CONSIGLIO REGIONALE (5) – GLI ULTIMI INTERVENTI DEL POMERIGGIO SUL PROGRAMMA DI GOVERNO – I LAVORI RIPRENDONO DOMANI ALLE 10

Data:

09 Giu 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 9 giugno 2010 – Il dibattito sui contenuti del Programma di governo si è concluso alle 19. I lavori riprenderanno domani, alle 10 con la discussione delle tre mozioni (gruppi di maggioranza, Pdl-Lega Nord-Per l’Umbria e Udc) sugli indirizzi e obiettivi ritenuti prioritari nell’ambito del programma. Questi gli ultimi interventi del pomeriggio.   FAUSTO GALANELLO (PD) “APPREZZAMENTO PER LO SFORZO ENORME NELL’ELABORAZIONE DEL PROGRAMMA. MASSIMA ATTENZIONE ALLE POLITICHE SOCIALI E SANITARIE - Analisi e proposte sono presentati con chiarezza e senza demagogia che sarebbe stato facile proporre alla luce dei tagli del Governo. Quello della nona legislatura è un avvio difficoltoso, in cui il sistema delle imprese umbre subisce i colpi della crisi. Molte le vertenze aperte: Meraklon, Basell, Merloni, Grinta, per citare quelle note, ma ancora più profonda è la realtà che riguarda tante piccole imprese e migliaia di lavoratori. Gravi sono poi le difficoltà delle famiglie, mentre si allarga la povertà, anche a causa dei tagli del governo che colpiscono larghe fasce mirate (pubblico impiego) e che si scarica sulle regioni e sugli enti locali, producendo una manovra durissima che renderà difficile l’azione del governo regionale, anche in vista del federalismo fiscale. Nel programma di governo pur non nascondendo le difficoltà si affronta con coraggio la crisi, partendo da punti di forza reali come la dinamicità delle imprese, la qualità della vita e dell’ambiente, per dirne alcune, che sono anche il frutto dell’azione del governo regionale e delle e amministrazioni di questi anni. Sul problema della sicurezza di cui ha parlato il collega della Lega, voglio sottolineare l’alto livello di vivibilità della nostra regione, anche se occorre sempre vigilare e intervenire per prevenire e contrastare fenomeni negativi. Nel programma sono ben scelti gli strumenti: ricerca, innovazione, green economy, sviluppo sostenibile. E su quest’ultimo punto, in particolare per ciò che riguarda l’energia alternativa, occorre superare incertezze e contraddizioni che si producono nei territori e che necessitano di un’azione chiarificatrice da parte delle istituzioni. Sulle politiche sociali e sanitarie sollecito una particolare attenzione: ritengo necessaria una verifica sugli effetti della riforma dell’assetto sanitario regionale e sulle questioni legate alla spesa sociale e sanitaria, per sanare squilibri che si sono prodotti tra Asl e Aziende ospedaliere e all’interno delle Asl stesse”.   DAMIANO STUFARA (PRC) “PRIORITÀ ASSOLUTA AL LAVORO, I GIOVANI PAGANO MAGGIORMENTE IL PREZZO DELLA CRISI - Giusto aver evidenziato nella relazione che viviamo una fase inedita per l'Umbria per il Paese e per l'intero pianeta che non lascerà nulla com'era prima. L'Umbria è pienamente inserita in questo contesto. Serve una nuova riforma dell'Umbria con una visione strategica da perseguire con azioni concrete. Bene la relazione programmatica ed intelligente il preambolo che la precede. Serve una condivisione dei problemi ed anche una nuova concertazione che - è bene ricordare - nel passato ha anche rischiato di essere consociativa. Fra le priorità riteniamo che il lavoro sia in testa a tutte le preoccupazioni, con i giovani che pagano maggiormente il prezzo della crisi. La proposta di un piano regionale del lavoro stabile già emersa nella precedente legislatura è essenziale. Positivo l'atteggiamento della presidente Marini nel difendere il polo universitario ternano, non dobbiamo abbassare la guardia. Ora ci preoccupano le nubi che si affacciano sulle acciaierie di Terni. Consideriamo l'impresa di per sé elemento non positivo perché può significare sfruttamento, ma quando crea occupazione buona va sempre difesa. Bene la necessità di valorizzare la filiera arte-cultura-turismo, e condivisibile la scelta strategica della green economy. L'Umbria necessità di energie rinnovabili, anche puntando su piccoli impianti eolici o di trattamento termico dei rifiuti, da scegliere con un bando europeo che garantisca l'adozione di tecnologie moderne e sicure. Altra grande priorità sta nel contrastare le disuguaglianze sociali e nel difendere il sistema sanitario pubblico. Si può arrivare ad una unica azienda regionale per integrare le politiche sanitarie e sociali. Il 21 maggio si sono svolti a Perugia gli stati generali della Italia mediana, è un terreno da approfondire”.       RAFFAELE NEVI (capogruppo PDL): “DISPONIBILI A COLLABORARE SE ALLE PAROLE SEGUIRANNO I FATTI. L’ANALISI DELLA PRESIDENTE E’ OTTIMISTICA MA NON ‘FANTASCIENTIFICA’ COME LA PRECEDENTE - L’analisi fatta dalla presidente Marini sulla situazione umbra è ottimistica ma perlomeno non ‘fantascientifica’ come quella di qualche tempo fa. Come opposizione siamo pronti siamo pronti a collaborare, perché se c’è unità e condivisione fra le forze politiche si può riuscire ad incidere a tutti i livelli, anche su scala nazionale e internazionale, come il momento storico impone. Dobbiamo però partire dai brutti indicatori di cui disponiamo attualmente, che ci dicono che l’Umbria sta andando in direzione opposta a quella intrapresa da altre regioni: il livello di povertà è in forte crescita, il grado di libertà economica la colloca al decimo posto fra le regioni italiane. E il divario è crescente anche con le regioni limitrofe, non solo con quelle del Nord. Uno studio della Banca d’Italia mette la nostra regione al 15° posto per le infrastrutture fra le venti regioni italiane e addirittura al 18° posto per la sicurezza. Tra il 1991 e il 2006 la criminalità è aumentata del 32 per cento. Dal Sole 24 Ore apprendiamo che i dipendenti pubblici sono più del doppio rispetto alla media delle altre regioni italiane. Per non parlare delle Comunità montane, che da noi costano una spesa procapite di 105 euro per abitante all’anno. Abbiamo anche il record di passività dell’Azienda farmaceutica, che crea debiti per 500mila euro l’anno, nonostante le tante strutture di cui dispone. Ci sono poi le partite dell’acqua, dei rifiuti: al centro-nord ci sono società quotate in borsa, che producono utili enormi, mentre da noi è tutto il contrario. Si impone una riflessione: serve una nuova impostazione culturale sull’amministrazione della Regione, oggi gestita in modo troppo ‘pubblicistico’, intendo dire con l’amministrazione pubblica che vuole risolvere tutti i problemi della società, retaggio del passato, legato alla tradizione comunista, mentre abbiamo la necessità di invertire la tendenza, di lasciare spazio al mercato, alle imprese, di liberare la sussidiarietà, specialmente sulla sanità, sugli asili nido. Persino l’assessore Riommi ha recentemente dichiarato che dobbiamo cominciare a pensare al privato per risolvere il problema delle liste d’attesa, salvo essere smentito dalla Cgil che sostiene il contrario e, come ho sentito in quest’Aula, dal consigliere Stufara. Quindi la sfida numero uno è quella di sanare il gap tra le parole e i fatti concreti, perché il momento storico ci impone di passare dalle parole ai fatti. E riguardo sul ruolo del Consiglio regionale come luogo di proposizione delle politiche non possiamo che apprezzare le parole della presidente Marini, anche se le usava pure la Lorenzetti, che poi le ha messe da parte. Per quanto riguarda il modello di sviluppo, ho sentito citare Obama, la green economy, ma non dimentichiamoci che in Umbria è fondamentale che rimanga la manifattura, che la nostra regione non sia un parco giochi, un posto solo per le vacanze. Inoltre oggi parliamo del Piano rifiuti in termini di attuazione immediata dello stesso, ma sono le stesse cose dette ad inizio legislatura del 2005, solo che almeno le parole usate dalla presidente Marini sono assai più chiare. Dottorini invece dice che prima ci sono da fare un mucchio di altre cose, e poi si vedrà. Idem Stufara. Staremo a vedere. Se c’è un reale cambio di linea per noi va bene. Siamo pronti alla sfida. Teniamo alta l’asticella che a calarla si fa sempre in tempo, ma poi il peggio è per i cittadini dell’Umbria.   LAMBERTO BOTTINI (PD): “LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE DEVE FUNZIONARE PER STARE AL SERVIZIO DELLO SVILUPPO E NON PUO’ ESSERNE IL FRENO – Bene la chiarezza con la quale la presidente Marini ha illustrato le linee programmatiche del governo regionale. Il centrosinistra ha sempre ben governato l’Umbria, una regione che è attualmente in un contesto nazionale e internazionale complesso. Si apre anche per noi una fase nuova e serve qualche fattore di discontinuità. Questa sarà una legislatura difficile probabilmente basata sul federalismo, anche se nella manovra del Governo non sono previste misure attuative. Tutti noi, in quest’Aula, saremo chiamati ad intervenire con coerenza che dovrà lasciare spazio ad una importante dialettica. E’ necessario un confronto più rigoroso possibile e più nel merito possibile. Dobbiamo tenere in grande considerazione il lavoro, quello dei precari e delle piccole imprese. A chi ha vinto le elezioni compete dimostrare una grande cultura di governo. C’è bisogno di uno scatto imponente. Per quanto riguarda i grandi interventi strutturali, vanno costruiti progetti e strategie comuni con le Regioni limitrofe. Nella gerarchia di intervento, oltre alle infrastrutture stradali e ferroviarie, va considerata prioritaria anche la banda larga. Una straordinaria possibilità per mettere in contatto i cittadini e le imprese con il mondo. Per l’agricoltura va sostenuta una filiera che ancora non c’è. Il Piano dei rifiuti è pronto per l’attuazione. Si tratta di un Piano calibrato con una dimensione ambientale d’avanguardia. Per lo smaltimento ci sarà un bando europeo che garantisca l’utilizzo delle migliori tecnologie. La pubblica amministrazione va sottratta dalla strumentalizzazione del consenso. L’importante è che funzioni e sia al servizio dello sviluppo e non il freno. La pubblica amministrazione, alle prese con i forti tagli provocati dalla manovra del Governo, deve operare sempre più per aiutare le imprese nella loro competitività. Altro importante obiettivo sono le energie rinnovabili. Dobbiamo per questo ragionare sull’eolico, su impianti a biomasse, sul fotovoltaico. La manovra del Governo, in conclusione, è arrivata all’improvviso e manca un pezzo: non pensa allo sviluppo, alla ricerca, all’innovazione, alla formazione. A differenza di ciò, questi elementi sono ben presenti nel nostro programma di governo regionale”. PG/AS/MP/TB

Ultimo aggiornamento: 09/06/2010