CONSIGLIO REGIONALE (2): APPROVATO IL PROGRAMMA DI GOVERNO 2010-2015 DELLA GIUNTA REGIONALE – RESPINTE LE MOZIONI DELLE OPPOSIZIONI
Il Consiglio regionale con 20 voti a favore 10 contrari (Sandra Monacelli-Udc non ha partecipato al voto) ha approvato la mozione della maggioranza che dà il via libera al Programma di governo 2010-2015 presentato ieri in Aula dalla presidente Marini. Respinte le due mozioni presentate dalle opposizioni. Il documento contenente l’indicazione degli indirizzi e degli obiettivi ritenuti prioritari dai consiglieri del centrodestra (Per l’Umbria, Pdl e Lega Nord) ha ottenuto 10 voti favorevoli, 20 contrari e un’astensione (Monacelli Udc). La mozione presentata da quest’ultima è stata respinta con 20 voti contrari, 10 astenuti e uno a favore.
Data:
10 Giu 2010 01:00
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(Acs) Perugia, 10 giugno 2010 – Il Consiglio regionale con 20 voti a favore 10 contrari (Sandra Monacelli-Udc non ha partecipato al voto) ha approvato la mozione della maggioranza che dà il via libera al Programma di governo 2010-2015 presentato ieri in Aula dalla presidente Marini. Respinte le due mozioni presentate dalle opposizioni. Il documento contenente l’indicazione degli indirizzi e degli obiettivi ritenuti prioritari dai consiglieri del centrodestra (Per l’Umbria, Pdl e Lega Nord) ha ottenuto 10 voti favorevoli, 20 contrari e un’astensione (Monacelli Udc). La mozione presentata da quest’ultima è stata respinta con 20 voti contrari, 10 astenuti e uno a favore. MOZIONE MAGGIORANZA. Il capogruppo del Partito democratico, RENATO LOCCHI, ha presentato in Aula la mozione sottoscritta anche da Stufara (Prc), Dottorini (Idv), Buconi (Socialisti) e Carpinelli (Pdci), con la quale si propone al Consiglio di ratificare le indicazioni programmatiche dell'Esecutivo di Palazzo Donini: “I gruppi della maggioranza hanno avanzato una risoluzione, convinti dal programma illustrato ieri dalla presidente e dalla replica di oggi. Siamo convinti per una questione di metodo: la volontà di ridare peso al Consiglio regionale (che naturalmente l'Assemblea dovrà essere in grado di occupare) per rendere migliore e più efficace l'attività legislativa. Non è mai positivo avere un uomo o una donna sola al comando. Un contributo in grado di mettere la produttività dell'attività di governo su un binario più solido: una disponibilità a cui deve corrispondere una volontà di interlocuzione di quest'Aula che si sviluppi in tempi certi e ragionevoli. Il programma della Giunta ci convince per la conoscenza delle questioni, maturata dalla presidente Marini durante le sue esperienze amministrative. Per rendere praticabile e concreta una visione bisogna scendere nel concreto, affrontare dati e cifre per governare il quotidiano. L'Umbria non è un grande Comune ma è importante la capacità di incidere sugli ambiti di competenza regionale senza divagare in ambiti impropri. L'esigenza di discontinuità è un falso problema: la crisi ci consegna un quadro nuovo e nuove sono le sfide da affrontare. Dobbiamo dunque partire dalla situazione dell'Umbria di oggi, dove il negativo è presente ma che ha una sua storia da affermare, parametri positivi da difendere all'interno di una crisi che coinvolge l'intero paese”. I MOZIONE OPPOSIZIONE. Illustrando la mozione del centrodestra, sottoscritta da Cirignoni (Lega Nord Umbria), Modena, Nevi, Lignani Marchesani, Mantovani, De Sio, Zaffini, Monni, Rosi e Valentino (Pdl), FIAMMETTA MODENA (portavoce del centrodestra) ha ribadito che Pdl e Lega Nord Umbria non saranno una opposizione che “dice no a prescindere, ma che “vuole discutere su questioni concrete che saranno proposte per un confronto. L’eccezionalità del momento – ha continuato – impone un’analisi che tenga conto delle politiche strutturali assunte dal Governo e concertate nella Conferenza Stato-regioni. E la manovra economica impone di aprire il capitolo dei tagli alle spese inutili e di una responsabilizzazione dei centri di spesa. Riteniamo che l’azione del Governo sia stra-riformista e non possa essere ignorata. L’Umbria avrebbe tutto il vantaggio nell’applicarla il più velocemente possibile”. Queste le principali linee di indirizzo contenute nella mozione del centrodestra: riduzione delle spese improduttive e valorizzazione dei beni demaniali; modifica del Piano casa per rilanciare l’edilizia e l’artigianato; realizzazione di un progetto-pilota per il federalismo tarato specificamente sulle piccole dimensioni dell’Umbria e sulla responsabilizzazione dei suoi centri di spesa; abrogazione delle precedenti riforme endoregionali, assegnazione delle funzioni svolte dalle Comunità montane ai Comuni; soppressione di Aur (Agenzia Umbria ricerche), Isuc (Istituto per la Storia dell’Umbria contemporanea) e Centro studi con medesime funzioni delegate, tramite accordo, all’Università; soppressione e accorpamento delle Agenzie regionali; liberalizzazione dei servizi pubblici e applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale; riduzione delle Asl e integrazione tra le aziende di Perugia e Terni; rimodulazione dell’Irap; revisione del settore della Formazione, con la Regione che eroga risorse a chi dimostra di aver collocato un lavoratore nel pubblico o nel privato; riduzione delle liste d’attesa applicando le linee guida del Governo in materia di prevenzione e nuove funzioni dei Cup; attuazione della direttiva firmata dal presidente del Consiglio sullo ‘Small business act’, relativo alle Pmi; costruzione di progetti ad hoc con cittadini e commercianti per la sicurezza e la qualità della vita nelle città, secondo il principio di sussidiarietà orizzontale; rilancio turistico dell’Umbria attraverso il coinvolgimento degli operatori economici; attuazione della riforma delle Aziende del Trasporto pubblico locale; costruzione di uno stretto rapporto tra Regione e Fondazioni bancarie; verifica entro breve dell’attuazione del Piano rifiuti per arrivare alla chiusura del ciclo. II MOZIONE OPPOSIZIONE. SANDRA MONACELLI (portavoce Udc): Presentando in Aula la propria mozione ha specificato che per superare la profonda crisi “non soltanto economica, ma anche sociale” è necessario “coraggio e discontinuità. Un taglio netto degli ormeggi con il passato perché soltanto mettendo in campo il coraggio si può dar vita a quelle riforme strutturali non più procrastinabili e attente all’impresa, al lavoro, all’Università e alla ricerca scientifica. Ma anche al pubblico, affinché liberi risorse da indirizzare verso una nuova visione dello sviluppo”. Le proposte contenute nella mozione riguardano: Progettazione e messa in opera di ‘nidi familiari’ (già avviata nella precedente legislatura; ampliamento dell’offerta di corsi nella scuole; collaborazione con i settori esterni nel sistema sanitario attivando sinergie volte alla prevenzione, in particolare per l’applicazione della legge 194; valorizzazione della famiglia attraverso il sostegno e la collaborazione con l’associazionismo nell’erogazione dei servizi; nuovi criteri per determinare l’indicatore di situazione economica equivalente (Isee) che tengano conto dell’effettivo carico familiare, anche come contrasto alla denatalità; attivazione di pre-classi per gli immigrati finalizzate allo studio della lingua, della cultura italiana e dell’educazione civica; sostegno al codice delle autonomie locali con competenze chiare; potenziamento delle politiche per il rilancio delle piccole e medie imprese; promozione della ‘diplomazia economica’ verso le multinazionali con l’obiettivo di migliorare le strategie e dunque i riflessi; potenziamento del telaio infrastrutturale (strade, ferrovie, aereoporto) per favorire rapide connessioni con i principali corridoi di rilevanza nazionale e comunitaria e per il collegamento Tirreno-Adriatico. Attraverso queste proposte, Monacelli ha auspicato l’avvio di “un processo di rinvigorimento e rinnovamento della democrazia, della partecipazione, della forza e trasparenza della politica” che possa portare “ad una visione condivisa della vicenda regionale e del suo futuro”. In conclusione ha tenuto a evidenziare che “seppure le linee programmatiche della maggioranza non mi hanno convinto, merita comunque credito l’apertura al dialogo sottolineata dalla presidente Marini nei suoi interventi in Aula”. DICHIARAZIONI DI VOTO SULLE MOZIONI DAMIANO STUFARA (PRC-FED.SIN.) “UN PROGRAMMA COMPLETO CHE CONTIENE UNA VISIONE STRATEGICA DELL’UMBRIA - Il documento programmatico della maggioranza, illustrato dalla presidente Marini, lo riteniamo valido e completo perché, oltre a contenere una visione strategica dell’Umbria di domani, esprime elementi di concretezza operativa. Si dovrà operare in un contesto difficilissimo caratterizzato dalla crisi internazionale, daL federalismo fiscale, dagli effetti devastanti della manovra del Governo. In cima ad ogni questione c’è quella del lavoro con la necessità di costruire strumenti utili sia per la crescita occupazionale che per un lavoro di qualità che sappia contrastare gli elementi di degenerazioni prodotti dalla precarietà. Un Piano per il lavoro che ponga attenzione anche sull’impresa, vincolando il sostegno al mondo economico e produttivo alla qualità delle proposte. E’ anche utile intrecciare rapporti con le multinazionali presenti in Umbria facendo sì che la relazione non sia a senso unico. E’ prioritario il contrasto alle disuguaglianze attraverso l’uso della sussidiarietà, da considerare come valore aggiunto. Vogliamo per l’Umbria un modello di welfare che sia per tutte e per tutti, che possa affrontare le questioni nel loro complesso. Bisogna prestare attenzione, in tema sanitario, alla prevenzione e ai bisogni primari dei cittadini. Riorganizzare l’assetto del sistema sanitario regionale come una delle questioni prioritarie. Apprezziamo l’iniziativa della Ceu (fondo di solidarietà) utile, però, in termini integrativi a quanto la mano pubblica deve e può fare. OLIVIERO DOTTORINI (IDV) “SI’ ALLE LINEE DI GOVERNO REGIONALE, MA PIENA AUTONOMIA POLITICA SU QUESTIONI POSTE COME CONTRIBUTO AL PROGRAMMA - Bene il recepimento da parte della presidente Marini di alcune nostre proposte avanzate in modo aperto e senza finti unanimismi. Abbiamo avuto chiarimenti sugli Ogm e l’apertura su temi come la zootecnia sostenibile, sulla salvaguardia dell’acqua che deve avere gestione pubblica. Ci aspettavamo comunque un maggiore slancio e più coraggio nel rendere espliciti questi impegni nella proposta di risoluzione con cui andiamo ad approvare le linee strategiche del programma di legislatura. C’è ancora tanta strada da percorrere per oltrepassare la pesantezza di politiche e pratiche ancorate alla vecchia visione del rapporto con la società civile e con le forze vive dell’Umbria. Anche in futuro manterremo ferma la nostra posizione sulle questioni poste come contributo al programma. Sul tema dei rifiuti, con le forzature legate alla termovalorizzazione, sull’agricoltura di qualità, sulle fonti rinnovabili e sulle infrastrutture, sulla necessità di imprimere una convinta accelerazione per lo snellimento di enti intermedi (Asl-Ati e Comunità montane), sulla necessità di tagliare consulenze ed evitare nomine clientelari, noi continueremo a mantenere piena autonomia politica. Riscontriamo aperture inattese rispetto alla possibilità di ridiscutere la scelta miope di trasformazione della E 45 in autostrada, mentre non abbiamo avuto risposte sulla restituzione al ruolo ferroviario di un ruolo strategico. La nostra azione su questi temi sarà determinata e intransigente. ROBERTO CARPINELLI (PDCI): “VOTERÒ A FAVORE DEL DOCUMENTO DELLA MAGGIORANZA E VOTERÒ CONTRO LE MOZIONI DEL PDL E DELL'UDC, CHE PURE CONTIENE IMPORTANTI CRITICHE ALLA MANOVRA FINANZIARIA E AI SUOI EFFETTI SULL'UMBRIA. Dopo aver ascoltato la replica della presidente abbiamo apprezzato molto la scelta di mettere al centro la questione dell'occupazione e dell'occupazione giovanile in particolare. Apprezziamo il progetto di revisione del sistema delle Asl, delle Comunità Montane, dell'Ater, dei trasporti. Apprezziamo l'assenza di demagogia nel discorso della presidente, che pure ha toccato ambiti difficili come i rifiuti e le infrastrutture. A questo proposito far pagare il pedaggio per la E45 sarebbe molto difficile, viste le condizioni in cui versa quella strada: sarà quindi inevitabile procedere alla sua messa in sicurezza, trovando il modo di finanziarla. Bisogna fare attenzione a come ci si relazione con i Comitati: pur con azioni nobili, essi rappresentano per lo più dei particolarismi (spesso anche in contrasto tra loro) e la politica non può limitarsi al particolare. Voterò a favore del documento della maggioranza e voterò contro le mozioni del Pdl e dell'Udc, che pure contiene importanti critiche alla manovra finanziaria e ai suoi effetti sull'Umbria”. SANDRA MONACELLI (PORTAVOCE UDC): “APPROVO LA GRANDE APERTURA CONTENUTA NELLE PAROLE DELLA PRESIDENTE, PER CUI NON PARTECIPERÒ AL VOTO, PER DARE UNA APERTURA DI CREDITO ALLA MAGGIORANZA - Le opposizioni hanno due mozioni perché rappresentano due soggetti differenti che si sono presentati anche alle elezioni in modo diversificato, quindi non c'è nessun motivo di sorprendersi. Non abbiamo redatto una sola mozione perché abbiamo portato candidati e programmi diversi. L'Udc non è assimilabile al centrodestra o al centrosinistra: rappresenta un tentativo di riconciliazione di cui l'Italia ha bisogno. Trovo alcuni motivi di assonanza nella mozione del Pdl, ma ci sono altri riferimenti, come quello al federalismo, che non possono essere accolti (per cui mi asterrò su quel documento). Non ho mai pensato di licenziare dipendenti pubblici dai consultori, ho fatto invece un ragionamento diverso e più alto sulle questioni della prevenzione e sul diritto alla vita. Approvo la grande apertura contenuta nelle parole della presidente, per cui non parteciperò al voto, per dare una apertura di credito alla maggioranza, rinviando la mia valutazione sul suo operato”. MASSIMO BUCONI (Socialisti e Riformisti): “SÌ AL PROGRAMMA DI GOVERNO PUNTI D’INCONTRO CON L’UDC, TOTALE INCOMPATIBILITA’ CON IL PDL - Abbiamo espresso già ieri la nostra positiva valutazione su quanto esposto dalla presidente Marini, che nella replica di stamani è stata ancora più chiara e convincente, specialmente per quanto riguarda la priorità del lavoro, l’universalità delle prestazioni sanitarie e la lucidità con cui ha trattato i temi della semplificazione e sburocratizzazione. Va incoraggiata anche la scelta di redigere provvedimenti per le Piccole e medie imprese. E’ necessaria però la chiusura del ciclo dei rifiuti, quindi il Piano relativo va attuato in ogni sua parte, da quelle dove si parla di differenziata e delle tecniche più moderne ed evolute fino alla chiusura del ciclo che dobbiamo attuare entro l’anno prossimo, non in altre successive legislature mentre adesso ci occupiamo di altri aspetti. Questo deve essere chiaro. Ho sentito Dottorini usare il concetto di ‘sostegno convinto alla maggioranza senza subalternità’: chi è leale non è subalterno. E’ legittimo reclamare la propria autonomia ma non vorremmo assistere ad una subalternità della maggioranza rispetto a qualcuno. Quindi collaboriamo lealmente con la maggioranza. Per quanto riguarda la mozione dell’Udc ci sono molti punti dove si può costruire un terreno d’incontro, mentre con quella del Pdl c’è totale incompatibilità perché difende la filosofia governativa che non condividiamo”. RAFFAELE NEVI (capogruppo PDL): “INCREDIBILE CHE IL DOCUMENTO DELLA MAGGIORANZA VENGA APPROVATO MA POI DEVE ESSERE APPROFONDITO IN COMMISSIONE - Siamo molto perplessi. Abbiamo iniziato dicendo che questa è la legislatura che si deve aprire con la massima chiarezza sugli interventi da fare. Ma non è serio aprire con una mozione in cui si invitano le Commissioni consiliari ad approfondire le azione strategiche necessarie all’applicazione del programma, come a dire che oggi le approviamo ma dobbiamo approfondirle in Commissione con il contributo della Giunta. La presidente Marini ha detto chiaramente all’Idv che sui rifiuti non transige mentre Dottorini ribadisce la sua posizione intransigente. Non abbiamo bisogno del teatrino della politica, e invece consegniamo alla società regionale non un documento strategico, ma che deve essere approfondito. La cosa ha dell’incredibile. Ho perfino dei dubbi sull’ammissibilità del documento, perché il regolamento interno dice che la mozione può modificare le priorità del governo, non rinviarle alle Commissioni. Fateci capire cosa volete veramente fare sulle questioni cruciali che sono in discussione: sull’acqua, ad esempio, o le aziende si ripubblicizzano oppure no. Sulla zootecnia o si chiude o si continua nel percorso che faticosamente stiamo portando avanti. Noi voteremo a favore del nostro documento e contro la maggioranza, mentre con l’Udc non possiamo non riconoscere che molti temi li abbiamo storicamente trattati insieme, mentre non siamo d’accordo su federalismo e sulle critiche alla manovra economica, e non condividiamo l’annunciato abbandono dell’Aula al momento del voto da parte del consigliere Monacelli”. RENATO LOCCHI (CAPOGRUPPO PD): “Un sì convinto alla mozione della maggioranza, al pari del no a quella del Pdl-Lega Nord, e un voto contrario, ma più benevolo alla mozione presentata da monacelli (Udc), per l’attenzione riservata ai contenuti delle linee programmatiche e perché siamo interessati a sviluppare una possibile interlocuzione”. PG/MP/AS/GC/TB