CERTIFICATI ON LINE: “NESSUN ILLECITO DISCIPLINARE FINO ALLA MESSA A REGIME DEL SISTEMA” – MONACELLI (UDC): “IL MINISTRO BRUNETTA SIA PIU’ PRUDENTE NEGLI ANNUNCI SULLA MODERNIZZAZIONE”

La capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Sandra Monacelli, ribadisce come, attraverso una circolare inviata al Ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, “il mancato invio dei certificati medici on line non costituirà alcun illecito disciplinare, almeno fino alla piena messa a regime della necessaria tecnologia, in ogni caso non oltre il 31 gennaio 2011”. Attualmente la nostra regione è terzultima per numero di certificati inviati on line e sconta un gap tecnologico che si rileva sia in specifiche aree territoriali che in ambito ospedaliero. Monacelli critica il ministro Brunetta per i “proclami altisonanti” sull’innovazione tecnologica che hanno l’effetto di “spot pubblicitari” e rinnova l’appello già lanciato con un’interrogazione alla Giunta regionale “affinché si attivi per colmare quel gap tecnologico-infrastrutturale che rallenta ulteriormente nel nostro territorio il necessario processo di modernizzazione”.

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17 Set 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 17 settembre 2010 – “Sarebbe opportuna una sorta di ‘prudenza verbale’ da parte del ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta, il quale ha annunciato con proclami altisonanti quali ‘progetto ambizioso e complesso’ e ‘azione concreta verso la modernizzazione del Paese’ l’innovazione tecnologica della digitalizzazione dei certificati di malattia, senza tener conto del presupposto fondamentale, ovvero un adeguato sistema informatico”. Lo afferma il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Sandra Monacelli, che evidenzia come l’Umbria sconti una “criticità tecnica particolarmente accentuata” e si trova infatti al terzultimo posto per numero di documenti trasmessi con la nuova procedura telematica (in base ai dati forniti dall’Inps i documenti risultano così distribuiti: 222.519 in Lombardia, 22.974 nelle Marche, 22.610 in Veneto, 19.472 in Campania, 14.746 nel Lazio, 12.833 nella Provincia di Bolzano, 9.879 in Abruzzo, 7.511 in Piemonte, 7.032 in Emilia Romagna, 5.491 in Sicilia, 5.441 in Calabria, 4.821 in Toscana, 4.430 in Basilicata, 4.069 nella Provincia di Trento, 3.940 in Liguria, 2.225 in Valle d'Aosta, 1.934 in Sardegna, 1.702 in Umbria, 1.624 in Puglia e 550 in Molise).

“Il ministro Brunetta – afferma Monacelli - ci ha ormai da tempo abituati a dichiarazioni pompose ed eclatanti, certamente utili ad incrementare il proprio indice di gradimento nei sondaggi, ma un reale processo di modernizzazione del Paese non si realizza attraverso proclami che risuonano come se fossero degli spot pubblicitari, mentre si scontrano con la realtà dei territori: in Umbria la Commissione che si occupa di come realizzare tecnicamente la digitalizzazione dei certificati medici ha dovuto rilevare come esistano a tutt'oggi delle difficoltà di tipo organizzativo, sia in alcune aree territoriali specifiche sia in ambito ospedaliero. E non potendo far altro che prenderne atto, si è convenuto di chiedere al ministero per la Pubblica amministrazione e l'innovazione di fornire chiarimenti, attraverso un'apposita circolare, in merito al fatto che fino alla piena messa a regime del sistema (e in ogni caso non oltre il 31 gennaio 2011) la non osservanza di quanto previsto dalla normativa non costituisce illecito disciplinare”.

“La difficoltà pratica in cui si è imbattuto il progetto iniziale del Ministero – spiega Monacelli - è del tutto evidente: non si può mettere in campo un'eccezionale innovazione tecnologica senza tener conto del presupposto fondamentale, ovvero un adeguato sistema informatico. Ciò equivale a dire che si è progettato un fantastico grattacielo, senza prima metter mano alle fondamenta. Certamente – aggiunge - se l'Umbria si trova così in coda, anche l'amministrazione regionale non è esente da colpe”.

“Alla Giunta regionale – conclude la portavoce dell’Udc - rinnovo l'appello, già lanciato con la mia interrogazione in Consiglio, affinché si attivi per colmare quel gap tecnologico-infrastrutturale che rallenta ulteriormente nel nostro territorio il necessario processo di modernizzazione”. PG/pg

 

Ultimo aggiornamento: 17/09/2010