CONSIGLIO REGIONALE (5): APPROVATI LEGGE FINANZIARIA E COLLEGATO - LUNGO DIBATTITO E DIVISIONI NELLA MAGGIORANZA. SUL “COLLEGATO” IDV E PRC-FDS NON PARTECIPANO AL VOTO, L’UDC VOTA A FAVORE
La prima giornata dei lavori del Consiglio regionale si è conclusa con l'approvazione della Legge Finanziaria (20 sì, Pd, Prc, Idv, Socialisti, Per l'Umbria - Catiuscia Marini presidente e 9 no, Pdl, Fli, Udc e Lega) e del Collegato (17 sì, Pd, Per l'Umbria Catiuscia Marini presidente, Socialisti, Udc - 7 no, Pdl e Lega), Idv e Prc-Fds non hanno partecipato al voto. Acceso dibattito, anche all'interno della maggioranza, sull'emendamento della Giunta riferito alla chiusura del ciclo dei rifiuti avversato da Idv e Prc-Fds e sui canoni di concessione per acque minerali e materiali di cava.
29 Mar 2011 01:00
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(Acs) Perugia, 29 marzo 2011 – Dopo l'intervento dell'assessore Franco Tomassoni e la replica della relatrice di minoranza, Fiammetta Modena, l'Aula è passata al voto sulla Legge Finanziaria (20 sì, Pd, Prc, Idv, Socialisti, Per l'Umbria Catiuscia Marini Presidente e 9 no, Pdl, Fli, Udc e Lega) e sul Collegato (17 sì, Pd, Per l'Umbria-Catiuscia Marini presidente, Socialisti, Udc; 7 no, Pdl e Lega), Idv e Prc-Fds non hanno partecipato al voto. Il Consiglio regioanle è riconvocato per domani alle 16.30 per approvare il disegno di legge sul bilancio di previsione 2011.
In sede di dichiarazione di voto sul Collegato il capogruppo del Prc, Damiano Stufara, ha evidenziato: “Sui rifiuti eravamo pronti ad accettare la mediazione offerta dalla presidente Marini. A malincuore abbiamo dovuto prendere atto che all'interno del Pd c'è chi vuole destabilizzare la maggioranza che governa questa Regione, indebolendo la presidente. Intendiamo sottrarci a questi meccanismi e per questo non parteciperemo alla votazione”. Paolo Brutti (Idv) ha parlato “di una forzatura contro alcune misure che erano mirate a mettere in luce la qualità di governo di una Regione. Quando si passa dalla teoria sullo sviluppo e sull'ambiente alle misure concrete si evidenzia una frattura, un limite che viene posto da una componente della maggioranza seguendo schemi vecchi, sia in materia di rifiuti che di canoni di concessione. Il vulnus è talmente da grande da mettere in dubbio l'intero valore della manovra. L'impossibilità di raggiungere una mediazione dimostra che la penetrazione di certi interessi, anche tra di noi, è molto forte. Non ci faremo mettere nell'angolo, continueremo a portare avanti le nostre priorità, senza accettare la logica dello scontro, non parteciperemo al voto”. Sandra Monacelli (Udc) ha spiegato di votare in favore del Collegato per evitare posizioni pregiudiziali, apprezzando una evoluzione interessante con un voto positivo come segno di disponibilità al confronto. Per Renato Locchi (Pd) il Bilancio presentato era convincente e non è stato necessario emendarlo. È stata soltanto difesa una posizione, della Giunta, che il Pd sostiene: “Una questione però non ci convince. Il tempo dei partiti di lotta e di governo è finito. Serve unità dentro la coalizione, senza prevaricazioni e senza diritti di veto. Con questa discussione e con quella sul Dap si è passato il segno”. Fiammetta Modena (portavoce Pdl – Lega) ha rilevato che “ad un anno delle elezioni la maggioranza è già cambiata. Mi sento di chiedere alla presidente Marini e al Pd se questa maggioranza esiste e se i rappresentanti delle forze che non votano il Collegato rimarranno nell'Esecutivo”. Infine Roberto Carpinelli (Per l'Umbria Catiuscia Marini Presidente) ha evidenziato che “il vicepresidente Goracci ha posto alla presidente Marini una domanda sulla tenuta della maggioranza quando forse doveva essere il contrario. Inoltre va detto che non c'è alcun cambio di maggioranza, dato che l'Udc si è presentata alle elezioni anche in antitesi al centrodestra. La maggioranza esiste e si ritrova nelle cose da fare. Voterò a favore del Collegato”. Per Raffaele Nevi (Pdl) “non siamo più di fronte ad un gioco politico. Due gruppi, determinanti se non altro per fini elettorali, si sono dissociati. Stufara inoltre ha detto che la presidente Marini è stata messa in minoranza e che nel Pd c'è qualcuno che lavora per indebolirla. Paolo Brutti ha addirittura detto che parte della maggioranza è telecomandata da poteri forti che ne orientano le scelte. Si tratta di dichiarazioni gravi che minano dal profondo la coalizione e di cui il Consiglio regionale deve discutere. La presidente deve chiarire se esiste ancora una maggioranza”. Gianluca Cirignoni (Lega nord), annunciando il voto contrario, ha rimarcato che “c'è una maggioranza che fa' anche l'opposizione, che non sempre sostiene la Giunta. In quest'Aula si è parlato di poteri forti che sono dietro la maggioranza e questo richiede un chiarimento da parte della presidente Marini. Non possiamo accettare che si siano questi sospetti: stigmatizziamo il comportamento dell'Idv che fa parte della maggioranza solo quando gli risulta comodo chiediamo che certe dichiarazioni vengano chiarite”.
Prima del voto finale sono stati approvati tutti gli emendamenti della Giunta: sul reclutamento del personale delle Aziende sanitarie regionali; sull'Irap; sui fondi per la protezione civile e per l'associazionismo di promozione sociale; sul sostegno ad agricoltura e zootecnia. Approvati all'unanimità gli emendamenti sui fondi per l'osservatorio sulle infiltrazioni criminali (proposti dai componenti della Commissione regionale antimafia), sui contribuiti alle imprese del commercio danneggiate dal terremoto del 2009 e (emendamento Zaffini–Monacelli) che introduce la clausola valutativa sull'applicazione della legge per l'imprenditoria giovanile. Bocciato l'emendamento Cirignoni (Lega nord) che proponeva di innalzare di 1 milione di euro gli interventi a favore delle aziende dell'artigianato e del commercio colpite da crisi occupazionali e aziendali.
GLI EMENDAMENTI SUI RIFIUTI - L'emendamento aggiuntivo (articolato in 2 commi che prevedono: l'abrogazione di un articolo della legge 13/2009 relativo alla stesura del Piano d'Ambito che l'Ati deve stilare nel rispetto di quanto previsto dal Piano regionale sui rifiuti e l'impegno, per l'Ati, di stilare entro il 31 dicembre 2011 uno studio finalizzato all'individuazione del sito dove realizzare l'impianto di trattamento termico dei rifiuti) a firma dei consiglieri Locchi, Buconi e Carpinelli, è stato approvato con 17 voti favorevoli e 12 contrari (Idv, Prc, Pdl, Lega). Sull'argomento c'è stato un acceso dibattito (riportato di seguito) che ha visto gli interventi dei consiglieri Paolo Brutti (Idv), Damiano Stufara (Prc), Renato Locchi (Pd), Raffaele Nevi (Pdl), Sandra Monacelli (Udc), Orfeo Goracci (Prc), Gianluca Cirignoni (Lega Nord), Silvano Rometti (assessore all'ambiente), Massimo Buconi (Socialisti), Oliviero Dottorini (Idv), Catiuscia Marini (presidente Giunta). Il voto sull’emendamento è avvenuto dopo una sospensione di oltre mezz’ora per un confronto in maggioranza.
GLI EMENDAMENTI SUI CANONI DI CONCESSIONE: Gli emendamenti aggiuntivi che proponevano l'innalzamento dei canoni di concessione per lo sfruttamento delle acque minerali e per i materiali di cava, al fine di destinare risorse alla manutenzione degli acquedotti pubblici e al ripristino ambientali dei territori danneggiati, (firmati dai consiglieri Dottorini e Brutti, Stufara e Goracci) sono stati illustrati da Oliviero Dottorini (Idv) e Orfeo Goracci (Prc). Sugli emendamenti di Italia dei valori e Rifondazione comunista si sono espressi, con parere negativo, sia la maggioranza che la Giunta regionale, portando alla loro bocciatura: 5 sì (Idv, Prc, Udc) e 23 no per l'emendamento relativo alle acque minerali e 5 sì (Idv, Prc, Udc) e 24 no per l'emendamento sulle cave.
IL DIBATTITO SUI RIFIUTI: PAOLO BRUTTI (Idv), che ha chiesto il ritiro dell'emendamento che “rimette in discussione quanto previsto dal Dap, andando a scegliere tecnologie e dimensioni degli impianti senza sapere quali saranno le quantità da trattare. Il Documento prevede che gli impianti di chiusura del ciclo possono essere progettati solo al raggiungimento del 50 per cento di raccolta differenziata. Ci troviamo di fronte ad una violazione del Dap e ad una liberatoria per tutti gli Ati, che potranno fare ciò che vogliono. Questo emendamento rappresenta una prevaricazione della maggioranza verso una parte della maggioranza stessa: esso può pregiudicare il nostro voto sul Collegato e la sua approvazione rappresenterebbe uno strappo, aggravato dal soccorso offerto da voti provenienti dall'opposizione”. DAMIANO STUFARA (Prc) ha condiviso la posizione espressa dall'Italia dei valori: “Il Dap indica come priorità il raggiungimento di un obiettivo minimo di raccolta differenziata. Quindi il nostro primo impegno deve essere quello di fornire ai Comuni gli strumenti per raggiungere prima il 50 e poi il 65 per cento. E invece non ci sono risorse aggiuntive per questo ed anzi gli stanziamenti si riducono. Inoltre si prevede di progettare gli impianti di smaltimento prima che l'obiettivo del 50 per cento sia raggiunto. Così si invertono le priorità e si va contro quello che è stato stabilito nel Dap. Il Prc voterà contro”. RENATO LOCCHI (Pd): “è strano che l'emendamento non si stato illustrato dai proponenti ma dai suoi detrattori. In ogni caso si tratta di un emendamento della Giunta che in Prima commissione è stato bocciato proprio con i voti dell'opposizione. Distinguere tra il Piano di Ambito dell'Ati 2 e il Piano di attuazione è un fatto giusto, dato che nella provincia di Perugia ci sono 3 Ati e la distinzione rende più agevole stilare il Piano di fattibilità entro cui individuare l'impianto per la chiusura del ciclo. Dobbiamo recuperare un ritardo evidente, dato che entro il 31 dicembre deve essere pronto il Piano di fattibilità dell'Ati 2 e senza una unità profonda tra Ati e Regione non si riuscirà a rispettare il termine di fine anno. L'Umbria, dopo aver fatto scelte lungimiranti negli anni '80, ha perso 5 anni (dal 2000 al 2005) e quel terreno è stato solo parzialmente recuperato nell'ultimo quinquennio. Non c'è più tempo per rinvii e furbizie tattiche”. RAFFAELE NEVI (Pdl): “La realtà è che avete fatto una scelta scellerata con il Dap il 50 per cento di raccolta differenziata non verrà raggiunto. Tutti si chiedono quanto costerà l'applicazione del Piano rifiuti e i cittadini si stanno accorgendo che la tassa sui rifiuti aumenta ed aumenterà ancora, come ha denunciato anche il sindaco di Spoleto. Non siamo pregiudizialmente favorevoli o contrari all'inceneritore: siamo contrari a questo emendamento perché prima di tutto va chiarito quali sono le modalità più sostenibili e meno costose per chiudere il ciclo. Continuando a rinviare le scelte rischiamo di sprofondare ulteriormente nell'emergenza. I cittadini iniziano a pensare che dietro queste scelte ci siano interessi diversi da quelli che vengono dichiarati”. SANDRA MONACELLI (Udc): “Voterò sì all'emendamento. Non si tratta del soccorso di una parte dell'opposizione a una parte della maggioranza, ma del rifiuto di un ricatto avanzato da una parte della maggioranza su una questione di importanza strategica. La Regione non può abdicare al proprio ruolo: alcune scelte oggi vanno fatto, prima che sia troppo tardi e che si presentino anche in Umbria degli scenari campani”. ORFEO GORACCI (Prc-Fds): “Il capogruppo del Pd, Locchi, nel suo intervento, ha dato giudizi pesanti che ritengo preoccupanti per la maggioranza. Credo che, in base a quanto è stato presentato, qualche elemento di riflessione ci debba essere. Invito pertanto la presidente Marini a ragionare su questo aspetto. Con questo emendamento si va indietro su due passaggi determinanti: sul Dap su cui abbiamo discusso circa un mese fa e sul Piano regionale che era stato già approvato. Quando sento che questo emendamento viene approvato da un pezzo dell'opposizione, quando vedo un ordine del giorno a firma dei tre consiglieri che hanno presentato l'emendamento con l'aggiunta della firma del consigliere Monacelli, chiedo se la maggioranza è tranquilla e se ci sono movimenti in questa fase politica che sta avendo molti scossoni. E ancora, vorrei ricordare a Locchi che dal 2000 al 2005, come nel quinquennio successivo, la presidente della Giunta era la stessa persona, e non è irrilevante, poi ricordo che proprio dal 2000 al 2005 la raccolta differenziata fece un grande balzo, a differenza di quanto avverrà, proporzionalmente, negli anni successivi. Non credo che quella di essere in ritardo sia la risposta, che tra l'altro va in feroce contraddizione con l'idea di incentivazione per la raccolta, perché se la 'differenziata' deve essere un obiettivo, è necessario anche richiamare quei Comuni che continuano a 'traccheggiare'. Non vorrei che in fondo alla questione ci sia un retro pensiero che consiste nell'andare comunque in emergenza con i cementifici pronti all'evenienza. Del resto lo fanno in altre parti e le pressioni in proposito sono enormi. Il voto eventuale di oggi non aiuta certo il clima di serenità all'interno del centrosinistra”. GIANLUCA CIRIGNONI (capogruppo Lega nord): “Nel dichiarare il voto contrario a questo emendamento, intendo sottolineare l'importanza che riveste per l'Umbria la chiusura del ciclo dei rifiuti, ma anche il raggiungimento dell'obiettivo di raccolta differenziata che ci siamo prefissi, che rappresenta un passaggio fondamentale prima di parlare di termovalorizzazione. Per quanto riguarda le misure per incrementare la raccolta differenziata vanno aumentate in maniera esponenziale le sanzioni nei confronti dei Comuni che non raggiungono gli obiettivi stabiliti”. SILVANO ROMETTI (assessore Ambiente): “Dopo l'approvazione del Dap, dove su questi punti si era definita una posizione chiara, rimango sorpreso da questa discussione. Non ravviso alcuna accelerazione o forzatura rispetto a quanto abbiamo concordato nel Dap e votato un mese fa. In quel Documento è scritto che, entro il 2011 va predisposto il piano di fattibilità e che prima di passare alla fase realizzativa dell'impianto si rende necessario conseguire un livello di raccolta differenziata pari al 50 per cento. Il Dap è un atto di programmazione, che ha una valenza interna all'Amministrazione regionale. Non è un atto che vincola altri soggetti a rispettare le azioni in esso contenute. Per cui la Giunta ha ritenuto che la cosa migliore era quella di stilare un protocollo di intesa con tutti i Comuni (sottoscritto 20 giorni fa) per il rafforzamento di ogni azione volta al raggiungimento dell'obiettivo di raccolta differenziata. Va tenuto conto che dalla fase in cui si parla di fattibilità e di fase propedeutica, alla fase realizzativa passeranno due o tre anni. Quindi se aspettiamo di arrivare al 50 per cento prima di parlare di impianto di trattamento termico per recupero energetico, i ritardi poi saranno evidenti. Quindi i due percorsi devono camminare insieme e paralleli. Tutto ciò è in corale coerenza con quanto contenuto nel Dap. Inserire ciò nella 'finanziaria' ci consente di dargli forza di legge, quindi una volontà politica chiara e precisa. Nel Piano dei rifiuti, il piano di fattibilità è inserito nel Piano di Ambito dell'Ati numero 2. Sappiamo bene che la fase propedeutica di questa operazione (piano di fattibilità, ricerca della tecnologia, progetto finanziario) sono operazioni che non si potranno fare in pochi mesi, ma che richiedono tempo. Quindi se l'Ati ci chiede di mettere in moto due percorsi in modo parallelo per far sì che gli obiettivi possano essere più agevolmente raggiunti, non dobbiamo creare alcun ostacolo. La Giunta ha sempre operato su indicazioni precise contenute nel Dap. L'emendamento quindi è coerente con l'impostazione dell'Esecutivo”. MASSIMO BUCONI (Psi) C'è un aspetto politico in tutto ciò: un conto è un fatto sporadico un conto episodi ricorrenti. Io sono contro i sotterfugi. Su questa materia si discute da decenni, Piano rifiuti, Dap. Non vedo alcuna incoerenza nel documento. Gli gli impianti di incenerimento non siano sostitutivi della raccolta differenziata, ma il Piano rifiuti ha previsto per l'Ati 2 il compito di chiudere i ciclo dei rifiuti. A fronte di ciò una classe dirigente seria deve essere vicina e solidale con l'Ati 2, con un atto coerente e solidale. Più di una volta ho detto che non è corretto ed è pericoloso sottovalutare i problemi al momento che si presentano. Quando è stato bocciato in I Commissione l'emendamento non ho sopravvalutato l'accaduto, oggi però l'Aula deve chiarire quali sono i ruoli su un tema così importante come lo smaltimento dei rifiuti .
OLIVIERO DOTTORINI (Idv): “Ci sembra una forzatura maldestra e immotivata. Più che il comma 2 dell'emendamento è grave il comma 1 che modifica la legge e il Piano. Da quel comma lo studio di fattibilità esce dal piano d'ambito. Perché farlo in un atto collegato alla finanziaria e non in maniera aperta con un dibattito? Invece si sceglie un emendamento. Noi, all'interno della maggioranza, abbiamo raggiunto un equilibrio, una posizione avanzata che oggi viene rimessa in discussione. Faccio appello alla presidente ad assumere una iniziativa, anche relativamente al comma 1”.
CATIUSCIA MARINI (Presidente della Giunta regionale): “Bisogna sgombrare il campo da ogni tipo di equivoco. Il comportamento della Giunta è coerente con il programma elettorale, con le linee programmatiche, con quanto inserito nel Dap e con le scelte delle precedenti legislature. Al di la dei ritardi l'Umbria non è in emergenza: è stata in passato in grado di sopperire ai problemi di altre Regioni. Ricordo che ci sono state emergenze anche in Lombardia. Per questo noi poniamo il problema di salvaguardare l'Umbria, in coerenza con la legislazione nazionale ed europea, sopratutto quest'ultima per evitare che l'Umbria si possa trovare in emergenza. Per questo vogliano accelerare l'esecuzione del Piano rifiuti su temi che non hanno trovato soluzioni negli anni precedenti. Nessuna ambiguità sulla raccolta differenziata. Fin dal primo giorno di legislatura ne abbiamo sollecitato l'accelerazione indipendentemente dagli incentivi regionali; insistendo sui benefici i comuni avranno con la raccolta ad una quota ottimale del 60-70 per cento. Abbiamo operato con obiettivi coerenti ed atti principalmente concentrati ad accelerare la crescita annuale di differenziata, anche del 5-7 per cento ma costante annuale. È questo il punto centrale, unitamente a scelte di riciclo e riuso che nel sistema umbro manca, inteso come seconda linea di investimento ed intervento da concordare con il sistema delle imprese. Terzo punto la chiusura del ciclo come obiettivo per il quale non si sposa nessuna soluzione a priori, ma presuppone scegliere per tempo il tipo di impianto. Questa è la modalità e il Dap ci dice che dobbiamo avere a disposizione anche uno studio di fattibilità, sul tipo di impianto, sulla tecnologia, sul come finanziarlo. Questa è una scelta degli Ati e il nocciolo vero dell'emendamento è quello del punto 2. Ed è evidente che lo studio di fattibilità sarà determinante. Dovrà dirci se servirà una gara pubblica o una società mista?. Ecco che prima arrivo lo studio di fattibilità e prima possiamo scegliere. Era ed è utile che entro il 31 dicembre l'Ati ci metta a disposizione questo elemento fondamentale”. AS/GC/MP/TB
