CONSIGLIO REGIONALE (1) SANITÀ: “LA GIUNTA HA DECISO ESERCITANDO LE PROPRIE PREROGATIVE, PER GARANTIRE IL BUON FUNZIONAMENTO DELLA ASL 3” - LE COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE SULLA REVOCA DELL'INCARICO A GIGLIOLA ROSIGNOLI

La presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, è intervenuta in Aula per le comunicazioni inerenti la Asl n.3 e la rimozione del direttore generale Gigliola Rosignoli. La presidente ha spiegato che il trasferimento della Rosignoli all'assessorato regionale alla sanità rientra nelle prerogative dell'Esecutivo ed è stato deciso (in assenza di informazioni certe sull'inchiesta in corso) “nell'ambito della autonomia gestionale e amministrativa riconosciuta dal contratto di lavoro e dalla nuova legge regionale”.

Data:

20 Set 2011 01:00

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(Acs) Perugia, 20 giugno 2011 – La seduta odierna del Consiglio regionale è stata aperta dalle comunicazione della presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, in merito alla direzione dell'azienda Usl n.3, rispetto alla quale la presidente ha spiegato che “nella seduta di ieri la Giunta regionale ha assunto decisioni in seguito alle vicende che hanno visto coinvolta il direttore generale, Gigliola Rosignoli”.

La presidente Marini ha spiegato che l'Esecutivo “non ha mai ricevuto informazioni formali né dalla diretta interessata né dalle autorità competenti. Le uniche notizie ricevute sono quelle pubblicate dagli organi di stampa. Tuttavia, in seguito alle iniziative assunte dalla magistratura, abbiamo chiesto chiarimenti al direttore generale della Asl n.3, nell'ambito dei poteri propri della Giunta regionale e in riferimento alle indagini in corso. Il direttore Rosignoli ha risposto tramite il suo avvocato, senza nulla aggiungere a quanto già conosciuto, esplicitando soltanto che 'i pubblici ministeri della procura della repubblica di Perugia hanno depositato gli atti delle indagini relative. La lettura di tali atti ci consente di affermare che sarà possibile chiarire nelle sedi giudiziarie la totale estraneità della dr.ssa Rosignoli alle accuse contestate'. Questa è stata la sola comunicazione che abbiamo ricevuto”.

“Gli atti acquisiti dall'autorità giudiziaria durante l'indagine, peraltro già pubblici, non riguardano l'attuale legislatura regionale. Non ci sono pertanto – ha sottolineato la presidente - provvedimenti di merito che l'attuale Giunta avrebbe dovuto assumere. In conseguenza di tutto ciò, ma anche e soprattutto di quanto riportato dagli organi di informazione e di quanto dichiarato pubblicamente dalla dottoressa Rosignoli, abbiamo ritenuto opportuno assicurare la massima serenità nell’azione gestionale della Asl n. 3 di Foligno. E di far cessare ogni forma di strumentalizzazione, anche potenzialmente idonea a precludere il buon andamento dell’azione amministrativa. Tenendo conto della legge che disciplina i poteri di nomina dei direttori generali e nell’ambito dell’autonomia gestionale e organizzativa riconosciuta alla Giunta regionale nella stessa disciplina contrattuale del rapporto di lavoro tra la Regione Umbria e la dottoressa Rosignoli, con atto assunto ieri, la Giunta regionale ha quindi deciso di assegnare nella vigenza del presente contratto la dottoressa Rosignoli all’assessorato alla tutela della salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e sicurezza alimentare, con compiti connessi anche alla sua funzione specifica e alta professionalità inerenti la riorganizzazione del sistema dei servizi in outsourcing del servizio sanitario regionale. In conseguenza di questo punto contenuto nella delibera, le funzioni di direttore vengono conferite al direttore sanitario della azienda stessa, come previsto dalla normativa”.

Catiuscia Marini ha concluso chiarendo che “le funzioni di direzione sono state conferite, come previsto dalla legge, al direttore sanitario della Asl n.3: la relativa delibera diverrà esecutiva il 28 settembre. Ritengo doveroso, anche rispetto alle prese di posizione di alcuni consiglieri, rimarcare che questa comunicazione rientra nell’ambito dell’autonoma funzione gestionale e amministrativa e delle competenze proprie e esclusive della Giunta regionale, attiene unicamente i poteri di garanzia, sia dell’interesse generale (che è nostro dovere salvaguardare) sia degli interessi particolari che sono coinvolti in questa vicenda, in particolare modo quelli derivanti dai contratti di lavoro che disciplinano il rapporto tra la Regione Umbria e la professionista in questione, e in terzo luogo nell’autonomia decisionale e amministrativa che non subisce né ingerenze di natura politica né ingerenze di altra natura che possono derivare su un atto che ha una valenza strettamente amministrativa e funzionale a garanzia del buon andamento di uno dei servizi fondamentali che la Regione deve assicurare ai cittadini che è quello del servizio sanitario regionale”. MP/

Ultimo aggiornamento: 20/09/2011