CACCIA: “RISPETTARE LE REGOLE PER CACCIARE SICURI” - NOTA DI BUCONI (SOCIALISTI)
Il consigliere regionale Massimo Buconi (Socialisti e riformisti) interviene in merito agli ultimi incidenti di caccia avvenuti in Umbria. Per Buconi “l’attenzione, la prudenza e la preparazione sono elementi indispensabili per esercitare le varie attività, unitamente al rispetto delle regole”.
26 Nov 2010 00:00
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(Acs) Perugia, 26 novembre 2010 - “Andare a caccia non è più pericoloso di altre attività umane: il pericolo è insito negli ambienti lavorativi, nei trasporti, nelle attività domestiche, nello sport, nelle attività del tempo libero. Le regole servono appunto per rendere ordinato e sicuro lo svolgersi delle varie attività. L’attenzione, la prudenza e la preparazione sono elementi indispensabili per esercitare le varie attività, unitamente al rispetto delle regole”. Lo afferma Massimo Buconi (Socialisti) sottolineando che “cacciare in sicurezza è un dovere innanzitutto morale verso se stessi e verso gli altri”.
“Gli ultimi e purtroppo ripetuti fatti luttuosi – continua Buconi - mi inducono innanzitutto a manifestare cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime di questi incidenti. Il troppo frequente ripetersi di episodi dolorosi non può lasciare indifferenti e giustamente suscita emozione e riflessione sia nel mondo venatorio che nella società. Le leggi sull’attività venatoria e il regolamento regionale n. 34/99 che disciplina la caccia al cinghiale (appunto perché ha delle specificità), prevedono l’uso di giacchetti ad alta visibilità, la segnalazione acustica e corsi per capi-battuta, cioè per coloro che organizzano la disposizione dei cacciatori su un determinato territorio (le cosiddette poste) ed ogni volta impartiscono istruzioni di comportamento. Il rispetto delle regole e la massima prudenza non eliminano il rischio, ma lo rendono prossimo allo zero. Il contrario lo massimizza”.
Secondo il consigliere Buconi è ora necessario che: “tutti i capisquadra delle squadre cinghialiste riuniscano i componenti per una analisi dei comportamenti tenuti, per analizzare le specificità del territorio dove si caccia, per richiamare tutti al rigoroso rispetto delle regole e della prudenza pena l’estromissione dalla squadra; una puntuale azione di vigilanza da parte degli organi preposti al fine di prevenire e reprimere comportamenti illeciti, specie riferiti alla sicurezza, in particolare durante la caccia al cinghiale sia in battuta che individuale; una verifica delle norme attuali per analizzare se possono essere individuate ulteriori azioni tese all’accrescimento della sicurezza. Resta comunque il fatto – conclude - che nessuna norma può sostituire il buon senso, la prudenza e la responsabilità nell’agire quotidiano, quindi anche durante la caccia”. RED/mp
