CONSIGLIO REGIONALE (2): “APPROVATO IL PROGRAMMA DI RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE DI INFORMATION AND COMMUNICATION TECHNOLOGY” - TRE CONSORZI SOSTITUIRANNO LE SEI SOCIETÀ ATTUALI

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la risoluzione che recepisce il “Programma di attività per il riordino del sistema regionale di information and communication technology” stilato dalla Giunta di Palazzo Donini. Prevista la riduzione da sei società a tre consorzi: Umbria Salute, Umbria Digitale e Umbria pubblica amministrazione.

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12 Nov 2013 00:00

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(Acs) Perugia, 12 novembre 2013 - L'Assemblea regionale ha approvato con 16 sì (Pd, Idv, Prc, Psi),  10 no (FI, Fd'I, Udc) e 1 astenuto (Goracci, Cu) la risoluzione che recepisce il “Programma di attività per il riordino del sistema regionale di information and communication technology” stilato dalla Giunta di Palazzo Donini. Respinta invece (17 no e 10 sì - Fi, Fd'I, Udc) la risoluzione predisposta dalle opposizioni (FI, Fd'I, Udc).

IL DOCUMENTO APPROVATO a maggioranza dall'Aula “condivide e approva il programma, impegnando però la Giunta regionale a: fornire un quadro di dettaglio degli organici del personale in essere nelle attuali 6 società del sistema Ict della Regione, dei relativi profili professionali e della loro nuova destinazione/allocazione che deriverà dalla costituzione dei tre soggetti consortili e delle funzioni assegnate. Individuare i criteri per il piano industriale che ogni consorzio dovrà definire, in particolare per il consorzio Umbria Digitale, soggetto al quale si riconosce una funzione di supporto infrastrutturale decisiva nelle politiche per lo sviluppo, la crescita e la competitività del sistema economico locale, a cui viene assegnato il compito di gestore della erogazione di servizi Ict integrati per tutti gli attori pubblici del territorio regionale. Definire in maniera chiara e puntuale quali professionalità e quale forza lavoro andranno a comporre i consorzi Umbria Salute e Umbria Digitale, con particolare attenzione alle professionalità degli stessi dipendenti, le cui competenze sono molto spesso interdisciplinari e multifunzionali. Tenere le dovute relazioni sindacali atte a salvaguardare le professionalità dei dipendenti delle società oggetto del riordino, anche al fine di raccordare le politiche di acquisizione del personale, in corso presso le aziende sanitarie rispetto ai piani definiti”.

LA RISOLUZIONE DELLE OPPOSIZIONI chiedeva di: “impegnare la Giunta a fornire un quadro di dettaglio degli organici del personale in essere, nelle attuali sei società del sistema incentivi alla nostra Regione, dei relativi profili professionali, della loro nuova destinazione e allocazione che deriverà in relazione alla costituzione dei tre soggetti consortili, e delle mission funzionali assegnate. Individuare i criteri per il piano industriale che ogni consorzio dovrà definire, in particolare per il Consorzio Umbria Digitale, prevedendo che gli Enti soci potranno rivolgersi indistintamente al mercato al consorzio per la gestione dei sistemi informativi. Promuovere la realizzazione di data center pubblici, anche in ambito sanità, attraverso il rafforzamento degli attuali data center regionali interni. Abbattere il digital divide nelle aree industriali umbre ad oggi non raggiunte dalla banda larga. Per il consorzio Umbria Salute, garantire la salvaguardia degli investimenti tratti dai privati su questo settore e introdurre la possibilità di rilevare aziende, private, che si occupano di gestione servizi Ict in ambito sanità. Prevedere la creazione di una consulta (tra i consorzi e le organizzazioni imprenditoriali del settore Ict del territorio umbro) che sarà utilizzata come organo di indirizzo dalla Regione Umbria per la rielaborazione dei propri baldi destinati allo sviluppo del settore”.

SCHEDA. La riorganizzazione del sistema regionale prevede la creazione di tre consorzi: Umbria salute, Umbria digitale e Umbria pubblica amministrazione, che andranno a sostituire le sei società attualmente esistenti (Webred, Centralcom, HiWeb, Webred servizi, Sir e Umbria servizi innovativi). Non ci saranno consigli di amministrazione, ma amministratori unici, inoltre trattandosi di società “in house”, ci sarà un forte risparmio legato all'assenza dell'obbligo del pagamento dell'iva sui servizi prestati alla Regione.
Umbria Salute sarà partecipata paritariamente al 25 per cento da Asl e aziende ospedaliere. Fornirà supporto tecnico e amministrativo anche come centrale unica per gli acquisti. Si occuperà di digitalizzazione del sistema puntando a risparmiare circa 6,5 milioni di euro attraverso soluzioni quali l'invio delle cartelle cliniche per posta elettronica e le prenotazioni sanitarie per via telematica. Tutto il personale di Webred che si occupa di sanità passerà a questo consorzio. A Umbria Digitale spetterà l'attuazione dell'agenda digitale, la manutenzione di reti e infrastrutture, la funzione di facilitatore per il sistema delle imprese. La scuola di Villa Umbra diventerà Umbria Pubblica Amministrazione, assorbendo anche le attività di formazione ora svolte dal Sir.

LE RELAZIONI.
RENATO LOCCHI (Pd): “IMPORTANTE PIANO DI RIORDINO, SUPERARE IL DIGITAL DIVIDE MA INDIVIDUANDO COMPETENZE NUOVE PER I CONSORZI - Gli obiettivi di questo piano riguardano la riduzione dei soggetti operanti nel settore, la semplificazione operativa e la separazione dei ruoli sulla base delle nuove priorità fissate dall’agenda digitale dell’Umbria. Lo sviluppo dei servizi Ict, anche in una logica di un rapporto pubblico e privato e in collaborazione con altri centri di studi di ricerca e soprattutto delle Università. La valorizzazione delle professionalità e delle competenze che vi sono nel sistema. Il risparmio della spesa di sistema, cercando di realizzare economie di scala rispetto al sistema dei servizi prestati. La dismissione di tutte le attività non connesse alle nuove missioni, cioè la gestione delle infrastrutture tecnologiche e digitali, l’erogazione di servizi infrastrutturali, e soprattutto diffusione della conoscenza del sistema umbro dei servizi applicativi telematici. Si tratta di un riordino importante, perché da sei soggetti si scende a tre, ma soprattutto perché vengono meglio definiti competenze e capacità. Nell’ambito della salute l’innovazione è importantissima, pensiamo alla possibilità di prenotare le prestazioni sanitarie da casa, attraverso internet, oppure direttamente attraverso il medico di famiglia, ricevere direttamente a casa i reperti di laboratorio, oppure dare la possibilità al nostro medico o a uno specialista di vedere tutto il nostro fascicolo sanitario. Si tratta di cose che cambiano concretamente la vita di tutti, che è necessario perseguire per il beneficio che portano ai cittadini (ora spesso costretti a fare lunghe fila al Cup), e al contempo altri grossi risparmi nella gestione dei servizi stessi. Ancora molto va fatto per superare il digital divide sia nelle infrastrutture che dal punto di vista culturale, non meno importante. L’abbattimento del digital divide richiede impegno di tutti, sia del pubblico che del privato, e noi, ovviamente, dobbiamo agire a partire dal pubblico anche per creare le migliori condizioni in cui possa agire il privato. Il mercato locale del software dovrà essere pronto a corrispondere appieno alle richieste emergenti, per portare innovazione a tutte le imprese umbre e a rispondere alle richieste sempre più qualificate di servizi digitali per la Pubblica Amministrazione. Questo non può che coinvolgere, appunto, anche tutto ciò che di privato c’è in questa Regione, a partire dalle Università e i centri di ricerca sul territorio. Si auspica, infine, che i nuovi soggetti che saranno incaricati di guidare i tre consorzi sappiano con speditezza raggiungere gli obiettivi di cui abbiamo parlato, affinché si possa cogliere i risultati attesi urgenti da questo settore. È indispensabile individuare competenze nuove che debbono governare il nuovo, evitando qualche errore che nel passato c’è stato (Umbria Tpl) allorché si sono varate iniziative nuove, chiamando a governarle coloro che avevano contrassegnato una fase precedente”. 
 
SANDRA MONACELLI (Udc): “UN PROVVEDIMENTO IN PROVETTA, CALATO DALL’ALTO, SENZA IL NECESSARIO CONFRONTO -  Sebbene da tempo auspicato il riordino di Webred rappresenta una sorta di provvedimento in provetta, calato dall’alto, senza il necessario confronto e dunque partecipazione. Anche i sindacati in queste ore parlano di un provvedimento non sufficientemente concordato e confrontato con gli stessi operatori e addetti ai lavori.
Gli obiettivi dei processi di riordino sono dettati in linea di massima dalle logiche di semplificazione dei soggetti: in questo caso non abbiamo affatto chiara qual è la linea di semplificazione, da sei società si procede con una sorta di riaggregazione in tre società, pur mantenendo e nulla dicendo sui consigli di amministrazione che di fatto non sarebbero ridotti a uno, come del resto sarebbe stato prevedibile e anche auspicabile.
Non è inoltre chiaro se alla fine della filiera questo processo comporterà una riduzione dei costi e se gli enti soci che fanno parte del consorzio avranno o no la possibilità di rivolgersi indistintamente al mercato e al consorzio per l’acquisto di servizi e la gestione di servizi informativi laddove sul mercato ci fossero condizioni economiche e gestionali migliori.

Abbiamo condiviso una proposta di risoluzione che presentiamo al Consiglio regionale quale elemento di confronto sul quale poter aprire un dibattito, anche alla luce di un confronto che non è stato sufficientemente propositivo. Una proposta di risoluzione che intendiamo offrire all’attenzione del Consiglio, ritenendo necessario un confronto più ampio rispetto a quello che sino ad oggi c'è stato”.

IL DIBATTITO
RAFFAELE NEVI (FI) - “SI TENTA DI TENERE IN PIEDI CARROZZONI CLIENTELARI CHE HANNO SEMPRE GARANTITO UN ELEVATO CONSENSO ELETTORALE - La nostra sensazione è che si vogliano tenere in piedi i carrozzoni clientelari che hanno sempre garantito un elevato consenso elettorale e quindi si fa di tutto per mettere da parte i privati a vantaggio del monopolio pubblico. Si tiene in piedi il carrozzone a discapito delle casse pubbliche, quelle dei Comuni, per fare in modo che attraverso la stipula di convenzioni, come accaduto per l'Agenzia forestale, siano i Comuni a mantenere i dipendenti, chiaramente però esuberanti rispetto alle necessità, e tutto questo anche se è più costoso e meno efficiente di quanto potrebbe trovarsi sul mercato libero, col rischio di trovarsi, fra qualche mese, al solito problema del pagamento degli stipendi, stavolta magari di Webred. Viste le precedenti crisi di solvibilità delle aziende partecipate, si direbbe che il  ruolo della Regione stia diventando quello di 'banca dei carrozzoni pubblici', con interventi finanziari d'emergenza per risolvere le crisi più acute che di volta in volta si presentano. Invece, aprire al privato avrebbe avuto l'effetto di apportare efficienza, perché il privato non andrebbe ad assumere un brocco perché è 'figlio di'. Questa è la nostra visione della riforma da fare”.

OLIVIERO DOTTORINI (IDV) - “UNA RIFORMA CHE RIEQUILIBRA IL SISTEMA. TENERE CONTO DELLE PROFESSIONALITÀ ESISTENTI RISPETTANDO I DIRITTI DEI VINCITORI DI CONCORSI - Webred non è un carrozzone, con un fatturato di 10 milioni 764mila euro, 70 progetti svolti fra cui anche extraregionali, 250 server, 2mila 500 sessioni di lavoro attivo ogni anno e oltre 4mila interventi di assistenza tecnica. Piuttosto ci sono troppi dirigenti a capo di pochi o pochissimi dipendenti, e appaiono discutibili le modalità di assunzione, tutte cose che andiamo a cancellare con questa riforma. Desta perplessità il fattore delle competenze: creando i consorzi Umbria Digitale e Umbria Salute, vanno scelte le professionalità adatte a fare in modo che, ad esempio, Umbria digitale che ha le competenze in materia di sanità pubblica possa avvalersi del trasferimento a tale consorzio del personale di Webred, che invece verrebbe ad essere trasferito in Umbria Salute. Ma se di là c'è un sistemista, ancorché preparato, che non sa niente di sanità si rischia di annullare i vantaggi che porterebbe ai cittadini il cup on line.  Quindi, si tenga conto nei trasferimenti di personale delle professionalità esistenti e delle competenze. Infine, vigileremo affinché siano rispettati i diritti dei giovani vincitori di concorsi: un conto è il riassorbimento del personale e un altro è bloccare le graduatorie di quelli già banditi ed espletati”.

MASSIMO BUCONI (PSI): “UNA RIORGANIZZAZIONE CHE FUGHERÀ LE OMBRE DALL'INFORMATICA REGIONALE - Si tratta di un atto importante e condivido il percorso che si è voluto seguire, cioè quello di fare precedere da un atto di indirizzo del Consiglio regionale i successivi atti che poi dovrà adottare la Giunta regionale per quanto riguarda il riordino e la costituzione di questo polo unico regionale. L'informatica in Umbria ha avuto sin qui luci ed ombre. Si spera che queste ultime siano fugate con la riorganizzazione. Bene i consorzi, che mettono insieme le reti, i servizi, le maestranze e la dirigenza. Concordo sul fatto che serve chiarezza sul percorso organizzativo. L'augurio è che possa esserci un'accelerazione generale dell'adeguamento di tutta la sanità elettronica, una partita che ha varie 'mission' in cui bisogna recuperare terreno”.

FABIO PAPARELLI (assessore regionale): “Chi vota contro questo atto vota per lasciare tutto come è ora mentre invece abbiamo bisogno di procedere con una riforma e un efficentamento del sistema. Al termine di questo processo di riordino avremo un solo consorzio, partecipato da Regione e enti locali, chiamato Umbria digitale. Il consorzio Umbria salute sarà partecipato dalle aziende sanitarie e ospedaliere. Il terzo consorzio sarà solo una rivisitazione, con l'aggiunta di alcune funzioni del Sir, di Villa Umbra, che accorperà tutte le funzioni di formazione. Le partecipate dalla Regione passeranno da 6 a 1. Passeremo da 15 consiglieri di amministrazione a 2 amministratori unici. L'Umbria si è sempre contraddistinta per il rapporto pubblico privato. Con questo atto rimettiamo sul mercato una serie di funzioni legate al software, il cui sviluppo verrà gestito e acquistato dall'esterno. Umbria salute si occuperà di servizi generali amministrativi, digitalizzazione del sistema della sanità con cartelle e fascicoli elettronici, prenotazioni online, di acquisti centralizzati in sanità. Umbria digitale sarà il braccio operativo della Regione per l'agenda digitale, sarà facilitatore verso le imprese, si occuperà della manutenzione delle reti e dell'acquisto di software e prodotti informatici. I sindacati saranno coinvolti nella fase della partecipazione formale. Alcune questioni poste dalla minoranza e da Nevi sono già comprese nel piano di riordino: c'è il ricorso al mercato, c'è la creazione del datacenter unico regionale (a Terni), non abbiamo bisogno di alter consulte e organismi per la gestione di una società. Il polo unico viene realizzato dato che c'è una sola società partecipata dalla Regione. Le questioni poste da Dottorini sono di buon senso: il processo di riforma avrà una prima fase che prevede il trasferimento di tutto il ramo di azienda di Webred ma si concluderà con una fase finale di revisione che porterà ad avere un nuovo management: accogliamo quindi le indicazioni e ribadiamo che tutte le graduatorie di concorso restano valide. L'incontro di oggi pomeriggio con i sindacati era già stato previsto. Sono disponibile a tornare in Commissione per aggiornarla sull'andamento della riforma”. MP/PG

Ultimo aggiornamento: 12/11/2013