CALENDARIO VENATORIO: ASSOCIAZIONI DIVISE SU PREAPERTURA E SPECIE CACCIABILI, MA SOLO IN PROVINCIA DI PERUGIA – A PALAZZO CESARONI AUDIZIONE DELLA III COMMISSIONE CHE DOMANI ESPRIMERÀ IL PARERE

Un'affollata audizione sul Calendario venatorio umbro, tenutasi a Palazzo Cesaroni su iniziativa della terza Commissione consiliare, ha messo in evidenza che mentre le associazioni della provincia di Terni hanno espresso un unanime parere favorevole, in provincia di Perugia persistono divisioni sui tempi di apertura e sulle specie da cacciare. La Commissione, presieduta da Massimo Buconi esprimerà domani il parere sull'atto, “per consentire l'approvazione definitiva della Giunta prima dell'entrata in vigore delle restrizioni imposte dalla normativa comunitaria.
 

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07 Lug 2010 01:00

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(Acs) Perugia, 7 luglio 2010 – Sul Calendario venatorio umbro, elaborato dalla Giunta regionale e portato in partecipazione a Palazzo Cesaroni dalla terza Commissione consiliare, persistono pareri ed analisi diverse, espressi dalle associazioni venatorie sui periodi di caccia, sulla prevista preapertura e su alcune specie cacciabili; ma sono emerse anche divisioni e posizioni diverse fra le associazioni della Provincia di Terni che - ha ricordato l'assessore provinciale Filippo Beco - hanno espresso piena condivisione sulle scelte fatte dalla Regione e quelle della Provincia di Perugia che hanno avanzato proposte diverse in più di un punto. 

La terza Commissione, ha ricordato in apertura il presidente Massimo Buconi, esprimerà il suo parere obbligatorio domattina, per consentire alla Giunta di varare il testo il giorno successivo venerdì 9, per non incorrere nei rigori della normativa europea che scatta dal 10 luglio e si preannuncia più restrittiva rispetto alla legge italiana. E proprio sul rischio concreto che un calendario venatorio, con apertura unica ad inizio settembre - come vorrebbero alcune associazioni - possa incorrere in eventuali ricorsi, si sono soffermati molti dei dodici intervenuti davanti alla Commissione, presente al completo, ed all'assessore regionale all'agricoltura Fernanda Cecchini intervenuta alla audizione. Una delle osservazioni più ricorrenti e quasi unanime riguarda il giorno del giovedì, tradizionalmente riservato alla caccia al cinghiale che da quest'anno “inspiegabilmente è stato spostato al mercoledì”. Per il resto sono state formulate molte proposte di modifica. Stefano Tacconi (Libera caccia) ha criticato l'apertura differenziata , “un fatto politico per adeguarsi alle regioni confinanti” ed ha chiesto di non vietare la caccia alla quaglia sulla riva sinistra del Tevere. Per Eraldo Martelli (Migratoristi italiani) la caccia si dovrebbe aprire il 5 e il 12 settembre, anche alle specie lepre, quaglia e fagiano. Giancarlo Comastri (Arci Caccia) ha chiesto libera caccia al cinghiale per i cacciatori occasionali; mentre per Franco Di Marco (Federcaccia) è auspicabile aprire al maggior numero di specie cacciabili, ma avendo la certezza che il calendario non venga impugnato dal punto di vista legale. Alfredo Monacelli (Confagricoltura) ha chiesto di “non limitare i periodi di caccia nelle aziende faunistico venatorie, perché agiscono a fini di lucro facendo abbattere solo selvaggina di allevamento”. Tempi più lunghi per la caccia al cinghiale sono stati richiesti da Quartilio Ciofini (Atc di Gubbio); mentre Diego Baccarelli (Coldiretti) ha insistito sulla apertura unica a tutte le specie, “ma solo dalla terza domenica di settembre”. A suo giudizio l'eccessiva divisione fra le associazioni “è il frutto di un'inaccettabile caccia ai tesserati”. E di “demagogia delle tessere” ha parlato anche Fabio Quagliarini (Cpa) ammonendo a superare ogni divisione fra associazioni venatorie ternane e perugine. All'incontro sono intervenute anche le due Province che gestiscono la delega regionale. Per la Provincia di Perugia, il presidente Marco Vinicio Guasticchi che ha comunicato l'intenzione di chiedere la caccia in deroga allo storno fin dalla preapertura, ha criticato gli scontri eccessivi che ogni anno si registrano sul Calendario venatorio ed ha ricordato che nel 2009 il suo ente chiese l'apertura unica, salvo rinunciarvi perché una scelta del genere sarebbe oggi oggetto di impugnazione e ricorsi. Nella Provincia di Terni, ha spiegato in ultimo l'assessore Filippo Beco “si è registrata una grande collaborazione con le associazioni venatorie che hanno condiviso le scelte di questo Calendario prendendo atto che sarebbe impossibile arrivare ad una apertura unica anticipata, perché la normativa comunitaria lo impedisce”. GC/gc

Ultimo aggiornamento: 07/07/2010