(Acs) Perugia, 26 gennaio 2010 - Ada Girolamini, capogruppo socialista a Palazzo Cesaroni, ha incontrato una delegazione rappresentativa delle associazioni dei consumatori umbri, Acu Adiconsum, Cittadinanzattiva, Legaconsumatori, Movimento difesa del cittadino. Un incontro dal quale è emersa “la necessità, anche nella nostra regione, di una maggiore centralità del consumatore-utente non più soggetto passivamente recettivo, ma figura attiva: cresce anche da noi la cultura del consumatore responsabile”.
Il consigliere Girolamini evidenzia che “la Regione Umbria, con la legge n. 34 del 1987, fu tra le prime ad accogliere e riconoscere il fondamentale ruolo economico e sociale del cittadino nella sua qualità di consumatore utente, con il proposito di accrescere informazione, partecipazione e trasparenza. Lo stesso Statuto regionale afferma la centralità della tutela del consumatore e la legge sugli Istituti di Partecipazione, recentemente licenziata dalla Commissione per la attuazione dello Statuto, coinvolge direttamente le Associazioni dei consumatori nei processi partecipativi regionali”.
Durante l’incontro, informa Ada Girolamini, “le associazioni hanno presentato un disegno di legge in attuazione delle politiche comunitarie e nazionali, come l’articolo 2 della legge Finanziaria 2008, che afferma il protagonismo dei consumatori nell’indirizzo e nel controllo sull’efficienza e la qualità dei servizi. L’aggiornamento della disciplina regionale, approdando ad una legge organica a tutela dei consumatori, dovrà essere un impegno da portare avanti in campagna elettorale e da mantenere prontamente nella prossima legislatura”.
Il consigliere socialista conclude sottolineando che con i rappresentanti delle associazioni dei consumatori umbri si è parlato anche “dei criteri del 'Rapporto Stiglitz' che ha come obiettivo quello di ribaltare il concetto di benessere così come dovrebbe emergere dalla valutazione del Pil e virare verso la ricerca di quei parametri che permettono di elaborare una vera e propria 'nuova formula della felicità'. Il ruolo delle associazioni di categoria può rappresentare un valore aggiunto nel raggiungimento gli obiettivi del Benessere interno lordo (Bil), che non riguarda solo la produzione industriale e la ricchezza prodotta, ma è focalizzato su un mix di fattori che concorrono in maniera sinergica allo sviluppo economico e sociale”. RED/mp