CAMMINO FRANCESCANO: “DOPO LA PASSERELLA, DOVERE DEI POLITICI INVESTIRE SUL SENTIERO DI SAN FRANCESCO” – LIGNANI MARCHESANI (PDL): “POTENZIARE ANCHE IL TRATTO GUBBIO - LA VERNA”

Per il consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) il cammino francescano non può limitarsi ad essere una “passerella parziale” di politici ma deve porre le basi per un potenziamento dell’organizzazione, della segnaletica e delle infrastrutture in modo da garantire un flusso continuo dei fruitori della “Rete dei cammini”.

Data:

08 Set 2010 01:00

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    (Acs) Perugia, 8 settembre 2010 – “Il cammino francescano dei primi tre giorni di settembre non può limitarsi a una passerella parziale di politici ma deve porre le basi per un potenziamento dell'organizzazione, della segnaletica e delle infrastrutture che possano garantire un flusso continuo di fruitori della ‘Rete dei cammini’, che costituiscono una grande occasione per l'Umbria di migliorare la propria offerta turistica. Come ha dimostrato negli anni il cammino di Santiago, coniugando in sinergia esigenza di spiritualità e di contatto con la natura con il potenziamento della domanda e dell'offerta turistica, mentre ad oggi la presenza turistica in Umbria legata alla Rete dei cammini ha avuto una modesta rendita di posizione che può e deve essere potenziata”. Questa la valutazione del consigliere regionale Andrea Lignani Marchesani (Pdl) sulla presenza di alcuni esponenti politici nell’iniziativa religiosa dei giorni scorsi e sulle potenzialità della stessa anche per l’incremento del turismo nella nostra regione.   “Occorre – secondo Lignani - per prima cosa un protocollo d'intesa tra Comuni e Province interessate che promuova anche il tratto Gubbio – La Verna, dove sono ancora più carenti le offerte infrastrutturali. Si può essere competitivi, infatti, solo con un'offerta geografica completa, che possa prevedere più possibilità spazio – temporali, senza aver timori di eventuali ‘concorrenze’. Per rimanere a Santiago – continua - il Cammino passa per Navarra, Castiglia, Leon e Galizia, con opportunità per tutte le regioni attraversate. Nel nostro caso, essendo le due mete (Assisi e La Verna) interscambiabili, ci sarebbe un effetto moltiplicatore in particolar modo per l'alta Umbria, cuore del Cammino francescano”.   “Dall'esperienza vissuta personalmente – prosegue - si può constatare la necessità di prevedere una segnaletica più strutturata con percorsi anche alternativi e differenti gradi di difficoltà. Con un flusso continuo non sempre ci sarà infatti un'autoambulanza e una pattuglia della Forestale a disposizione. Inoltre, sempre sull'esempio di Santiago, si può promuovere attraverso Diocesi o Confraternite interessate una credenziale e una rete di timbri nei luoghi di culto e di servizio che certifichino il passaggio del pellegrino con il conseguente rilascio di un attestato di partecipazione”.  

“Infine, ma solo a flusso potenziato – conclude Lignani - un rafforzamento delle infrastrutture turistiche e di ristoro. C'è quindi ancora molto da fare, al di là delle dichiarazioni propagandistiche, ma l'opportunità è sicuramente importante. Senza mettere in competizione i Santi, sicuramente la figura di San Francesco è più trasversale, più vicina nel tempo e con una storia certificata da testimonianze e, mi dispiace dirlo, più politicamente corretta. Una potenzialità che l'Umbria ha il dovere di promuovere e consolidare”. RED/pg

Ultimo aggiornamento: 08/09/2010