(Acs) Perugia, 8 giugno 2016 – Una verifica sulla “irricevibilità” o meno degli atti ispettivi (interrogazioni e interpellanze e mozioni), sui casi di assenza temporanea di un consigliere e sulle procedure di delega per la sostituzione con altro consigliere. Su queste ipotesi di modifica del regolamento interno dell'Assemblea legislativa ha cominciato a lavorare la Commissione speciale per le riforme statutarie e regolamentari presieduta da Silvano Rometti e composta dai consiglieri Marco Squarta (vicepresidente - Fd'I), Maria Grazia Carbonari (M5s), Sergio De Vincenzi (Rp), Valerio Mancini (Lega), Gianfranco Chiacchieroni (Pd) e Raffaele Nevi (FI). La necessità di apportare modifiche al regolamento interno dell'Assemblea, al fine di rendere più funzionale il lavoro degli organi istituzionali, era indicato come punto prioritario del programma di lavoro approvato dalla Commissione e illustrato in Aula il 31 maggio scorso (http://goo.gl/nfMr1h).
Il presidente Rometti ha ricordato che “si sono verificati casi di atti ispettivi contenenti frasi 'sconvenienti o offensive' oppure attinenti ad argomenti non di competenza di Giunta e Assemblea legislativa, come la richiesta di dimissioni di un ministro o l'impegno della Giunta regionale a intervenire su nomine in società esterne gestite da altri soggetti pubblici o privati. Su questi casi – ha chiarito Rometti - è previsto un generico potere affidato al presidente dell'Assemblea che bisognerebbe definire meglio, come altre Regioni hanno già fatto. Occorre quindi definire meglio la nozione di irricevibilità o inammissibilità per stabilire dei criteri chiari e oggettivi nel nostro regolamento”.
Il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi, ha ricordato che vi sono anche casi in cui perfino argomenti di politica estera possono avere pesanti ricadute regionali, come nel caso della mozione discussa in Aula riguardante le sanzioni alla Russia, fortemente impattanti anche sul sistema economico umbro.
Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Squarta, ha posto l'accento sugli emendamenti che vanno a modificare la distribuzione di risorse: “in certi casi è difficile valutarne l'ammissibilità – ha detto – e comunque su strumenti come mozioni e interrogazioni, prerogative importanti per chi fa opposizione, cerchiamo di restare di manica larga”.
Il capogruppo del Partito democratico, Gianfranco Chiacchieroni, ha posto in evidenza le difficoltà di “far digerire a un altro ente sotto-ordinato imposizioni che provengano dalla Regione: i Comuni devono poter scegliere a chi affidare l'attuazione delle proprie politiche e delle proprie prerogative”.
Altra questione discussa quella relativa alle assenze temporanee dei consiglieri e le relative deleghe a sostituire concesse dai capigruppo, una situazione che, dopo la riduzione dei consiglieri da 30 a 20, può verificarsi con maggiore frequenza. Da risolvere il problema che chi sostituisce, attualmente, non ha diritto di voto, una lacuna che può inficiare l'efficacia del lavoro delle commissioni.
Su questi primi punti in discussione è dunque iniziato un lavoro, con l'ausilio degli uffici, che sarà portato avanti nel quadro più generale delle attività della Commissione speciale per le riforme, che procederà con ulteriori approfondimenti riguardanti anche tematiche più vaste, come gli effetti della riforma costituzionale che sarà sottoposta a referendum e sul tema delle macroregioni. PG/