di reato con danno gravissimo; 55mila euro per approfondimenti conoscitivi circa i fenomeni di illegalità e criminalità e la loro incidenza nella vita sociale e produttiva della regione; 385mila euro per gli interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza delle comunità locali. A queste si sommano gli stanziamenti dei Comuni, che ammontano ad oltre 1 milione di euro.
Il documento dell'Esecutivo propone infine di inserire nel prossimo bando un meccanismo premiale per quei Comuni che presentano progetti che si articolano su più di una delle diverse azioni prioritarie. Nello specifico in merito alle azioni che riguardano la videosorveglianza si ritiene che queste debbano essere parte di un progetto territoriale più ampio e complesso, così come dovrebbe prevedere un corretto approccio alle tema della sicurezza urbana. Di conseguenza i costi di realizzazione dei sistemi di videosorveglianza dovrebbero poter riguardare solo una quota parte del finanziamento regionale erogabile per ogni singolo progetto (50 per cento al massimo). Andrebbero infine resi più efficaci gli interventi di controllo situazionali, pretendendo che le nuove installazioni di sistemi di videosorveglianza prevedano la messa in rete con le centrali operative delle forze di polizia. As/Mp