CONSIGLIO REGIONALE (1): PRESENTATI IN CONSIGLIO REGIONALE BILANCIO, LEGGE FINANZIARIA, COLLEGATO E BILANCIO 2012 DELL'ASSEMBLEA DI PALAZZO CESARONI. IL VOTO DEFINITIVO PREVISTO PER DOMANI POMERIGGIO – LE RELAZIONI E LA SCHEDA

Sono stati presentati questa mattina a Palazzo Cesaroni gli atti che formano la manovra di bilancio della Regione Umbria: bilancio, legge finanziaria, collegato e bilancio del Consiglio regionale. Dopo le relazioni di Oliviero Dottorini (maggioranza) e Andrea Lignani Marchesani (opposizione) si è aperto il dibattito sui provvedimenti, che verranno votati, per ragioni procedurali, solo nel pomeriggio di domani. Nella giornata odierna l’Aula approverà la legge finanziaria e il relativo collegato.

 

Data:

02 Apr 2012 01:00

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(Acs) Perugia, 2 aprile 2012 - La manovra finanziaria predisposta dall'Esecutivo di Palazzo Donini e articolata in Bilancio 2012 (2 miliardi 133milioni), Bilancio pluriennale, Legge Finanziaria e Collegato è stata presentata questa mattina nell'Aula di Palazzo Cesaroni, unitamente al bilancio 2012 del Consiglio regionale  (21milioni 252mila euro).

 

Nella relazione di maggioranza, il presidente della Prima commissione, OLIVIERO DOTTORINI (Idv), ha messo in evidenza che “CON QUESTA MANOVRA LA MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA RIESCE A DARE, CON LE POCHE RISORSE A DISPOSIZIONE, UNA RISPOSTA SERIA E CREDIBILE A UNA SITUAZIONE D’EMERGENZA SENZA PRECEDENTI, attraverso un’ulteriore razionalizzazione della spesa e senza toccare la leva fiscale la manovra di bilancio 2012 persegue l’intento di fronteggiare la riduzione, anzi, l’azzeramento delle possibilità di investimenti e la conferma di impegni finanziari già presi negli anni precedenti, garantendo il mantenimento delle risorse necessarie per la salvaguardia di interventi vitali per la tenuta complessiva del sistema Regione e assicurando livelli minimi adeguati ai servizi essenziali, dalla sanità al sociale, dal sostegno alle famiglie, a quello per le imprese, dal trasporto pubblico locale all’edilizia residenziale per finire al diritto allo studio.

 

Dal luglio 2010 al dicembre 2011 il Governo ha approvato una serie di provvedimenti di correzione dei conti di natura marcatamente regressiva, tali misure si scaricano sia sul tessuto economico e imprenditoriale sia sul reddito reale delle famiglie riducendo ulteriormente la già poco brillante domanda di consumi.  In particolare, alle Regioni viene chiesto di concorrere alle manovre di rientro in misura sicuramente pesante e sproporzionata rispetto al loro peso sulla spesa pubblica. Questo si traduce in tagli insostenibili dei trasferimenti statali per le funzioni delegate in una pesantissima riduzione delle risorse per la sanità, nell’inasprimento delle regole del Patto di Stabilità interno e nel sostanziale azzeramento della capacità di indebitamento della Regione. 

 

Ciò nonostante l’intervento a favore delle famiglie, il mantenimento dell’equilibrio della sanità e nel trasporto pubblico locale, il contenimento dei costi di funzionamento della Regione e la lotta all’evasione fiscale, che già nel 2011 ha permesso di recuperare 15 milioni di euro sono gli assi di intervento che qualificano questa manovra, in un quadro congiunturale che tende a penalizzare i soggetti più vulnerabili appare la Regione agire in difesa delle fasce deboli e delle imprese maggiormente in difficoltà garantendo al tessuto sociale e economico le risorse necessarie per difendersi dagli effetti della crisi e far fronte in maniera adeguata alle difficoltà che la maggioranza dei cittadini e delle imprese sta sperimentando. Innovazione, economia della conoscenza, ricerca, energia, economia verde accompagnati alle politiche sociali, sono al centro di un impegno che appare determinato e impegnato a ripensare l'assetto della Regione che oggi subisce i contraccolpi della crisi in maniera non ordinaria e forse più acuta rispetto ad altre aree del Paese considerata anche la sua struttura produttiva e sociale. Insomma, questa manovra offre all’Umbria gli strumenti per resistere in una situazione di emergenza; l’Umbria può farcela e può dare il proprio contributo alla ripresa del Paese. Una ripresa che dovrà poggiare da un lato su elementi di qualità, innovazione, sostenibile, dall’altro, sulla garanzia di politiche di coesione sociale che impediscano che qualcuno venga lasciato indietro e abbandonato in situazioni di difficoltà economica così gravi da non essere compatibili con il livello di civiltà che l’Umbria ha da sempre assicurato nel corso degli anni”. 

 

Il relatore di minoranza, ANDREA LIGNANI MARCHESANI (Pdl), ha rimarcato che “LA CELERE APPROVAZIONE DEL BILANCIO È STATA RESA POSSIBILE DALL’ATTEGGIAMENTO RESPONSABILE DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE che, pur in presenza di numerose criticità di natura procedurale, a prescindere dal merito della manovra di bilancio, non ha compiuto atti di ostruzionismo. In questo contesto di difficoltà ci sono stati ritardi nella costituzione della manovra, criticità non risolte e una presa d’atto di una disponibilità dell’opposizione non adeguatamente rimarcata nella disponibilità di pochi e precisi emendamenti che sono stati sottoposti alla Commissione nell’arco assai ristretto delle poche risorse a libera discrezionalità o a media discrezionalità, di cui appunto dispone un bilancio che, se è sempre stato rigido, e in questi anni lo è stato, in questa manovra lo è ancora di più. L’opposizione si è presentata alla discussione di questa manovra con la disponibilità a ragionare proprio su un’ottica di riforme che possono e devono essere condivise. Su un bilancio di oltre due miliardi di euro noi abbiamo una discrezionalità, una media discrezionalità legata a una cifra molto più modesta che è di poco inferiore agli 104 milioni di euro. Noi abbiamo preso atto delle difficoltà che c’erano a far quadrare i conti, soprattutto su questioni come la sanità, il trasporto pubblico locale, i servizi sociali e l’assistenza alle fasce più deboli della popolazione, il tutto inquadrato in un ciclo di riforme in cui cominciate quasi con il freno a mano tirato a inizio legislatura e che devono continuare un po’ più spedite in questa seconda parte di legislatura. I decreti sulla semplificazione e i testi unici sono stati anche rimandati nel tempo, le possibilità di attuazione sono state spostate e i benefici che devono ricadere sulle categorie, sui cittadini umbri, sono ancora ben lungi dall’arrivare, e questo crea delle difficoltà che devono far pensare che questa stagione di riforme deve invece proseguire con una speditezza molto più marcata rispetto a quella dei mesi passati.  Come contributo modesto dal punto di vista delle cifre, ma significativo per i messaggi che dovevano essere dati all’esterno, l’opposizione aveva presentato pochi ma significativi emendamenti: la costituzione per 1 milione di euro per un fondo di sostegno alle imprese e ai fornitori della Pubblica Amministrazione, da sottrarre ad altre funzioni obiettivo primo fra tutti gli organi istituzionali, la cooperazione internazionale e altre situazioni che sono state addirittura potenziate in Commissione dalla Giunta, con aggiunte di fondi che noi crediamo assolutamente male spesi. In momenti di vacche magre lo spostamento di 1 milione poteva in qualche modo essere un segnale incoraggiante e un segnale importante per le piccole imprese creditrici della PA. Analogamente per quanto concerne i fondi della sicurezza: abbiamo proposto di ripristinare il Fondo per quello che era la sua vecchia annotazione aggiungendo 100 mila euro togliendoli a sacche di clientela e di favoritismo politico. In un momento particolarmente critico e sensibile per tante popolazioni, esposte non più alla microcriminalità, ma a una vera e propria delinquenza diffusa, sarebbe stato un altro segnale positivo.  L'opposizione ha quindi dato un contributo a questo bilancio sia con segnali forti in termini di emendamento che con la consapevolezza che non è un momento  in cui si possano fare dei giochi politici: abbiamo usato un grande senso di responsabilità dando la possibilità a questo bilancio di essere approvato entro i termini dell’esercizio provvisorio”.

 

DAMIANO STUFARA (Prc-Fds) (relatore unico del Bilancio del Consiglio regionale) “A PALAZZO CESARONI TAGLI AI COSTI DELLA POLITICA, DEGLI APPARATI E DI FUNZIONAMENTO PER 823MILA EURO” - Dopo aver ricordato che legge impone anche alle Assemblee regionali di partecipare attivamente alla riduzione del debito pubblico nazionale ha ricordato che in Umbria si è già intervenuti sulla “spesa per gli apparati politici della Regione, con la riduzione delle indennità di carica dei consiglieri regionali; dei componenti esterni della Giunta e delle spese di funzionamento dei gruppi consiliari, già ridotte con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza il 12 ottobre 2010. Ha poi citato “scelte di sobrietà, come   l'abolizione dei vitalizi approvata nel dicembre scorso dal Consiglio regionale, che tuttavia non produrrà effetti prima del 2015”.

In sintesi il Bilancio 2012 della Assemblea prevede “una riduzione delle spese per gli amministratori di euro 11.398,41, mentre la spesa per i gruppi consiliari dovrebbe rimanere invariata. A questa si somma la diminuzione delle spese per il funzionamento del Consiglio, già ampiamente abbassate negli anni precedenti, e quelle del capitolo 6 che riguardano consulenze, incontri, convegni, studi e ricerche.  IN ragione di ciò, “i costi per il personale, al netto delle spese per i dipendenti delle strutture di supporto agli amministratori, scorporate nel bilancio, passano da euro 7.288.328,63 ad euro 6.319.952,87 con un risparmio di euro 968.375,76. Complessivamente il bilancio del Consiglio, per effetto di tali interventi, passa da un assestato 2011 di euro 22.076.121,02, ad una previsione per il 2012 di 21.252.581,48,con un decremento di euro 823.539,54”.

 

SCHEDE

BILANCIO CONSIGLIO REGIONALE

Il bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2012, predisposto dall'Ufficio di presidenza, prevede un fabbisogno di 21milioni 252mila euro, con una riduzione di 823mila euro rispetto all'anno precedente. Nel rispetto delle norme nazionali sulla riduzione dei costi della pubblica amministrazione, tutti i capitoli di spesa hanno registrato dei tagli, con una ulteriore contrazione delle necessità di finanziamento di circa 750mila euro legata ad avanzi di amministrazione del 2011. Nel 2012 è prevista una riduzione delle spese per gli amministratori, per il funzionamento del Consiglio, per convegni, consulenze e ricerche. I costi per il personale, compresa la dirigenza, caleranno complessivamente di 968mila 375 euro.

 

BILANCIO REGIONE, LEGGE FINANZIARIA, COLLEGATO

Su un totale di 2 miliardi 133milioni il bilancio della Regione Umbria destina 1miliardo 700milioni impegnati per la sanità, 143 milioni a spese obbligatorie e soltanto 110 milioni di euro sono a libera destinazione (e sono stati destinati dalla Giunta a istruzione, commercio, turismo e cultura, servizi all'infanzia, difesa del suolo e politiche abitative). La manovra  è caratterizzata da scelte politiche quali invarianza fiscale, lotta all'evasione, aiuti alle imprese, tutela della coesione sociale, ottimizzazione del trasporto pubblico, conti sanitari in equilibrio e interventi a sostegno delle fasce sociali più deboli e delle famiglie.

Per effetto della legge di stabilità 2012 la capacità di indebitamento delle Regioni si riduce dal 25 al 20 per cento, con la conseguente impossibilità di attivare nuovi investimenti e il mancato finanziamento di quelli già programmati (che ammontano a circa 46 milioni di euro). Le misure per la riduzione delle spese hanno portato: una diminuzione dei componenti dei consigli di amministrazione e dei collegi sindacali di enti ed agenzie regionali; la riduzione dei compensi, gettoni e retribuzioni corrisposte ad organi ed organismi di enti e agenzie regionali e società partecipate; la riduzione dell’80 per cento della spesa per consulenze, per relazioni pubbliche, convegni; il divieto di effettuare spese per sponsorizzazioni; la riduzione del 50 per cento delle spese per missioni e per la formazione; la riduzione del 20 per cento della spesa per acquisto, manutenzione e noleggio di autovetture. Dalle economie realizzate dal recupero dell'evasione, dai mutui non accesi e dai risparmi sul personale la Regione ha ricavato circa 36 milioni di euro con cui sono stati finanziati: la proroga delle misure in favore dei lavoratori che hanno perso il lavoro, la facilitazione dell'accesso al credito per le imprese e il potenziamento del fondo rischi dei Consorzi Fidi, la continuità delle politiche sociali e per l'infanzia, gli interventi per sicurezza stradale, protezione civile, riciclaggio e raccolta differenziata dei rifiuti. Agli interventi in favore delle famiglie andranno 32 milioni di euro, suddivisi tra: non autosufficienza (4milioni), fondo sociale regionale (10.5 milioni), asili nido (3.2milioni), istruzione primaria e secondaria    (1milione), istruzione universitaria (9.8milioni), sostegno alle locazioni (2milioni), abbattimento tassa rifiuti (600mila) e rette asili nido (750mila), contributi all'associazionismo familiare (25mila) e oratori (130mila). Nel Collegato alla Finanziaria sono previste anche modifiche alla legge regionale 18/2011 in materia di affidamento diretto dei lavori all'Agenzia per la forestazione e alle legge sulla semplificazione amministrativa, relativamente alla gerarchia di emanazione dei testi unici. MP/GC 

Ultimo aggiornamento: 03/04/2012