(Acs)Perugia, 26 marzo 2013 – Gli interventi conclusivi dei consiglieri regionali. Seguirà il comunicato con le conclusioni della presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini e l'esito della votazione sull'atto.
INTERVENTI:
GIANFRANCO CHIACCHIERONI(Pd):“ TUTTI INSIEME DOBBIAMO VINCERE LA SFIDA DELLA GLOBALIZZAZIONE - Sostanzialmente tutti, chi più chi meno, ci sentiamo spesso insufficienti rispetto al difficilissimo compito di affrontare la crisi secondo l'orientamento della società. Una crisi caratterizzata dall'assenza di credito, dal calo della domanda interna, da un grandissimo debito pubblico, corruzione, malavita organizzata e dal fortissimo grido di aiuto che ci arriva giornalmente dalla grande industria fino alle piccole e medie imprese. Il nostro obiettivo di inizio legislatura era quello di riuscire a mantenere alta la qualità dei servizi e il livello del welfare attraverso concrete riforme nel sistema regionale. Da qui abbiamo dato seguito a molteplici iniziative, ma la situazione è andata precipitando. Nonostante tutto abbiamo dato corso ed attuato un processo riformatore molto forte sul sistema sanitario, sul mondo della forestazione ed avviato la riforma del trasporto pubblico, oltre a quelle, più in generale, della macchina amministrativa regionale. Oggi è necessario accelerare il processo riformatore perché la crisi non accenna a calare, ma anzi è ancora più forte ed incisiva. Non si può pensare di tornare al 'tutto pubblico', dove è possibile, è giusto affidare al mercato la gestione di molteplici realtà e servizi, inserendo chiaramente misuratori di efficienza. Una insoddisfazione generalizzata proviene direttamente dalla società. E noi non possiamo perdere neanche un minuto nell'affrontare la crisi del sistema economico e produttivo dell'Umbria. Non è assolutamente vero che la sinistra italiana sa soltanto fare una politica fiscale e contributiva, noi sappiamo fare bene la politica della crescita mettendo in campo le giuste soluzioni. Dobbiamo capire se gli strumenti che abbiamo, come Sviluppumbria e Gepafin, li stiamo utilizzando bene, fino in fondo o se invece c'è la necessità di rivederli e rafforzarli. Dobbiamo giocare la partita dei finanziamenti europei attraverso la predisposizione di progetti concreti ed attuabili, indispensabili per ridare ossigeno alle nostre imprese e ai nostri imprenditori a cui dobbiamo essere vicini. Tutti insieme dobbiamo vincere la sfida della globalizzazione”.
ORFEO GORACCI (Comunista umbro): “VOTO CONTRARIO SUL DOCUMENTO CHE È DEBOLE, PUR CONTENENDO DIVERSE COSE CONDIVISIBILI - Spiegherò il mio voto non favorevole dandone una lettura sia politico amministrativa che riguardo le relazioni politico-istituzionali. Voterò favorevolmente, invece, le eventuali proposte emendative nelle quali mi riconosco. Si tratta di un documento debole, che contiene comunque diverse cose condivisibili, non solo per la critica al liberismo, fermo restando che nessuno è stato più liberista di Monti, appoggiato in maniera trasversale dalle forze politiche rappresentate anche in quest'Aula. Non si è capito che la gente, il popolo, non accetta più di essere scavalcato nelle decisioni su argomenti che devono essere partecipati e condivisi: sulla questione dei rifiuti sento silenzi assordanti. Si potrà bruciare di tutto, anche le gomme, ciò che di più inquinante viene prodotto. La riforma della sanità è la fotografia di paletti che, nonostante il dibattito politico e istituzionale, nessuno ha voluto intaccare. E così la convenzione già predisposta evidenzia che il potere dell'Università è maggiore di quanto ci aspettavamo, e non lo dico solo io ma è evidente a molti, a cominciare dai sindacati. Per quanto riguarda il lavoro la questione diventa sconcertante: non siamo più in grado di garantire nemmeno 700 euro al mese, cifra di poco sopra la soglia della povertà, ai 22 dipendenti della Sirio ecologica, che ci guardano assistendo inermi alla nostra impossibilità di aiutarli concretamente. Non si pensa di trovare il modo giusto, anche chiedendo a Roma come fare, magari annullando l'acquisto degli F35 per tornare ad occuparci della nostra gente. L'altra motivazione che adduco al mio voto non favorevole attiene ai rapporti politico-istituzionali: non rimarcherò i mancati inviti al sottoscritto in diverse occasioni dove avrei potuto dare un contributo, se non altro come componente della maggioranza, ma problemi di relazione ve ne sono: se pongo un problema e lo faccio conoscendo bene la realtà di cui si parla, non mi si venga a dire, faccio l'ultimo esempio, che a Gubbio di farmacie se ne possono fare quattro, quando la realtà è che due già hanno fatto domanda per uscire dal centro storico”.
MASSIMO BUCONI (Psi) “LAVORO E WELFARE AL CENTRO DI TUTTI GLI IMPEGNI; VERIFICA SUL PIANO RIFIUTI E RIDUZIONE DEI COSTI DELLE SOCIETÀ PARTECIPATE” - Siamo consapevoli delle difficoltà del momento e della conseguente difficoltà a fare importanti scelte di bilancio. Questo ci obbliga a scelte politiche chiare su temi qualificanti. Noi ne individuiamo due, il lavoro e il welfare. Il primo inteso anche come sostegno al sistema di sviluppo delle imprese, al superamento del patto di stabilità alla cassa integrazione in deroga, a favorire al meglio la futura ripresa economica. Sul welfare la Regione ha mantenuto gli impegni finanziari dell'anno scorso con qualche piccola aggiunta consentita da risorse nazionali aggiuntive. Riteniamo importante anche lavorare ad un testo unico delle leggi sul welfare nella convinzione che occorra sviluppare una economia sociale e valorizzare le tante forme di volontariato. In questa logica dobbiamo elaborare e dare dignità ad un piano di interventi contro la povertà ed a favore dei più deboli. Su questi temi, prima ancora che sulle grandi opere difficili da realizzare, dobbiamo tornare a confrontarci con i cittadini. La Regione con difficoltà sta facendo il proprio dovere; ma occorre garantire l'impegno di tutte le amministrazioni.
Suggerisco la convocazione di un Consiglio regionale specifico sullo stato dell'arte del Piano regionale dei rifiuti. Deve essere chiuso con chiarezza e in tempi certi il cosiddetto ciclo dei rifiuti. Una riflessione va fatta anche sulla riduzione dei costi delle società partecipate dalla Regione, sugli stessi trasporti; sulle politiche fiscali anche in riferimento agli strumenti di effettivo accertamento del reddito. In ultimo da non trascurare il rapporto con i cittadini con la Pubblica amministrazione e la politica. Dobbiamo capire come far partecipare attivamente i singoli, già nella fase di elaborazione dei programmi e non più sulle scelte calate dall'alto". AS/PG/GC
