CONSIGLIO REGIONALE (4) BILANCIO: “RENDICONTO 2010 IN EQUILIBRIO ED EFFICIENTE” - APPROVATO DALL'AULA CON I VOTI DELLA MAGGIORANZA IL RENDICONTO GENERALE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 2010 DELLA REGIONE

Con i voti favorevoli della maggioranza (18) e contrari (11) delle opposizioni, il Consiglio regionale ha approvato il 'Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2010'. Per Luca Barberini(PD-relatore di maggioranza) e per l'assessore regionale al Bilancio, Gianluca Rossi “l'esercizio finanziario 2010 rappresenta una attività amministrativo-contabile di grande attenzione ed equilibrio che contraddistingue la finanza pubblica regionale”. Critico, invece, il relatore di minoranza Massimo Monni (PdL) che, oltre a puntare il dito sul ritardo (“sei mesi”) con il quale l'atto è giunto in Aula,  ha evidenziato “l'incremento del 26 per cento del disavanzo finanziario, derivante principalmente dalla mancata attivazione di mutui autorizzati”. Gli aspetti maggiormente caratterizzanti del resoconto riguardano, come lo stesso assessore Rossi ha rilevato, “un elevato grado di realizzo complessivo delle entrate (94 per cento). Da registrare – ha detto - un alto grado di attendibilità delle previsioni di bilancio testimoniato da un indice di variazione particolarmente contenuto (entrate 2 per cento – spese 1 per cento)”.

Data:

31 Gen 2012 00:00

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(Acs) Perugia, 31 gennaio 2012 - “L'esercizio finanziario 2010 rappresenta una attività amministrativo-contabile di grande attenzione ed equilibrio che contraddistingue la finanza pubblica regionale”. Lo hanno sottolineato all'unisono il relatore di maggioranza, Luca Barberini (PD) e l'assessore al Bilancio Gianluca Rossi nel presentare all'Aula il  'Rendiconto generale dell'amministrazione della Regione Umbria per l'esercizio finanziario 2010'. L'atto è stato approvato con 18 voti favorevoli della maggioranza, l'opposizione (Relatore di minoranza Massimo Monni – PdL) ha espresso voto contrario (astensione sull'articolo concernente la parte di bilancio relativa al Consiglio regionale) puntando il dito anche sul ritardo con il quale il documento è giunto all'approvazione dell'Assemblea.

Nella sua relazione di maggioranza, Barberini (sintesi nella scheda) ha osservato che “stiamo attraversando un momento difficile nel quale, soprattutto alle istituzioni, è richiesto di concorrere al risanamento del Paese. L'Umbria, come si intuisce dai dati contenuti in questo atto, si presenta, grazie ad una costante attenzione nell’attività amministrativo-contabile, con  i conti in ordine e rispettando i vincoli, sempre più stringenti, della finanza pubblica. La situazione finanziaria e patrimoniale della Regione, pur in presenza di quadro congiunturale non positivo per l’economia italiana ed europea, può guardare al futuro con la consapevolezza di avere i conti in ordine ed in grado di saper cogliere le sfide dei prossimi anni”.
 
Monni, nel suo intervento ha lamentato come “ancora una volta la presentazione del rendiconto finanziario al Consiglio regionale  arriva con sei mesi di ritardo. Il disavanzo finanziario del 2010 – ha poi evidenziato - vede un incremento del 26 per cento, derivante principalmente dalla mancata attivazione di mutui autorizzati, questo significa che sono stati attivati mutui per finanziare qualche iniziativa, senza portare a termine il progetto. Non viene allegato – ha anche osservato - il rendiconto del 2010 (riferimento esercizio 2009) riferito alle Agenzie del Centro studi delle politiche dell'Ater ed ex Esau. Anche oggi sui giornali – ha quindi commentato - viene riportata la notizia dello scivolamento in serie B della Regione Umbria, con il conseguente  declassamento del rating di affidabilità. Questo – ha detto Monni - significa che nel momento in cui verranno piazzati i Titoli della Regione si avrà un notevole aumento del tasso di interesse da pagare, una situazione che potrebbe creare grandi problemi ai bilanci della Regione”.

Gli aspetti maggiormente caratterizzanti l'esercizio finanziario 2010 riguardano, come lo stesso assessore Rossi ha rilevato, “un elevato grado di realizzo complessivo delle entrate (94 per cento). Da registrare – ha detto - un alto grado di attendibilità delle previsioni di bilancio testimoniato da un indice di variazione particolarmente contenuto (entrate 2 per cento – spese 1 per cento).  Il totale dei residui attivi al 31 dicembre 2010 è pari a 1,7 miliardi di euro, con una riduzione di circa 800 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il rendiconto rivela un basso grado di vetustà dei residui attivi e un forte impulso all'attività di smaltimento dei residui passivi con un indice pari al 46 percento. Nell'ultimo decennio – ha fatto sapere Rossi - la Regione non è mai ricorsa ad anticipazioni di cassa, vi è stato un rispetto anche per il 2010 del Patto di stabilità che ha consentito anche una cessione, attraverso il 'Patto verticale', di 3,9 milioni di euro al sistema degli Enti locali. Da sottolineare anche il fatto che il livello di indebitamento che negli ultimi dieci anni della Regione è rimasto sostanzialmente costante”.


SCHEDA DELLA LEGGE (Testo della relazione di maggioranza):
Le previsioni definitive delle entrate di competenza ammontano a 6miliardi 283milioni 243mila  euro. Se si escludono le partite di giro (2miliardi 786milioni 723mila euro) e l’avanzo finanziario pari ad 890milioni 483mila euro, derivante da economie correlate ad assegnazioni con vincolo di destinazione non utilizzate entro il 2009 e reiscritte nella competenza 2010, le entrate che hanno formato l'oggetto della gestione di competenza  sono state pari a 2miliardi 606milioni 37mila euro.
Le entrate di competenza accertate alla chiusura dell’esercizio 2010 ammontano a complessivi 2miliardi 662milioni 957mila euro, di cui 2miliardi 92milioni 239mila euro riscossi  e, conseguentemente la somma di 570milioni 718mila euro è stata conservata come residui attivi.

Se si escludono le contabilità speciali e le previsioni a carattere compensativo (anticipazione di cassa, ecc.), che ai fini delle fasi conclusive dell’entrata e della spesa si svolgono nella più completa indipendenza, nonché la mancata contrazione dei mutui per la copertura dei disavanzi finanziari, le previsioni assestate dalla parte entrata del bilancio di competenza, al netto dell'avanzo vincolato, presentano un grado di realizzazione, pari al 94per cento.

Un dato che assume un rilievo ancor più significativo con riferimento ai soli cespiti di entrata del titolo primo nel quale confluiscono le fonti di finanziamento di natura tributaria; si registra, infatti, un valore  dell'indice che si attesta quasi al 100 per cento del previsionale. Considerevoli le  risultanze delle azioni intraprese per il recupero dell'evasione fiscale, prevalentemente la  tassa automobilistica per un livello dei recuperi che si attesta sui 14 milioni di euro, grazie all’effetto positivo derivante dall’invio degli avvisi bonari per l’annualità 2008 ed il recupero coattivo tramite il concessionario della riscossione.

In termini di composizione il gettito riveniente dalle entrate di natura tributaria presenta la seguente articolazione: l'IRAP costituisce il 24 per cento di tale aggregato mentre la tassa automobilistica e la tassa addizionale  all'IRPEF si posizionano interno al 7 per cento. Viene evidenziato il ruolo preponderante, nel mix di fonti di finanziamento di natura tributaria, della compartecipazione IVA la cui quota di composizione si attesta ad oltre il 58per cento.

Le spese di competenza, impegnate alla chiusura dell’esercizio 2010, ammontano a complessivi 2miliardi 821milioni 135mila euro, di cui 2miliardi 158mila 568mila euro pagati e 662milioni 567 mila euro rimasti da pagare a fronte di una previsione definitiva di  6miliardi 76milioni 694 mila  euro, al netto dell’importo del saldo finanziario negativo determinato dalla mancata stipulazione di mutui già autorizzati nell’esercizio precedente. Di conseguenza le economie di stanziamento risultano paria a 3miliardi 255milioni 559mila euro.
I residui attivi definitivi complessivi accertati nel corso del 2010 sono pari a 1miliardo 663milioni 36mila euro. La consistenza dei residui passivi nel 2010 diminuisce rispetto al 2009 di circa 830milioni 455 mila euro; tale riduzione è dovuta in larga misura alla contrazione dei residui afferente le anticipazione per il fabbisogno sanitario pari ad euro 829milioni 96mila euro.

Il Patrimonio della Regione al 31 dicembre 2010  risulta costituito da immobilizzazioni per un valore di  584milioni 374mila 920 euro

Le entrate presentano un elevato grado di realizzo pari al 94 per cento e per quelle di natura tributaria si arriva al 100per cento; elevato grado di attendibilità delle previsioni, con indici di variazione molto contenuto (2 per cento per le entrate e 1 per cento per le uscite);

I residui attivi , pari 1,7 miliardi di euro (31-12-2010), presentano un basso grado di vetustà (solo il 6 per cento deriva da accertamenti ante anno 2006) e  sono ridotti di circa 800 milioni di euro rispetto al precedente esercizio; i residui passivi presentano un indice di smaltimento del 46 per cento; nel corso dell’anno 2010, come da diversi anni, la Regione non ha mai ricorso ad anticipazioni di cassa; il saldo finanziario netto è negativo per 263 milioni di euro, in quanto non sono stati stipulati mutui per 207 milioni di euro relativi al periodo 2006/2009 ed  56 milioni di euro per l’annualità 2010; anche per l’anno 2010, come in precedenza, la Regione ha rispettato completamente i vincoli del patto di stabilità.
Lo stock di debito ammonta ad 360 milioni di euro, con un costo estremamente contenuto pari al 2 per cento delle entrate correnti, con un livello costante negli anni e con un rapporto debito/entrate correnti che è passato del 23 per cento del 2000 al 17 per cento del 2010.  AS

Ultimo aggiornamento: 31/01/2012