CONSIGLIO REGIONALE (3) PIANO ZOOTECNICO REGIONALE: VIA LIBERA DELL'AULA AL PRIMO PROGETTO ORGANICO DEL SETTORE – OBIETTIVI: QUALITÀ, INNOVAZIONE E TUTELA AMBIENTALE. ASTENUTO GORACCI (CU)

Con la sola astensione del consigliere Goracci (Cu), l'Aula di Palazzo Cesaroni ha approvato il Piano zootecnico regionale predisposto dall'Esecutivo regionale. La concentrazione dell'offerta, la creazione di reti d'impresa, il sostegno per investimenti legati alla gestione dei reflui, la diversificazione aziendale, la progettazione integrata di filiera, oltre alla sostenibilità ambientale degli allevamenti, sono gli obiettivi ribaditi dal relatore unico in  Aula, Gianfranco Chiacchieroni (presidente Seconda Commissione).

Data:

29 Lug 2014 01:00

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(Acs) Perugia, 29 luglio  2014 – Con 23 voti favorevoli ed un astenuto (Goracci – Cu), l'Assemblea Legislativa dell'Umbria ha approvato il Piano zootecnico regionale predisposto dall'Esecutivo regionale. La concentrazione dell'offerta, la creazione di reti d'impresa, il sostegno per investimenti legati alla gestione dei reflui, la diversificazione aziendale, la progettazione integrata di filiera, sono gli obiettivi ribaditi dal relatore unico in  Aula, Gianfranco Chiacchieroni (presidente Seconda Commissione) che ha rimarcato l'importanza di puntare alla “qualità delle produzioni legata a quella ambientale”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (Presidente Seconda Commissione – relatore unico): “IL PIANO RAPPRESENTA UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER UN SETTORE CHE RAPPRESENTA QUASI IL 50 PER CENTO DEL PIL UMBRO LEGATO ALL'AGRICOLTURA – Un atto che permette alla Regione di attuare una seria programmazione in un settore che rappresenta quasi il 50 per cento del PIL umbro legato all'agricoltura, in grado di garantire certezza alle imprese e di costituire un punto di riferimento per tutti gli operatori dell'agricoltura in generale. Si punta al mantenimento e all'incremento dell'attuale consistenza degli allevamenti e al MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLE PRODUZIONI, ma anche a potenziare, a livello qualitativo, le produzioni, puntando su prodotti zootecnici regionali di 'qualità superiore', sulle produzioni a forte connotazione territoriale al fine di promuovere le filiere interamente regionali, oltre che puntare sulla certificazione di prodotto e di processo. Il Piano tiene conto delle varie filiere regionali:  bovina, suinicola, ovi-caprina, fino a quella apistica, riportando dati, fabbisogni, tendenze ed implicazioni ambientali e fabbisogni energetici ed idrici. Da qui la definizione di una proposta di strategia per lo sviluppo del settore alla luce di un nuovo concetto di zootecnia, che deve necessariamente tenere conto della sostenibilità ambientale degli allevamenti.
Le linee di azione del Piano prevedono la promozione e il sostegno per l'inserimento dei giovani; investimenti in azienda; interventi finalizzati al miglioramento del benessere animale; l'associazionismo per favorire la concentrazione dell'offerta; la creazione di reti d'impresa; il sostegno per investimenti legati alla gestione dei reflui; la diversificazione aziendale; la progettazione integrata di filiera.
Grande attenzione è stata dedicata al “benessere animale”, alla qualità dei prodotti, ma anche all'incremento dei beni pubblici, puntando ad una vera sintesi tra agricoltura, ambiente e sanità. La procedura che ha portato all'approvazione di questo atto è stata estremamente complessa, ma rispettosa di un processo di partecipazione e di Valutazione ambientale strategica (Vas) che ha visto il coinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali interessati, delle organizzazioni di categoria del settore, oltre che di istituti scientifici e di ricerca che hanno fornito competenze tecniche di importanza fondamentale per consentire alla Giunta regionale la redazione della proposta in esame”.

Interventi:
ORFEO GORACCI (Comunista umbro): “NON VENGONO EVITATI I GRANDI IMPIANTI E POCA ATTENZIONE PER I PICCOLI - Questo Piano doveva essere definito ad inizio legislatura, mentre arriva soltanto alla fine. Colgo aspetti positivi in un atto assolutamente necessario per tutto il settore. Viene fatto un importante passo in avanti rispetto alla qualità e alla certificazione dei prodotti. Un settore, questo, che deve fare i conti con troppa burocrazia, soprattutto rispetto ai bandi. Il mio voto sarà comunque di astensione perché, per quanto attiene agli allevamenti suinicoli, non è stata fatta la scelta di evitare i grandi impianti e di avere più attenzione per i piccoli”.

SCHEDA:
IL PIANO ZOOTECNICO REGIONALE mira al mantenimento/incremento dell'attuale consistenza degli allevamenti e al miglioramento della qualità  delle produzioni.  Viene evidenziata l'opportunità di potenziare, a livello qualitativo, le produzioni, puntando su prodotti zootecnici regionali di 'qualità superiore', sulle produzioni a forte connotazione territoriale (promozione di filiere interamente regionali) e sulla certificazione di prodotto e di processo. Grande rilevanza assume la sostenibilità ambientale degli allevamenti.

Entrando nel merito della Misura 'Q34' (trasformazione degli effluenti suinicoli da liquidi a solidi attraverso compostaggio, lettiera permanente e depurazione), è stato prorogato fino a settembre 2015 (era scaduto lo scorso 31 dicembre 2013) l'adeguamento alle prescrizioni della misura da parte degli allevatori. Verrà avviata quindi un'attività dimostrativa basata su un diverso approccio organizzativo ed operativo che, attraverso il coinvolgimento dei diversi attori della filiera suinicola e l'utilizzo delle 'Migliori tecniche disponibili' (Mtd) riconosciute a livello europeo, si prefigge la possibilità di aumentare l'efficienza e la tracciabilità di spandimento dei liquami, guardando ad una maggiore sostenibilità ambientale degli allevamenti.

Le linee di azione del Piano prevedono la promozione e il sostegno per l'inserimento dei giovani; investimenti in azienda; interventi finalizzati al miglioramento del benessere animale; l'associazionismo per favorire la concentrazione dell'offerta; la creazione di reti d'impresa; il sostegno per investimenti legati alla gestione dei reflui; la diversificazione aziendale, la progettazione integrata di filiera. AS/

Ultimo aggiornamento: 29/07/2014