(Acs) Perugia, 14 giugno 2013 - “La sinistra che governa questa Regione, invece di insistere sulla vicenda del garante dei detenuti farebbe bene a mantenere gli impegni presi per risolvere, almeno in parte, i problemi concreti del mondo carcerario umbro, come, solo a titolo di esempio, la realizzazione del reparto di degenza nell'ospedale "Santa Maria della Misericordia" di Perugia, che consentirebbe di ottimizzare le risorse umane della polizia penitenziaria da destinare al piantonamento dei detenuti ricoverati”. Lo afferma il consigliere regionale Franco Zaffini, capogruppo di Fratelli d’Italia, in un’interrogazione a risposta immediata (question time) con cui chiede chiarimenti urgenti circa la mancata attuazione degli impegni assunti dall’Esecutivo regionale nei confronti del Ministero, della amministrazione penitenziaria e dello stesso Consiglio regionale.
“Nel 2009 – spiega Zaffini – l’Assemblea di Palazzo Cesaroni ha approvato all’unanimità, su mia proposta, un ordine del giorno che impegnava la Giunta a dare piena attuazione al trasferimento di competenza della sanità carceraria, dall’amministrazione penitenziaria al servizio sanitario regionale, come prescritto dal decreto ministeriale. Ad oggi – continua – non è stato fatto nulla riguardo al reparto di degenza, che la legge prevede negli ospedali di ogni capoluogo di regione, e la polizia penitenziaria deve impegnare sei agenti al giorno (tre turni da otto ore) per piantonare ogni singolo detenuto ricoverato in strutture, reparti e stanze differenti, quando sarebbe sufficiente un impiego minore per la guardia di un unico reparto. Un aggravio per le risorse umane della polizia penitenziaria che incide pesantemente sulla già critica gestione del sistema detentivo umbro, costretto a fare i conti sia con le difficoltà del sovraffollamento che con i problemi di sottorganico”.
“A questa situazione di stallo – aggiunge – si unisce la beffa di un osservatorio regionale permanente sulla sanità penitenziaria che si riunisce meno di quanto previsto dagli accordi firmati e che non mette neanche a verbale i contenuti degli incontri, così da impedire l’acquisizione delle decisioni prese riguardo gli aspetti di sua competenza”.
“Come al solito – conclude Zaffini – chi governa la nostra Regione si perde nelle battaglie ideologiche, come quella del garante dei detenuti, agitando i ‘non problemi’ per non risolvere i problemi veri”. RED/pg